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Ancora proteste per Chamseddine, il pescatore tunisino che salva i migranti rinchiuso in carcere in Sicilia

In Tunisia, nuova manifestazione davanti all'ambasciata d'Italia per la liberazione del pescatore Chamseddine Bourassine e di altri cinque uomini del suo equipaggio.

Pubblicato:19-09-2018 10:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:34
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ROMA – In Tunisia, una nuova manifestazione è stata convocata oggi davanti all’ambasciata d’Italia per chiedere la liberazione del pescatore Chamseddine Bourassine e di altri cinque uomini del suo equipaggio.

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L’iniziativa si svolge in contemporanea con quella dei concittadini di Bourassine, che hanno organizzato una protesta nella città portuale di Zarzis.


Dalla fine del mese scorso il tunisino, già apparso sui giornali di più Paesi per il suo impegno nel salvataggio di migranti in mare e proposto per una candidatura al premio Nobel per la Pace, è in arresto ad Agrigento. I sei uomini sono stati fermati il 30 agosto dalle Fiamme gialle, mentre erano a bordo di un motopeschereccio che stava trainando verso Lampedusa un’imbarcazione di fortuna con a bordo 14 migranti.

L’accusa è di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, ma chi lo difende afferma che Bouorassine abbia soccorso la barca, trovata in situazione di estremo pericolo, e l’abbia avvicinata alle coste italiane dopo aver chiesto e atteso l’intervento della Guardia costiera.

All’inizio di questa settimana Cgil, Cisl e Uil hanno diffuso un appello a sostegno di Bourassine, in seguito a quelli pubblicati da sindacati tunisini. Le organizzazioni confederali “chiedono che la magistratura faccia chiarezza sugli avvenimenti, nella salvaguardia e rispetto del principio e del dovere di soccorrere in mare, come previsto dall’articolo 388 del codice marittimo internazionale”.

In particolare, i sindacati “chiedono che sia garantito il diritto di difesa equa per tutto l’equipaggio tunisino e che possano essere prese in considerazione le testimonianze presentate dall’Associazione dei pescatori di Zarzis (presieduta da Bourassine, ndr) più volte protagonista di salvataggi in mare”.

Domenica scorsa, mentre Bourassine e i suoi erano già in arresto, il film documentario ‘Strange Fish’ dell’italiana Giulia Bertoluzzi, che racconta proprio l’impegno umanitario dei pescatori di Zarzis, è stato premiato al festival internazionale di documentario di Milano, ‘Visioni dal mondo’.

“A pochissimi giorni dall’udienza di Chamseddine, Lotfi, Salem, Ammar, Farhat e Bachir a Palermo, protagonisti di ‘Strange Fish’, questo premio dà un grande messaggio di sostegno e di fermezza contro ogni forma di criminalizzazione della solidarietà” si legge sulla pagina Facebook dedicata al film.

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