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Nel Lazio il 17,7% è a rischio povertà. E si rinuncia alle cure

Tra le principali preoccupazioni dei cittadini del Lazio c'è "la capacità di fare fronte alle spese sanitarie (71% degli intervistati)"

Pubblicato:19-10-2015 10:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:39

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ROMA – Il 17,7% della popolazione laziale è a rischio povertà, contro un valore medio del Centro Italia pari al 15%. Con la conseguenza che tra le principali preoccupazioni dei cittadini del Lazio c’è “la capacità di fare fronte alle spese sanitarie (71% degli intervistati)”. Paure che hanno portato “il 33,2% a rinunciare a spese mediche”, a fronte di una media nazionale più bassa, pari al 31,3%. Sono i dati elaborati dal Censis in occasione del rapporto ‘Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali osservatorio Lazio’ realizzato in collaborazione con Unipol e presentato oggi al Tempio di Adriano. Secondo il rapporto nel Lazio la dimensione lavoro tiene, anche se “in peggioramento nell’ultimo periodo, ma con tassi d’occupazione troppo bassi, pari al 63%, rispetto al 72% dell’Ilè de France e della regione di Berlino, e al 67% di quella di Madrid”.

povertà

IL PROBLEMA DELLA VECCHIAIA – Nei prossimi 15 anni la popolazione del Lazio supererà i 6 milioni di residenti, ma soprattutto aumenterà l’incidenza della popolazione con più di 65 anni, che passerà dall’attuale 20,5% al 24,8%. In particolare, nel 2030 gli anziani supereranno di oltre 200mila unità i giovani fra i 15 e i 34 anni. Una situazione che per il Censis “pone problemi di sostenibilità al sistema sanitario e assistenziale, rendendo sempre più urgente l’adeguamento dei loro modelli di gestione. Inoltre, anche sotto questo profilo, si pone il problema di accelerare nelle politiche di sviluppo, perché nella regione vi sia più occupazione e più reddito”.


SANITA’ FUNZIONA PER 42,7% ROMANI, MA ALTRE PROVINCE 20% – La sanità regionale funziona bene per il 42,7% dei romani, “valore leggermente superiore rispetto alla media nazionale pari al 41,7%”. Tuttavia, di “segno opposto è il giudizio dei residenti nella altre province, dove i pareri positivi riguardano il 20,1%”. Sono i dati elaborati dal Censis in occasione del rapporto ‘Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali osservatorio Lazio’ realizzato in collaborazione con Unipol e presentato oggi al Tempio di Adriano. Secondo il rapporto, “il 79,1% delle famiglie che hanno avuto bisogno di cure negli ultimi due anni, a causa delle lunghe liste d’attesa, si é rivolto alla sanità privata. Una spesa- spiega il Censis- che pesa sui cittadini, senza significativi recuperi fiscali e, soprattutto, senza un’adeguata organizzazione e intermediazione che ne possa massimizzare l’efficacia”. E per quanto riguarda il futuro, il Censis specifica che “non c’è alcuna strategia per i rischi futuri”, con il 56,4% dei laziali che dichiara che penserà a cosa fare nel momento in cui si presenteranno i rischi relativi alla salute, non autosufficienza e pensionistici. Un ulteriore 24,4% fa esclusivo affidamento sul welfare pubblico, il 21,3% sui risparmi, il 6,2% sull’aiuto familiare e il 6% su coperture assicurative.

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