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Contraffazione alimentare, il finto Made in Italy nel mondo vale 60 miliardi

La contraffazione, la falsificazione e l'imitazione dei prodotti alimentari made in

Pubblicato:20-03-2015 09:04
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:12

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parmesanLa contraffazione, la falsificazione e l’imitazione dei prodotti alimentari made in Italy nel mondo ha superato il fatturato di 60 miliardi di euro nel 2014 con l’arrivo di preoccupanti novità come il Prosecco ‘made in Crimea’, anche sulla spinta delle tensioni politiche e commerciali che sono culminate con l’embargo da parte della Russia”. Così il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo a Mestre in Veneto dove si trova per l’Expo tour, nel giorno in cui si svolge il Forum Internazionale sulla tutela del cibo vero al Parco tecnologico padano di Lodi con il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.

“Ad essere colpiti sono i settori piu’ dinamici dell’agroalimentare made in italy come gli spumanti che con un balzo del 20 per cento nelle bottiglie spedite all’estero sorpassano lo champagne e conquista le tavole nel mondo con un record storico, secondo una analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al 2014. All’estero- precisa la Coldiretti- non sono mai state richieste cosi tante bollicine italiane e il 2014 si è chiuso con la spedizione oltre frontiera di  piu’ di 320 milioni di bottiglie di spumante italiano, il record di sempre”.

Questo, “è un risultato estremamente positivo delle nostre battaglie il piano per l’export del Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding nell’agroalimentare”, afferma il presidente della Coldiretti- la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari Italian sounding a livello internazionale costa all’Italia trecentomila posti di lavoro che si potrebbero creare nel Paese con una azione di contrasto a livello nazionale ed internazionale”.


“All’estero i falsi fatturano quasi il doppio dei prodotti originali anche se le esportazioni agroalimentari italiane hanno chiuso il 2014 facendo registrare il record storico per un valore di 34,3 miliardi, con un aumento del 2,4 per cento rispetto all’anno precedente”, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Con questi risultati sul commercio estero l’agroalimentare “si conferma una leva competitiva determinante per far uscire l’Italia dalla crisi- continua Roberto Moncalvo- all’estero il vero nemico sono le imitazioni low cost dei cibi nazionali che non hanno alcun legame con il sistema produttivo del Paese”.

Infatti, “due prodotti alimentari di tipo italiano su tre in vendita sul mercato internazionale- spiega Moncalvo- sono il risultato dell’agropirateria internazionale. In testa alla classifica dei prodotti piu’ taroccati secondo la Coldiretti ci sono i formaggi  partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano che ad esempio negli Stati Uniti in quasi nove casi su dieci sono sostituiti dal Parmesan prodotto in Wisconsin o in California. Ma anche il Provolone, il Gorgonzola, il pecorino Romano, l’Asiago o la Fontina  Poi ci sono i nostri salumi piu’ prestigiosi dal Parma al San Daniele che spesso “clonati” ma anche  gli extravergine di  oliva e le conserve come il pomodoro san Marzano che viene prodotto in California e venduto in tutti gli Stati Uniti”.

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