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Vaccini in calo, in Italia quasi 150mila bimbi senza quelli obbligatori

Non solo: dal 2008 al 2013 oltre 358mila bambini non sono stati vaccinati per morbillo, parotite e rosolia

Pubblicato:19-11-2015 12:42
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:35

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ROMA – Cala il numero dei bambini vaccinati. Negli ultimi cinque anni, in Italia, sono 147.456 quelli non sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, cioè non immunizzati con un ciclo completo di esavalente (il vaccino che comprende polio, difterite, epatite B, tetano, pertosse, Hemophilus influenzae).

Per rendere l’idea, è come aver perso una fetta di popolazione grande come il comune di Rimini. Non solo: dal 2008 al 2013 oltre 358mila bambini non sono stati vaccinati per morbillo, parotite e rosolia. Per usare lo stesso paragone di prima, quindi, è come se l’intera città di Firenze avesse smesso di fare le vaccinazioni. Con l’aggravante che la tendenza negativa si è accentuata negli ultimi due anni, che da soli registrano 139.747 bambini non vaccinati. I dati sono stati presentati oggi a Roma dalla Sip (Società italiana di Pediatria), in occasione degli Stati generali della Pediatria, in corso alla Camera. “Nel nostro Paese- hanno detto gli esperti- c’è una tendenza a rifiutare o dilazionare le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate dalle autorità sanitarie, oltre che universalmente riconosciute come efficaci. Tanto è vero che questo, di recente, ha spinto l’Istituto Superiore di Sanità a lanciare l’allarme, perché il nostro Paese- hanno concluso- si colloca ‘al limite della soglia di sicurezza’”.

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LE DIFFERENZE REGIONALI – Rimangono, in Italia, forti differenze nell’accesso all’offerta vaccinale per i bambini. Com’è noto, infatti, ancora oggi ciascuna Regione fa riferimento al proprio calendario vaccinale. Così, per fare un esempio, il vaccino contro il Meningococco B (di recente introduzione), che protegge da un ceppo di meningite molto aggressivo, è offerto gratuitamente a tutti i nuovi nati solo in 8 Regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia). “Il vaccino contro il papilloma virus (HPV)- hanno fatto sapere ancora gli esperti- è somministrato gratuitamente a tutte le adolescenti italiane, ma per i coetanei maschi è gratuito solo in 5 regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Calabria, Puglia e Sardegna). In Sicilia e in Liguria è invece in copayment, mentre nelle restanti Regioni è a carico delle famiglie”. L’offerta gratuita del vaccino contro la varicella, poi, al momento “riguarda solo 8 Regioni pilota: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna (ma nelle sole Asl di Cagliari e Sassari)”.

“L’adozione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018, già approvato dalla Conferenza Stato-Regioni, e al momento al vaglio del ministero dell’Economia per le verifiche di compatibilità economica, consentirebbe di ridurre le inaccettabili disparità che colpiscono il diritto alla salute dei bambini italiani”. Lo ha detto Giovanni Corsello, presidente della Sip (Società italiana di Pediatria), durante gli Stati generali della Pediatria, in corso a Roma presso la Camera. “Il calendario nazionale delle vaccinazioni 2016-2018- ha proseguito- che contempla anche vaccini di recente introduzione, rappresenta infatti il punto di riferimento per tutto il territorio nazionale. Occorre, nel contempo, attivare un’adeguata sinergia di tutte le forze in campo (pediatri, medici di medicina generale, istituzioni e media), per far sì che vengano raggiunti livelli di coperture vaccinali adeguati– ha concluso Corsello- in grado di non vanificare gli obiettivi del Piano”.

di Carlotta Di SantoGiornalista professionista

 

 

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