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Sgomberi a Bologna, le persone temono di finire in strada

Pochissimo cibo, niente letti, zero comodità. E la paura costante di non avere un tetto sulla testa

Pubblicato:19-10-2015 11:42
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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BOLOGNA – “Per fortuna non ho ancora perso la dignita’, ma manca poco perche’ vivendo cosi’ si rischia di commettere qualche sciocchezza“. A pronunciare queste parole e’ Pasquale, 62 anni e gli occhi lucidi, che da 6 mesi vive nel palazzo occupato di via Irnerio 13, a Bologna. Di origini pugliesi, ma da trent’anni trapiantato in Emilia Romagna, Pasquale divide con la sua compagna Anna, 58 anni di Bologna, una piccola stanza di pochi metri quadrati, dove gli unici comfort sono “un frigorifero e una vecchia televisione, che abbiamo trovato qui durante l’occupazione”, ci spiega Pasquale, mentre Anna ci mostra la brandina che utilizzano a giorni alterni: “Uno dorme qui e l’altro per terra con il sacco a pelo, non si puo’ dire certo che viviamo nel lusso”.

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Da una busta sul tavolo Anna ci mostra la “spesa”: un pacco di biscotti, alcuni succhi di frutta, quattro tranci di pizza, un litro di latte, minestrone in scatola e del tonno. “E’ tutto cio’ che siamo riusciti ad avere dalle parrocchie, ci deve bastare per quindici giorni”.

A causa della crisi economica, tre anni e mezzo fa Pasquale e’ stato licenziato da un’azienda dove lavorava come idraulico: “Non riuscivo piu’ a pagare l’affitto e ci siamo ritrovati in strada. Ho provato a cercare lavoro ma mi dicevano che ero troppo vecchio”. Per un anno i due hanno dormito per terra davanti all’autostazione o nei parchi, mangiando alla Caritas e usufruendo d’inverno dei posti letto garantiti dal “piano freddo” del Comune. Poi qualche mese fa la svolta: “Grazie al sindacato Asia-Usb abbiamo trovato un tetto, e’ pur sempre una casa occupata ma finora nessuno ci ha aiutati“.

Sotto le Due Torri, il tema dell’emergenza abitativa e’ tornato prepotentemente alla ribalta dopo lo sgombero, nei giorni scorsi, di uno stabile occupato da una ventina di persone tra cui diversi minori, in via Solferino. Secondo l’assessore al Welfare Amelia
Frascaroli, la questura non avrebbe avvertito l’amministrazione comunale dello sgombero, che sarebbe stato effettuato senza assistenti sociali. L’assessore di Sel ha poi difeso le occupazioni a scopo abitativo: “Creano valore sociale”.

Per tutta risposta la Digos ha acquisito il video delle sue dichiarazioni, suscitando l’ira dello stesso Nichi Vendola che su Twitter scrive: “Un’assessore parla di occupazioni sui giornali e la Digos acquisisce l’audio. Il Viminale spieghi perche'”. La vicenda infatti approdera’ a Roma, dove Sel ha richiesto un’interrogazione parlamentare al ministro degli Interni Angelino Alfano. Anche per lo stabile di via Irnerio, di proprieta’ dell’ospedale Sant’Orsola ma occupato da due anni da Asia-Usb, si prospettano tempi duri. Nei giorni scorsi infatti, e’ stato emesso un provvedimento di sequestro per i 16 appartamenti dove vivono abusivamente una cinquantina di persone tra cui 17 famiglie e 10 minori. “Ho un’ansia pazzesca e tanta paura, non sono per niente tranquillo – ci rivela malinconico Pasquale – ho sempre lavorato e pagato le tasse, non e’ giusto vivere in strada alla mia eta’, chiedo solo un piccolo lavoro per pagarmi un posto letto“.

Valerio Lo Muzio per Redattore Sociale 

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