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DIRE…tta dall’Ariston – #sanpedro – Story: ’51-’79

di Matteo ‘Pedro’ Pedrini Parappa pappapapà parappa pappapapà parappa pappa parappa pappa, (ba ba ba): perché Sanremo

Pubblicato:20-01-2017 11:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:49

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di Matteo ‘Pedro’ Pedrini

Parappa pappapapà parappa pappapapà parappa pappa parappa pappa, (ba ba ba): perché Sanremo è Sanremo (cit.).

Arriva anche quest’anno. Inesorabile come una festa comandata.


E divide e unisce. Chi lo segue, chi non lo segue, chi finge di seguirlo, chi finge di non seguirlo, chi lo snobba, chi lo denigra, chi vive in baracca (cit.), chi suda il salario (cit.), Chi diretto da Alfonso Signorini, chi notto. Ma è un rituale laico radicato nella nostra cultura, secondo solo al calcio. E quindi, in barba a indie, hipster, radical chic e altri portatori di menomazioni assortite, ve lo racconterò con tutto il mio entusiasmo (cit.) e attingendo a tutto il pop che ho dentro. Che è anche dentro di voi. Perché è stato e sarà sempre un coacervo di trash, vecchiume e imbarazzo, con qualche sporadico momento bello, ma guardarlo e commentarlo è il mio sport preferito, secondo solo al calcio (auto cit.). Tanto lo so che lo guardate anche voi.

Me l’hanno detto gli hacker russi.

Bando alle ciance. Anzi, Baudo alle ciance.

Nell’attesa di raccontarvi le singole serate dell’edizione 2017, da oggi fino all’inizio della kermesse (7 – 11 febbraio) vi sollazzerò con quattro pezzi storici di avvicinamento, ognuno dei quali prenderà in esame una fascia temporale (1- dal ’51 al ’79; 2- gli anni ’80; 3- gli anni ’90 e 4- dal 2000 al 2016) analizzando canzoni, protagonisti, fatti e misfatti (cit.) in modo agile e tranquillo (cit.) come piace a noi giovani*.

Curiosità, link, fatti clamorosi, un modo per conoscere e per conoscersi (cit.).

(*A noi giovani ci piacciono di più le sigarette di droga e le donne a torso nudo, ma anche Sanremo ci piace un casino. Anzi, un casinò).

(P.S. l’accordo di collaborazione con l’Agenzia Dire prevede l’elargizione dei miei emolumenti con un sistema particolare: verrò retribuito 1 euro lordo per ogni volta che scriverò la parola kermesse, la quale, comprenderete sarà infilata un po’ ovunque).

Sigla! Kermesse!

https://youtu.be/mqDEW5sT4Kk

EDIZIONI 1951-1979

LA GENESI:

Dopo vari tentativi isolati di indire concorsi canori, alcuni uomini – che adesso sono morti, ndr – di nome Angelo Nizza e Angelo Amato decisero di unire le forze e le idee per creare un’unica grande kermesse.

Sì, ma dove la facciamo questa unica grande kermesse?, si chiesero Nizza e Amato

Al casinò di Sanremo!, disse il direttore del casinò di Sanremo, Pier Bussetti

Figata! Kermesse!, esultarono Nizza e Amato.

POTENTI MOMENTI SALIENTI:

Si partì così con la prima edizione nel 1951, trasmessa solo dalla radio.

Nella concitazione però si commise un errore di distrazione: Pier Bussetti si dimenticò di avvisare i giocatori del suo casinò i quali pertanto, durante tutta la prima edizione della kermesse, stazionarono ai tavoli e alle slot machine, fumando e bestemmiando distintamente. La dimenticanza si reiterò per tutte le edizioni della kermesse svoltesi al casinò (dal ’51 al ’76).

Il concorso era per canzoni pertanto ogni interprete ne eseguiva diverse. La prima edizione della kermesse (condotta da Nunzio Filogamo) vedeva in gara Achille Togliani, il Duo Fasano e Nilla Pizzi, e fu vinta proprio da quest’ultima col brano Grazie dei fior.

Seguendo lo stesso regolamento, la kermesse del 1952 vide il podio interamente occupato dalla stessa Nilla Pizzi con Vola colomba, Papaveri e papere e Una donna prega. Dopo questo trionfo epocale, ma figlio di un regolamento fallace, la Regina di Sant’Agata Bolognese fu soprannominata Juventus.

Nel 1955 andò in scena la prima edizione della kermesse trasmessa in TV dalla neonata Rai e condotta da Armando Pizzo e Maria Teresa Ruta (zia della omonima nipote, quest’ultima vincitrice negli anni ’80 del prestigioso Fegato d’oro per aver avuto il coraggio di copulare per anni con Amedeo Goria, ndr). Il pubblico radunato nei bar e assiepato davanti agli apparecchi televisivi vide trionfare la trascinante Buongiorno tristezza di Claudio Villa e Tullio Pane.

Nel 1958 partì la messa in onda in eurovisione, la cui sigla che tutti conosciamo è risultata la più bella canzone trasmessa per quasi tutte le edizioni della kermesse. Vinse Domenico Modugno in coppia con Johnny Dorelli con Nel blu dipinto di blu, canzone ai più sconosciuta, ma fidatevi che l’ho sentita e non è male.

