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Violenza sessuale di gruppo ad Anagni, sette arresti

I responsabili appartengono tutti a una nota famiglia di etnia rom e sono tutti pregiudicati

Pubblicato:19-12-2016 13:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:26

carabinieri
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ROMA – Dall’alba di stamattina, militari dei Carabinieri del Comando compagnia di Anagni (Fr) stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari – emessa dal gip del Tribunale di Frosinone, su richiesta della Procura della Repubblica di Frosinone – nei confronti di 7 indagati, tutti ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane ragazza.

Nelle prime ore della mattinata di oggi, quindi, a Frosinone e a Ferentino, nell’ambito di una articolata indagine denominata ‘Le iene’ coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone, i Carabinieri della Compagnia di Anagni hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti appunto di 7 indagati, gravemente indiziati di violenza sessuale di gruppo.

L’indagine, condotta dalla stazione Carabinieri di Ferentino, ebbe inizio il 4 settembre scorso quando una giovane ragazza dopo essere stata violentata dal gruppo riuscì a divincolarsi per poi chiamare un suo parente riferendo quanto accaduto senza, peraltro, sapere dare indicazioni precise su dove si trovasse; nonostante la tarda ora, dopo aver vagato per alcuni minuti, venne soccorsa da una donna che si trovava a passare,  la quale chiamò poi i Carabinieri.


Nello specifico, la vittima venne  soccorsa dal personale della Stazione Carabinieri di Ferentino nella notte del 4 settembre 2016 e, dopo essere stata sottoposta ai controlli di rito presso l’ospedale di Frosinone, sporse querela. Il racconto venne successivamente arricchito, una volta superato lo stato di ansia e di sfinimento connesso alla violenza subita, con importanti particolari che poi hanno portato alla completa identificazione degli autori della violenza sessuale.

La giovane ragazza riferì ai militari di aver conosciuto uno dei suoi aguzzini su un social network nella primavera del 2016 e tra loro nasce un’amicizia. Spesso la ragazza partecipava a degli incontri con questa persona ed in questa occasione conobbe in modo superficiale anche gli altri. Venendo ai fatti, il 3 settembre 2016 uno dei sette aguzzini organizza un incontro che viene stabilito in una piazza di un paesino della provincia di Frosinone. Qui la ragazza trova ad attenderla due dei suoi amici; una volta salita sull’autovettura, ignara del luogo di destinazione, riceve le prime attenzioni sessuali. Cerca di opporsi ma invano fin quando dopo alcuni minuti l’autovettura arresta la marcia presso un’abitazione (abitazione che era di proprietà dei familiari di uno degli indagati, bene che fu confiscato alla criminalità organizzata in virtù del decreto di confisca del Tribunale di Frosinone del 2006) posta in un luogo isolato nel territorio del comune di Ferentino; qui trovano ad attenderli altri 5 ragazzi.

La giovane donna comprende di essere l’unica ragazza presente in quel luogo isolato; capisce che sta per accadere qualcosa quando improvvisamente iniziano le violenze. La vittima viene repentinamente strattonata e trascinata dai sette aguzzini, i quali immobilizzandola impedendole ogni tentativo di reazione, la violentano a turno procurandole lesioni. Trascorrono momenti bruttissimi ed interminabili in quanto la giovane donna non riusciva a sganciarsi dalla loro presa, fin quando dopo una ventina di minuti, riusciva a liberarsi nascondendosi dietro una casetta posta alle spalle della villa laddove venne raggiunta da uno dei suoi torturatori che riuscì a respingere con un calcio sullo sterno.

Rimase qualche minuto in quella casa con la speranza che non tornassero; dopo alcuni minuti non vendendoli tornare si avviò verso la strada principale chiamando suo padre al quale raccontava tutta la vicenda. Raggiunta la strada ha incontrato una donna rientrare a casa alla quale ha chiesto aiuto allertando i Carabinieri che dopo alcuni minuti giunse sul posto.

Le indagini condotte in una maniera meticolosa, nonostante le evidenti difficoltà della persona offesa nel raccontare nell’immediatezza dei fatti ed in stato di shock una vicenda estremamente traumatica hanno ricevuto un adeguato supporto anche dagli ulteriori elementi probatori acquisiti nel corso delle indagini.

Gli odierni arrestati (sei dei sette), tutti appartenenti ad una nota famiglia di etnia rom, sono stati associati alla casa circondariale di Frosinone a disposizione dell’Autorità giudiziaria, mentre il settimo è tuttora fattivamente ricercato. Si tratta di: 1. D.S.F, classe 1980 con pregiudizi di polizia per lesioni, rapina, estorsione, usura, ricettazione, riciclaggio, in materia di stupefacenti e violenza sessuale di gruppo, avvisato orale di P.S.; 2. D.S.A, classe 1984 con pregiudizi di polizia per ricettazione, riciclaggio, usura e in materia di sostanze stupefacenti e violenza sessuale di gruppo; 3. D.S.E., classe 1993 con pregiudizi di polizia per violenza sessuale di gruppo; 4. D.S.A., classe 1990 con pregiudizi di polizia per minacce, truffa, lesioni e istigazione a delinquere e violenza sessuale di gruppo; 5. D.S.A, classe 1989 con pregiudizi di polizia per rapina, ricettazione, in materia di sostanze stupefacenti e porto abusivo di armi e violenza sessuale di gruppo; 6. D.S.E, classe 1989 con pregiudizi di polizia per riciclaggio, in materia di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e violenza sessuale di gruppo.

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