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Terrorismo. “Posso andare allo stadio o al concerto?”. I minori italiani sono spaventati

Paura, rabbia, voglia di capire i fatti di Parigi a casa e a scuola. Fanno domande i minori italiani e sono spaventati

Pubblicato:19-11-2015 14:49
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:35

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giovaniROMA – Paura, rabbia, voglia di capire i fatti di Parigi a casa e a scuola. Fanno domande i minori italiani e sono spaventati. Si chiedono ‘Posso andare allo stadio? Posso andare al concerto? Posso andare al Vaticano? Cosa gli abbiamo fatto?’. “Intanto è importante parlarne e far sì che loro ne parlino. Questa è la premessa”, spiega Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva, interpellato sugli attentati terroristici a Parigi a ‘La vita in diretta’. Bambini e adolescenti “assorbono la paura, la sentono in noi adulti. Non dobbiamo fare finta di niente, né lasciare in loro un’ombra che possa poi esplodere in un secondo momento. Non si può pensare di essere indifferenti su una realtà che sentono e comprendono- afferma lo psicoterapeuta- bisogna parlare ai bambini e utilizzare un criterio di consapevolezza e maggiore responsabilità con gli adolescenti”. Il direttore dell’Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) aggiunge: “Noi adulti dovremmo tradurre questa tragedia in positivo: ‘Sono adulto e ti proteggo, ti rendo consapevole che la situazione è difficile ma la affrontiamo insieme. Questo atteggiamento consentirebbe agli adulti di riaprire un dialogo, riprendersi il ruolo di educatori vigili. La scuola dovrà fornire informazioni chiare sul come comportarsi e cosa fare- conclude Castelbianco- ma certo non si può abbandonare la vita per un’ipotetica ombra, non si può non andare al Vaticano o ad un concerto. Dobbiamo andare avanti”.

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