Nel 1964 ci fu l’avvento dei cantanti stranieri in coppia con gli italiani. Ecco come andò. La notizia fu presa non troppo bene da alcune forze politiche dell’epoca al grido “Prima i cantanti italiani” e “Facciamoli cantare a casa loro“, o “Portateli a cantare a casa tua” o ancora “I cantanti stranieri negli alberghi a 5 stelle e quelli italiani nelle tende“. Gli interpreti nostrani, interpellati sulla questione si espressero con la frase “Non ho niente contro i cantanti stranieri, ho anche un amico cantante straniero“. Chiamati a dimostrare la veridicità di questa affermazione furono costretti a esibirsi in coppia con uno di loro. Così imparano a fare i fenomeni. Vinse una giovanissima Gigliola Cinquetti in coppia con l’immigrata clandestina Patricia Carli col brano Non ho l’età. Kermesse!

Voliamo al 1967, anno segnato dal presunto suicidio di Luigi Tenco, appena eliminato dalla gara. Nelle indagini che seguirono fu subito esclusa la mano del portiere di notte dell’albergo in cui alloggiava il cantante in quanto mutilato di guerra.

Vinsero Claudio Villa e Iva Zanicchi con Non pensare a me, ma le canzoni rimaste nel tempo di quella kermesse sono soprattutto Nell’immensità di Don Backy, Pietre di Antoine e Gianpieretti (“se sei bello ti tirano le pietre ecc…”) e Cuore matto di Little Tony.

(Ora interrompo un attimo la stesura di questo pezzo per gustare una bella fetta di zuppa inglese che, come saprete è impregnata di alkermesse).

L’edizione 1973 della kermesse fu la prima trasmessa a colori, ma solo per l’estero perché come al solito noi siamo sempre i figli della serva del prete.

Nel 1974 fece il suo esordio nella kermesse la categoria riservata ai giovani, allora denominata Aspiranti. Vinse Manuele Folletto in coppia con Lucy Rowenta col brano Gatti sotto il letto.

Nel 1977 (dopo ben ventisei edizioni della kermesse) la kermesse traslocò dal piccolo casinò al Teatro Ariston, fino a quel momento magazzino per il deposito di stufe, lavatrici, frigoriferi ed elettrodomestici in genere. Finalmente anche in Italia arrivò la messa in onda a colori della kermesse.

L’edizione del 1978 fu significativa perché sul palco dell’Ariston piovvero due alieni a spezzare la ruotine della kermesse: Rino Gaetano con Gianna, in frack e ukulele e Anna Oxa con Un’emozione da poco (scritta da Ivano Fossati) in un completo da uomo rampante con tanto di valigetta 24h. Uno morì tre anni dopo, l’altra fece decisamente una fine peggiore. A condurre Vittorio Salvetti, Stefania Casini e Maria Giovanna Elmi, vinsero i Mattia Bazar con E dirsi ciao. Kermesse, kermesse.

L’edizione 1979 invece passò alla storia principalmente per la presenza in gara di Enrico Beruschi con Sarà un fiore (cliccate sul link solo se siete adulti maggiorenni).

CURIOSITÀ:

– Nel ’51 Nilla Pizzi incise una versione di Grazie dei fior per il mercato scandinavo dal titolo Grazie dei fiord.

– Nel corso delle edizioni trasmesse esclusivamente alla radio, i direttori d’orchestra erano spesso completamente nudi.

– Durante le ventisei edizioni tenutesi al casinò, accadeva spesso che ricevessero voti alcune bestemmie dei giocatori d’azzardo (a cui non veniva impedito di giocare durante la kermesse) scambiate per canzoni. Nel 1952 in particolare, il pokerista Floriano Tonnicino vinse una sorta di premio della critica ante litteram con un do di petto intonato dopo una mano persa nel cui testo erano citati alcune divinità e alcuni animali da cortile.

– Il celebre slogan di Nunzio FilogamoCari amici vicini e lontani“, se pronunciato al contrario, evoca Ea-Enki, divinità satanica sumero-babilonese.

– Dopo la vittoria nel ’55 con Buongiorno tristezza, Claudio Villa – notoriamente una buona forchetta e dedito al cannibalismo – festeggiò tentando di divorare il proprio partner canoro Tullio Pane che fu salvato in extremis da Natalino Otto. Nacque così il celebre detto Levare il Pane dalla bocca.

– Nel 1977, con l’avvento del colore, gli italiani scoprirono con sommo stupore che Mike Bongiorno non aveva i capelli verde fluorescente come fino ad allora tutti pensavano.

 

RECORDMAN CONDUZIONI:

Mike Bongiorno (10 edizioni della kermesse condotte tra il ’51 e il ’79)

 

LE TRE CANZONI CHE INSPIEGABILMENTE NESSUNO RICORDA:

Era un omino (Clara Jaione, kermesse, 1955)

E poi verrà l’autunno (Don Miko, kermesse, 1965)

Anna, Anna (Donato Ciletti, kermesse, 1978. A 2:05 impazzisce)

 

IL VERSO DEFINITIVO 1951-1979:

T’ho creato l’atmosfera col formaggio e con la pera

(Sarà un fiore, Enrico Beruschi, kermesse del 1979)

 

Appuntamento col prossimo numero sui destabilizzanti anni ’80 della kermesse, da cui, come si sa, non si esce vivi.

Kermesse!!!11!!!1!!

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