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Uganda, al Lacor Hospital è festa: Afron presenta ‘Able’

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Pubblicato:20-02-2019 11:11
Ultimo aggiornamento:20-02-2019 11:11
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ROMA –  “Ha 8 anni, terzo di cinque fratelli, vive a Kamdini, a 80 km da Gulu. Nel 2016 comincia a stare male, si paralizzano le sue gambe e rimane così per 17 mesi. Finalmente lo scorso anno viene portato al Lacor Hospital e qui comincia la chemioterapia. Fa’ in tutto 10 cicli e guarisce completamente. Le sue gambe sono ancora un po’ rigide, ma questo non gli impedisce di giocare a pallone e ballare come tutti gli altri bambini”. Il suo nome e’ Salomon, un sopravvissuto al cancro. A raccontare di lui, alla Dire, e’ Titti Andriani, presidente di Afron che, con una squadra di volontari, ha trasformato ogni stanza, androne, e corridoio del Lacor Hospital in una festa dedicata a questi baby pazienti, a conclusione della missione, iniziata il 14 febbraio scorso, che ha visto Afron accanto ai piccoli pazienti oncologici, all’Uganda Cancer Institute e al Lacor.

Insieme al kit del sorriso, fatto di giocattoli, magliette, maschere, trucchi, pareti dipinte di tutti i colori di “SmilingToys”, in questa prima missione 2019, la presidente Titti Andriani, durante la conferenza che si e’ tenuta al Lacor Hospital, ha presentato i numeri del progetto ABLE (Awarness on Burkitt Limphoma Eradication), nato dall’alleanza con Soleterre, Lacor Hospital e ALCLI Giorgio e Silvia e che ora si rivolgera’ anche alle donne.


Nel 2018 sono stati 33 i bambini malati di Linfoma di Burkitt inseriti nel progetto: 15 sono completamente guariti; 9 sono ancora sotto cura; mentre 9 sono morti. La mortalita’, rispetto al 2017, e’ scesa dal 47,05% al 27,27%. Un dato importante che va nella direzione indicata dall’Organizzazione mondiale della sanita’ che ha lanciato un nuovo obiettivo: “Aumentare, entro il 2030, del 60% la sopravvivenza dei bambini colpiti dal cancro nei paesi a basso e medio reddito”. Lo ha ricordato Joyce Moriku, vice ministro della salute intervenuta alla conferenza, che, prima della politica, ha indossato il camice bianco e come pediatra ha lavorato proprio al Lacor. Un ospedale che oggi non sembra nemmeno un ospedale. Sorrisi, peluche e musica, tanti survivor come Salomon che- racconta un’emozionata Titti- “non si e’ perso un solo ballo”.

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