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Rachel Moran: “L’Italia dovrebbe essere orgogliosa di Asia Argento”

L'opinione della scrittrice di "Stupro a pagamento" sul caso Weinstein-Argento

Pubblicato:19-10-2017 09:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:48

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ROMA – “La denuncia pubblica di Asia Argento ha portato alla fine di venti anni di regno del terrore di Harvey Weinstein sulle giovani donne di Hollywood. Che venga ripagata per il suo coraggio con una campagna diffamatoria da parte anche di donne del suo stesso paese è spregevole e tragico. L’Italia dovrebbe essere orgogliosa di contare Asia Argento tra le sue figlie“.

Il caso Weinstein continua a far discutere e mentre le polemiche da parte del web nei confronti di Asia Argento non accennano a placarsi, tanto che quest’ultima ha dichiarato di voler lasciare l’Italia, cresce allo stesso tempo anche il numero delle sue sostenitrici. A schierarsi dalla parte dell’attrice italiana che ha denunciato gli abusi sessuali subiti dal produttore americano Harvey Weinstein, è oggi la scrittrice Rachel Moran, cofondatrice di SPACE (Survivors of Prostitution-Abuse Calling for Enlightenment) e attivista nella Coalizione Internazionale Contro la Tratta delle Donne e la European Women’s Lobby.

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Moran sa bene cosa significa subire molestie sessuali, tanto che dalla propria esperienza ha realizzato il libro di denuncia “Stupro a pagamento”. Costretta a prostituirsi per sette anni, la scrittrice ha affidato a questa intima autobiografia il compito di svelare la realtà dell’industria del sesso, scardinando i falsi miti della prostituzione.


Moran: “Abbiamo bisogno di più ‘Asia Argento’ tra di noi”

Asia Argento “ha ragione anche quando afferma che se avesse parlato prima sarebbe stata trattata come una prostituta– spiega in una nota Moran-. E questo dice molto su una verità più profonda che le persone sembrano riconoscere ma raramente considerano consapevolmente. Ovvero che esiste una classe di donne usata come scudi umani nella guerra della violenza sessuale. E sto parlando delle donne prostituite”.

“Uno scandalo di questa portata ci obbliga ad accettare che le attrici non dovrebbero essere trattate così, ma la verità è che nessuna donna dovrebbe essere trattata in questo modo-  prosegue Moran-. Le attrici hanno ottenuto il riconoscimento della loro umanità a seguito di questo scandalo. Hanno visto affermare il loro diritto a vivere libere dalla violenza sessuale. Le donne prostituite, no. Per noi, il nostro abuso sessuale è respinto, non come un triste aspetto del modo in cui siamo trattate nel corso del nostro lavoro, ma come il lavoro stesso. Noi siamo l’ultimo bersaglio legittimo del mondo. Abbiamo bisogno di più ‘Asia Argento’ tra di noi“.

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