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Scuola, firmato protocollo per educazione finanziaria

BARI - “Da commercialista e da professore presso un istituto

Pubblicato:20-04-2016 13:31
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:36

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scuola adultiBARI – “Da commercialista e da professore presso un istituto superiore, ancor prima che da assessore, ho colto la necessità didattica di fornire alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi delle competenze economiche di base al fine di sviluppare una cittadinanza economica consapevole”. Così Sebastiano Leo, assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia a margine della firma del Protocollo di collaborazione per la diffusione dell’educazione finanziaria nelle scuole.
   “Se uno studente pugliese su quattro (24%) non raggiunge un livello di base in termini di conoscenze economiche, come ampiamente dimostrato dall’indagine OCSE Pisa 2012, è opportuno intervenire tentando di colmare il gap. Nessun allarmismo – ha precisato l’assessore – i dati pugliesi infatti non si discostano dalla media nazionale, dove si registra un analfabetismo finanziario medio tra gli studenti italiani pari al 22%, ma suggeriscono alcune riflessioni. La cronaca e l’attualità – ha concluso Leo – ci consegnano un presente infarcito di termini mutuati dalla finanza: formare un cittadino consapevole significa rendere la persona padrona e libera di accedere alla materia, iniettando anticorpi utili nei confronti di chi utilizza la finanza e i suoi termini come forma di abuso, trasformando le dinamiche economiche da opportunità a sopruso”.
Insegnanti e dirigenti scolastici si sono riuniti stamane per parlare di cittadinanza economica, legalità e sviluppo delle competenze economiche. La sfida dell’alfabetizzazione, che ha caratterizzato gli insegnamenti della scuola nel secolo scorso, non ha perso la sua attualità: se insegnare l’italiano e la matematica è ancora una priorità, oggi è indubbio che i ragazzi debbano affrontare nuovi contesti e imparare nuovi linguaggi. In un mondo dove parole come “tasso”, “mutuo” e “spread” sono di uso comune, diventa fondamentale familiarizzare il prima possibile con questi concetti attraverso l’uso dei molteplici strumenti didattici già disponibili nelle scuole italiane. Così, questa mattina a Bari, Sebastiano Leo, assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia, Anna Cammalleri,
Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, insieme ai principali enti impegnati nella diffusione dell’educazione finanziaria (Banca d’Italia, Agenzia delle Entrate, Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio), hanno presentato a dirigenti scolastici e docenti i propri programmi e relative strategie nell’ambito del workshop “Economia, competenza di cittadinanza consapevole – Come introdurre l’insegnamento dell’economia previsto dalla nuova legge sulla scuola attraverso i programmi di educazione finanziaria”.
Nel corso dell’incontro Carlo di Chiacchio, National Project Manager OCSE PISA 2012 ha presentato i dati dell’indagine OCSE PISA che nel 2012 ha coperto 18 paesi e un campione di quasi trentamila quindicenni, da cui emerge come l’analfabetismo finanziario dei nostri ragazzi tocchi livelli preoccupanti, con oltre la metà degli studenti che si attestano su un livello di comprensione dei meccanismi economici e finanziari ben al di sotto della media dei paesi monitorati. I dati dell’indagine effettuata in 56 scuole della Puglia dimostrano che il punteggio degli studenti pugliesi è pari a 463 punti e non si discosta significativamente dalla media nazionale (466 punti). La quota di studenti che non raggiungono il livello base (< 400 punti) è simile a quella nazionale (24% Puglia; 22% Italia), così come la quota degli studenti che si collocano nei livelli elevati (≥ 550 punti) (16% Puglia; 17% Italia).
I ragazzi però ottengono un punteggio medio significativamente superiore a quello delle ragazze di circa 20 punti (472 vs 452). Il risultato per tipologia di istruzione è in linea con quello nazionale: gli studenti dei licei ottengono il punteggio più elevato (500 punti), seguono gli studenti degli istituti tecnici (454 punti), gli studenti degli istituti professionali (388 punti) e infine gli studenti dei centri di formazione professionale (269 punti).

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