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Tg Riabilitazione, edizione del 20 febbraio 2019

https://www.youtube.com/watch?v=05w0rMbiRDY&feature=youtu.be MALATTIE NEURODEGENERATIVE: SVELATO RUOLO RNA IN AGGREGATI TOSSICI DI PROTEINE Una ricerca del Dipartimento di Biologia e biotecnologie ‘Charles Darwin’ della

Pubblicato:20-02-2019 11:25
Ultimo aggiornamento:20-02-2019 11:25
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MALATTIE NEURODEGENERATIVE: SVELATO RUOLO RNA IN AGGREGATI TOSSICI DI PROTEINE

Una ricerca del Dipartimento di Biologia e biotecnologie ‘Charles Darwin’ della Sapienza, in collaborazione con il ‘Centre for Genetic Regulation’ di Barcellona, ha svelato il ruolo di uno specifico RNA in una malattia neurodegenerativa chiamata Fragile X Tremor Ataxia Syndrome (FXTAS). Una patologia caratterizzata da tremolio e ataxia, ossia movimenti scoordinati. I risultati dello studio forniscono nuove speranze di cure per patologie come l’Alzheimer e la SLA, e sono stati pubblicati sulla rivista Cell Reports gettando le basi per rivoluzionari metodi di trattamento. Al momento il team possiede un deposito di proteine da testare per tale patologia e vorrebbe estendere il proprio lavoro in altre malattie complesse, riconoscendo così la funzione degli RNA sul lungo periodo.


INDOVINA L’ICTUS, AL VIA LA CAMPAGNA INFORMATIVA DI ALICE ONLUS

Cosa fare davanti a una persona che quando sorride ha la bocca storta, che non riesce a esprimersi o che non riesce a capire quello che le viene detto? In caso di sospetto ictus, va chiamato il prima possibile il 112 per essere trasportati con urgenza in un ospedale dotato di una Unita’ Neurovascolare detta anche Stroke Unit. Per dare una infarinatura di base su questa complessa patologia, A.L.I.Ce. Italia Onlus sostiene il progetto ‘Indovina l’Ictus’. Un servizio utile al cittadino nato anche per sensibilizzare gli utenti al tema della prevenzione e sull’importanza del fattore tempo. L’obiettivo è evitare le conseguenze più gravi di questa patologia e contribuire a salvare molte vite. Per verificare le proprie conoscenze in materia è possibile visitare il sito www.indovinalictus.it e compilare il questionario online. Ognuno potrà scoprire se è in grado di salvare una vita.

AL REGINA ELENA LA BANCA DEL TESSUTO MUSCOLO SCHELETRICO RIFERIMENTO PER IL LAZIO

Ricostruire, innestare e trapiantare tessuti precedentemente conservati e’ realtà all’Istituto Regina Elena di Roma, grazie alla banca del tessuto Muscolo scheletrico, un riferimento non solo regionale ma anche nazionale. Spesso a seguito di un tumore il paziente necessita di un trapianto di tessuto o organo. E’ qui che entra in gioco la banca che preleva il tessuto sia da vivente che da cadavere. Successivamente, come spiega il direttore della banca Fabio Erba all’agenzia Dire, il materiale viene messo in quarantena fino a quando le prove microbiologiche ed ematologiche non danno esito negativo per malattie trasmissibili da donatore. Il tessuto viene posto all’interno di frigo allarmati e conservati a meno 80 gradi e distribuito entro 5 anni. Questo tipo di banca e’ importante sia per la ricostruzione nel campo dell’ortopedia, soprattutto quella oncologica, ma anche nell’ortopedia ‘classica’. Inoltre, la banca è in grado di soddisfare anche le richieste che provengono dalla neurochirurgia per le stabilizzazioni vertebrali e tutta la microchirurgia in generale.

USL UMBRIA 1, ROBOTICA D’AVANGUARDIA PER LA RIABILITAZIONE POST ICTUS

Il Centro Ospedaliero di Riabilitazione Intensiva della Usl Umbria 1 di Passignano ha acquisito nei mesi scorsi un nuovo sistema robotico per il recupero della funzionalità di mano e braccio nei pazienti colpiti da ictus cerebrale. “Nella riabilitazione dell’ictus- afferma il dottor Maurizio Massucci direttore del Centro- il recupero dell’uso del braccio e della mano paralizzati dopo un ictus cerebrale, con le metodiche riabilitative classiche, è sempre molto lungo e spesso incompleto”. La tecnologia robotica promette significativi risultati, confermati da studi neurofisiologici, che affermano che l’osservazione di un movimento attiva nel cervello dei neuroni cosiddetti ‘neuroni specchio’ capaci di facilitare il recupero dello stesso movimento. La tecnologia robotica è efficace in riabilitazione, ma solo se associata all’azione terapeutica del fisioterapista. Va ricordato, infatti, che il valore aggiunto della riabilitazione intensiva rimane sempre l’intervento umano con un rapporto uno ad uno.

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