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Aifi Lombardia a confronto con le istituzioni: ecco le voci del convegno

MILANO -  Un convegno per discutere della fragilita’, della cronicita’, e delle nuove prospettive che investono un mondo, quello della fisioterapia, ancora

Pubblicato:19-11-2017 18:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:54

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MILANO –  Un convegno per discutere della fragilita’, della cronicita’, e delle nuove prospettive che investono un mondo, quello della fisioterapia, ancora alla ricerca di una valorizzazione delle proprie competenze e dei propri strumenti. L’evento si è svolto al Royal Garden Hotel di Assago, alle porte di Milano, organizzato da Aifi Lombardia in collaborazione con Arir, Gis Fisioterapia Geriatrica, Gis Neuroscienze, Gis TFTR e Sicoa



GALANTINI: CONGRESSO AIFI LOMBARDIA PER RICONOSCERE FISIOTERAPISTA

Il congresso organizzato da Aifi Lombardia rappresenta “un momento fondamentale per portare avanti le istanze di riconoscimento della figura professionale del fisioterapista”, e “soprattutto del suo sviluppo alla luce delle nuove competenze”.

Competenze che sono “fondamentali per affrontare il mondo che sta cambiando”, sia “dal punto di vista della diversità della popolazione che sta invecchiando e ovviamente da quello dei nuovi fabbisogni di salute”.


A dirlo è il tesoriere nazionale Aifi Patrizia Galantini, intervenuta a margine dell’evento in cui si è discusso soprattutto del ruolo della fisioterapia all’interno del processo di presa in carico del malato cronico, che dovrebbe prendere piede alla luce delle linee guida deliberate in Regione.



MEZZAROBBA: TALVOLTA RIABILITAZIONE VALE COME FARMACI

“Le conoscenze neuroscientifiche si sono tradotte all’interno della riabilitazione in strumenti terapeutici di cui si sta dimostrando un’importante efficacia, al punto tale che in alcune patologie il trattamento riabilitativo è al pari di quello farmacologico”. A dirlo è Susanna Mezzarobba, presidente del Gis Aifi Neuroscienze, intervenuta a margine del congresso organizzato da Aifi Lombardia a Milano, per discutere sull’importanza della fisioterapia nella gestione e nella presa in cura continua del paziente cronico, che spesso coincide con il paziente più fragile.



IANES: SERVE RIABILITAZIONE ANCHE A DOMICILIO

“Sicuramente la presa in carico a domicilio è rappresentata dall’assistenza domiciliare integrata. Quindi occorre trovare degli operatori che possano erogare con certezza e con eccellenza della prestazione le varie attività riabilitative al domicilio”. Sono le parole di Aladar Bruno Ianes, direttore dell’area medica Korian. Ianes, intervenuto a margine del congresso organizzato da Aifi Lombardia, chiarisce poi che “laddove il paziente invece è in struttura, è emerso che c’è un bisogno di incrementare la qualità della riabilitazione che noi diamo”.

Insomma, a detta del direttore medico di Korian “dobbiamo preparare il paziente nella riabilitazione e dobbiamo ottimizzare l’intervento di tipo farmacologico”, in poche parole “dare una persona idonea alla riabilitazione per il fine stesso della riabilitazione”, specifica Ianes.



PIROTTA: IN RIFORMA LOMBARDA MANCA INTEGRAZIONE SERVIZI

Secondo il presidente del dipartimento Welfare di Anci Lombardia Graziano Pirotta la criticità forte della riforma sanitaria lombarda “è quella dell’integrazione sia istituzionale, sia a livello di servizi”, ma il pensiero del rappresentante Anci è quello secondo cui “questa cosa verrà affrontata a breve, proprio perché in questi due anni i direttori generali sono stati dedicati alla loro organizzazione interna”.

Adesso invece, “anche in funzione del nuovo paradigma sulla cronicità”, a detta di Pirotta “i direttori delle Ats e delle Asst si confronteranno di più sulla riorganizzazione territoriale e mi auguro molto di più anche con i Comuni”, oltre che e “con le professioni sociosanitarie come quelle dei fisioterapisti”. Pirotta è intervenuto a margine del congresso organizzato da Aifi Lombardia per parlare della gestione fisioterapica dei malati cronici.

“Il fatto che i cittadini a due anni dalla riforma non si stiano rendendo conto di quello che sta avvenendo- sottolinea in conclusione- da una parte è una cosa positiva perché vuol dire che i servizi sono stati garantiti mentre dall’altra è negativa perché la riforma deve arrivare al punto di far vedere il proprio sviluppo”.



FOGGETTI: CADUTE ANZIANI PEGGIORANO QUALITÀ LORO VITA

“Uno dei problemi che può sconvolgere lo stato di salute e la qualità della vita della persona anziana può essere per esempio l’esito di una caduta. L’incidenza delle cadute è ancora molto elevata ed è uno dei problemi più gravi che influenza, non solo la qualità della vita della persona anziana, ma grava sull’intero Sistema sanitario nazionale”. Lo dice la fisioterapista del Gis geriatrico Aifi Annamaria Foggetti, intervenuta a margine del congresso organizzato da Aifi Lombardia a Milano per discutere sulla presa in carico e sulla gestione delle cronicità e delle fragilità.

Per ovviare a questo problema, a detta di Foggetti, “bisogna cercare di far sì che oltre a quello che è già di competenza del fisioterapista, ci possa essere un miglioramento della rete dei professionisti sanitari che intervengono al domicilio della persona anziana”.



LAZZERI: CONTRO MANCANZA DI FIATO I FARMACI NON BASTANO

“La sola terapia medica farmacologica non si e’ dimostrata in grado di ridurre quelle problematiche che limitano la vita dei pazienti, come la mancanza di fiato che e’ il sintomo principale di chi ha una patologia respiratoria cronica”. Lo dice Marta Lazzeri, fisioterapista respiratoria dell’azienda ospedaliera Niguarda di Milano, presidente Arir (Associazione riabilitatori dell’insufficienza respiratoria), intervenuta a margine del congresso A.i.Fi. (Associazione italiana Fisioterapisti) Lombardia che si e’ svolto oggi a Milano.

Il congresso, dal titolo “Fragilita’ e cronicita’: nuove sfide per il sistema salute, la fisioterapia e’ una risposta sostenibile?”, si e’ focalizzato sul ruolo che la fisioterapia ricopre nell’apparato sanitario odierno, soprattutto per quanto riguarda le patologie croniche.

“Un programma di riabilitazione respiratoria personalizzato su quelle che sono le problematiche specifiche del singolo individuo- conclude Lazzeri- e’ dimostrato dare un miglioramento sostanziale in termini di riduzione dei sintomi, riduzione delle riacutizzazioni, miglioramento della qualita’ di vita, mantenendo la al livello paragonabile a quello di soggetti non malati di pari eta’”.

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