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Madagascar, padre Eric: “Il nuovo presidente crei equità”

Il 19 dicembre ci sarà il ballottaggio tra i due ex capi di Stato Marc Ravalomanana e Andry Rajoelina

Pubblicato:19-11-2018 17:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:48

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ROMA – “In Madagascar la gente è povera, ma il Paese è estremamente ricco di risorse naturali. Da queste elezioni la popolazione si aspetta quindi che il prossimo capo di Stato riporti la sicurezza di una vita tranquilla: accesso al cibo, ai servizi di base e la fine degli attacchi e le rapine delle bande armate”. A parlare con l’agenzia ‘Dire’ è padre Eric Franck, direttore di ‘Radio Don Bosco Madagascar’, con sede nella capitale Antananarivo.

Il 7 novembre gli elettori malgasci erano chiamati a scegliere tra una rosa di 36 candidati alla presidenza e nel fine settimana scorso è stato annunciato che il 19 dicembre si terrà un ballottaggio: di fronte due ex capi di Stato, Marc Ravalomanana e Andry Rajoelina, coinvolti nel 2009 in una crisi politica con morti e accuse di golpe.


Il clima nel Paese, dice però il sacerdote, “è tranquillo“, nonostante siano sorte polemiche e un piccolo scontro tra Rajoelina, da un lato, e gli osservatori dell’Unione europea e la Commissione elettorale, da un altro, su una presunta vicenda di compravendita di voti. “A prescindere da chi vincerà i cittadini non hanno molta fiducia nella politica” dice padre Eric.

C’è molta corruzione, spesso per ottenere un documento o un servizio bisogna pagare un ‘extra’, e poi c’è il problema della criminalità”. Non è raro che uomini armati minaccino le persone per farsi consegnare denaro o altro.

C’è anche la piaga dei ladri di bestiame: a maggio, il primo ministro Olivier Mahafaly Solonandrasana ha confermato l’esistenza di una rete di traffici che alimenta agguati e assassinii anche nelle comunità rurali. Non ultimo, il fatto che su 24 milioni di abitanti oltre il 70 per cento viva al di sotto della soglia di povertà: “Ma il Madagascar è ricchissimo di risorse naturali” denuncia padre Eric.

“Più in generale, i diritti umani non vengono rispettati, basta pensare che la sanità non è gratuita. Tutti i candidati hanno fatto grandi promesse. Speriamo che le manterranno”. Secondo il direttore di ‘Radio Don Bosco’, un fenomeno positivo è il crescente impegno dei giovani in politica, “grazie all’uso dei social media. Molti eventi e dibattiti hanno preceduto le elezioni”. Internet quindi ha fatto bene al Madagascar? “Le fake news ci sono anche qui– risponde il direttore dell’emittente- ma di meno, rispetto al resto del mondo“.

Un altro fenomeno che accomuna l’isola all’attualità internazionale è quello migratorio. “Anche da noi ci sono tanti migranti rifugiati, soprattutto nelle regioni del Sud-est” dice padre Eric. “Non si può ancora parlare di crisi e le persone si integrano. Non conosciamo fenomeni di intolleranza. I malgasci per carattere sono gente accogliente: l’intolleranza non si è ancora vista”.

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