ROMA – Erano andati allo stadio per salutare i compagni di vita di Gabriele e ringraziarli per la coreografia preparata in suo omaggio in occasione ieri del derby Roma-Lazio allo stadio Olimpico. Ma a papà Giorgio, mamma Daniela e al fratello Cristiano è stato fatto divieto di avvicinarsi alla Curva Nord. Sembra per motivi di sicurezza.
“Non lo so, ci piacerebbe saperlo anche a noi- dice Giorgio Sandri interpellato dall’agenzia Dire- bisognerebbe chiederlo a chi di dovere. Siamo andati allo stadio per salutare i ragazzi sotto la Curva, per questo motivo era con noi persino la mamma di Gabriele, altrimenti di certo non sarebbe venuta allo stadio. C’è stata una bellissima coreografia in ricordo di Gabriele e la mamma aveva il piacere di ringraziare tutti i ragazzi che si erano adoperati a prepararla. Tutto qui. Ma non ci è stato possibile avvicinarci alla Curva, pazienza…”.
“Questo non lo so- risponde papà Sandri- ho letto tante cose su Facebook, ma di certo non credo che non abbiano fatto avvicinare una mamma che voleva andare a ringraziare i ragazzi della Curva per motivi di ‘sicurezza’”.
“Immagino fossero gli uomini della sicurezza- risponde Giorgio Sandri- ci hanno detto di non andare avanti oltre un tot e così abbiamo fatto, chiaramente non potevamo fare altrimenti. E ci dispiace, perché eravamo andati all’Olimpico proprio per questo motivo; tra l’altro si era creato un clima bellissimo, tutto lo stadio era vicino a noi e a Gabriele e non credo che ci sarebbero stati problemi di nessun tipo. Per quanto mi riguarda sarei andato a salutare anche la Curva Sud. Nonostante tutto è stata una cosa veramente emozionante, anzi, ne approfitto per ringraziare veramente tutti quanti, non solo la Curva Nord”.
“Non abbiamo assistito alla partita perché c’era Daniela, la mamma di Gabriele, che non stava tanto bene- risponde papà Sandri all’agenzia Dire- aveva fatto un ‘sacrificio’, tra virgolette, quindi abbiamo ritenuto che fosse il caso di andare via, anche perché eravamo dispiaciuti ed amareggiati. Ripeto: si era creato un clima bellissimo ed è stato davvero un peccato, perché queste sono occasioni che fanno bene al cuore e al mondo del calcio. In un derby con 60mila persone vedere che vanno tutti d’amore e d’accordo succede raramente, quindi peccato”.
“Non siamo arrabbiati, siamo delusi– dice Giorgio Sandri- bastava ricordare cosa era successo solo una settimana fa, per i dieci anni dalla morte di Gabriele, quando c’è stato un sit-in nel piazzale antistante il settore della Curva Nord: sono arrivate le tifoserie da ogni parte d’Italia, per ricordarlo, e tutto si è svolto in maniera irreprensibile. Evidentemente si cerca sempre un qualcosa che non esiste”.
“Se ce lo dicessero ci farebbe piacere, ma ormai è andata così. Non posso battere i pugni sul tavolo. Noi sapevamo che ieri si poteva andare a salutare i ragazzi e per questo motivo eravamo andati allo stadio- risponde infine il papà di Gabriele- poi è cambiato tutto. Pazienza”.
di Carlotta Di Santo, giornalista professionista
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