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Stadio della Roma, l’ex M5S Grancio: “Eravamo uniti per il no, ma quella telefonata di Grillo cambiò tutto”

Condividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print ROMA - "Ancora oggi sono basita". Cristina Grancio, consigliera capitolina

Pubblicato:20-02-2019 17:20
Ultimo aggiornamento:20-02-2019 17:20
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ROMA – “Ancora oggi sono basita”. Cristina Grancio, consigliera capitolina di DemA ed ex dissidente M5S, espulsa dal Movimento proprio perché contraria al progetto dello stadio della Roma, intervenuta oggi alla trasmissione radiofonica Te la do io Tokyo, su Centro Suono Sport, ha raccontato i motivi per cui ancora oggi è meravigliata per gli sviluppi del progetto in Comune.

“Cosa è cambiato nel M5S? Non so cosa sia successo ad un livello più alto rispetto a quello del Campidoglio- ha spiegato- A un certo punto ci siamo trovati Fraccaro e Bonafede alle nostre riunioni, quando è comparso Lanzalone. Si prendeva la strada dell’annullamento, non si erano prodotti diritti e doveri del progetto e quindi si poteva annullare in assoluta tranquillità. Non c’era rischio di denunce o ripercussioni. Eravamo partiti in maggioranza, poi c’è stata la retromarcia della sindaca. Io le ho mandato una mail, con i passaggi per andare in annullamento. Eravamo in attesa e d’accordo all’unanimità sull’annullamento”.

Dal no unanime all’accordo: “A un certo punto ci siamo ritrovati in sala delle Bandiere e ci è stato annunciato l’accordo attraverso una telefonata di Beppe Grillo. Ancora oggi sono basita per questo. Quello che è successo va chiesto al di sopra del sindaco. Io ho vissuto una sorta di violenza psicologica. Dopo l’arresto di Parnasi ho avuto un’amarissima soddisfazione. In Conferenza dei Servizi ho vissuto la situazione agghiacciante del silenzio sulla mobilità. Poco dopo arrivò l’annuncio di Lotti sull’appoggio del Governo per la costruzione del Ponte di Traiano. Incredibile che Parnasi possa avere un plusvalore sulle aree di 80 milioni”.


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