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Roma, ‘Lucha y siesta’ lancia la Giornata degli spazi femministi

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Pubblicato:20-02-2019 20:10
Ultimo aggiornamento:20-02-2019 20:10

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ROMA – Una giornata nazionale degli spazi femministi da lanciare il 21 marzo che ponga al centro le vertenze dei luoghi delle donne minacciati nella Capitale, e non solo; una mobilitazione permanente delle donne, in particolare del tavolo sulla violenza maschile di Non Una Di Meno; un’azione dimostrativa davanti alla sede del ministero della Famiglia l’8 marzo per chiedere il ritiro immediato del Ddl Pillon e un congedo parentale “realmente paritario” per padri e madri; una mobilitazione massiccia in occasione del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona (29-31 marzo) “per ribadire che le donne non ci stanno”. Le proposte lanciate oggi pomeriggio a Roma dalle attiviste della Casa delle Donne ‘Lucha y Siesta’ nel corso della partecipatissima assemblea ‘Diamo Lucha alla citta” attraversano alcuni dei temi piu’ attuali che riguardano i diritti delle donne, romane e italiane, a partire dal rischio chiusura di Lucha in seguito alla messa in vendita dello stabile da parte di Atac.
Una chiamata per “costruire un’altra idea di citta’ perche’Lucha y Siesta non si vende”, spiega l’attivista Simona Ammerata, a cui le donne della citta’ hanno risposto, riunendosi in un’assemblea ricca di contenuti. Dalla recrudescenza rispetto ai fatti di cronaca di “donne bruciate dagli uomini o di donne che si gettano dai balconi perche’ non riescono ad affrontare procedimenti giudiziari” al Ddl Pillon, dalla moltiplicazione delle mozioni contro la legge 194 nei comuni italiani alle politiche messe in campo dal governo sui migranti. Azioni che, in base ad una lettura complessiva delle femministe, hanno un significato ben preciso: “la difesa dell’identita’ dell’uomo, bianco ed eterosessuale”.

Dare Lucha alla citta’”, quindi, per “fare luce su qualcosa di positivo e fresco” ad una Capitale “che cosi’ com’e’ non ci piace piu'” e “portare Lucha alla citta’”, con una carovana che attraversera’ teatri, scuole ma anche luoghi di lavoro di Roma, per parlare e confrontarsi con tutti, a fronte del “silenzio del Campidoglio, assente gia’ da un anno”.
Sostegno alle attiviste di Lucha e’ arrivato da Francesca Koch, della Casa Internazionale delle Donne, che ha messo a disposizione gli spazi di via della Lungara per “ospitare un’assemblea permanente e il tavolo della violenza maschile di Non Una di meno”; ma anche da Oria Gargano di BeFree, che ha sottolineato il “punto di forza di Lucha” dove “e’ il territorio che fa la protezione”, un aspetto di questa esperienza che ne fa “un modello di centro antiviolenza inedito”.
Presenti anche varie rappresentanti dei centri antiviolenza della Capitale e il consigliere comunale di Roma Stefano Fassina, che ha presentato una mozione per chiedere alla sindaca in impegno a “salvaguardare la continuita’ di questo luogo. Questo stabile deve essere estromesso dalla lista degli immobili a disposizione di Atac- sottolinea Fassina- la permanenza in questo luogo di questa esperienza e’ necessaria per salvaguardare la sua attivita’. La sindaca si deve impegnare per fare in modo che questo immobile venga estromesso e deve prendersi chiaramente la responsabilita’ politica delle sue scelte, senza continuare a nascondersi dietro all’azione di dirigenti e funzionari”.


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