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Bullismo. Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia a difesa dei minori

TRIESTE - Prendendo spunto dai fatti di cronaca che troppo spesso vedono i

Pubblicato:20-01-2016 15:56
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:49

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TRIESTE – Prendendo spunto dai fatti di cronaca che troppo spesso vedono i giovani vittime di bullismo da parte di gruppi di coetanei – quello della studentessa di Pordenone è purtroppo solo l’ultimo di una preoccupante serie – il presidente Franco Iacop vuole ricordare il concreto impegno del Consiglio regionale per prevenire e contrastare questo grave fenomeno.

L’attenzione del Consiglio regionale verso questa importante tematica si esplicita principalmente attraverso le attività promosse dai suoi organi di garanzia: il Garante per i diritti della persona con la sua funzione di garanzia per i bambini e gli adolescenti, e il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) per quanto concerne la tutela dei minori nell’ambito dei mezzi di comunicazione di massa.

Il Garante ha tra i suoi compiti la verifica del rispetto dei diritti dei minori anche attraverso la segnalazione di violazioni e abusi, sollecita l’adozione di provvedimenti normativi a tutela soprattutto di bambini e adolescenti in condizioni di maggior fragilità, svolge attività di informazione e sensibilizzazione, ma anche di vera e propria formazione rivolta a tutti coloro che operano all’interno degli ambiti socio assistenziali.


Il Corecom, dal canto suo, vigila sul rispetto della normativa in materia di tutela dei minori sui mezzi di comunicazione di massa e propone eventuali interventi sanzionatori all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni; svolge inoltre una funzione di sensibilizzazione sulla tematica “media e minori”, ad esempio promuovendo studi come quello programmato per l’autunno del 2016, rivolto in particolare ai giovani e all’utilizzo della rete e finalizzato a offrire alle famiglie strumenti utili a tutela di giovani e giovanissimi.

Il forte sostegno del Consiglio regionale ai suoi organi di garanzia nasce proprio dalla consapevolezza che non esistono facili soluzioni a problemi così complessi: solo attraverso un costante e concreto lavoro, teso alla promozione e alla diffusione di una cultura del rispetto, sarà possibile mantenere alta l’attenzione e prevenire sul nascere nuovi fenomeni di bullismo.

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