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A Milano scoperto traffico internazionale di rifiuti pericolosi/FOTO e VIDEO

Ogni fine settimana i rifiuti pericolosi venivano inviati in Romania e Slovenia

Pubblicato:19-07-2017 16:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:32

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MILANO – La polizia locale meneghina ha concluso un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica del Tribunale di Milano che ha portato alla denuncia di 3 cittadini rumeni e 3 italiani per omessa gestione dello smaltimento e traffico internazionale di rifiuti pericolosi. L’indagine ha preso avvio dai controlli fatti nei dintorni della ricicleria del cavalcavia delle Millizie, controlli che avevano già portato alla denuncia di altre 8 persone per smaltimento illecito di rifiuti. Seguendo alcune persone che si aggiravano e stazionavano intorno alla ricicleria si è arrivati a scoprire che batterie esaurite di auto, camion e gruppi elettrogeni dei treni, venivano recuperate da officine compiacenti, dai campi nomadi, trafugate delle riciclerie autorizzate o nei depositi delle ferrovie e successivamente stoccate in alcuni container situati in due grandi aree adibite come depositi nell’area Sud di Milano, gestite dai tre cittadini italiani. “È una classica famigliola italiana che non aveva grossi problemi penali- ha fatto sapere l’assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Carmela Rozza- e che invece si ritrovava a condividere un’attività su un’area privata a loro allocata dove loro offrivano possibilità di stoccaggio di questi materiali pericolosi e di batterie che sono frutto di furti e addirittura di batterie ferroviarie”.


OGNI FINE SETTIMANA I CONTAINER PARTIVANO PER LA ROMANIA

I container una volta riempiti venivano trasportati in Romania ogni fine settimana. Le otto persone denunciate avevano organizzato un traffico internazionale di batterie per auto e prodotti similari, infrangendo le norme in materia di rifiuti pericolosi. In alcuni casi i rifiuti venivano letteralmente distrutti per recuperare le barre di piombo e nella maggior parte dei casi liquidi presenti come acido solforico e prodotti derivati venivano sversati al suolo. Arpa (L’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) ha effettuato carotaggi sull’area evidenziando inquinamento del suolo ma non della falda.


IL PIOMBO VENIVA RECUPERATO E RIMESSO SUL MERCATO

“L’elemento principale che veniva recuperato era il piombo- spiega il vicecommissario della polizia locale Oriano Brianzoli- poi rimesso sul mercato dato l’alto valore, di circa 1.800 euro a tonnellata“. In totale dunque sono state sequestrate in due depositi diversi circa 100 tonnellate di batterie pronte ad essere spedite all’estero, di cui il primo carico di 30 tonnellate intercettato pochi metri prima che varcasse il confine con la Slovenia. Il valore stimato della merce sequestrata era di oltre 150.000 euro.


LA BANDA CERCAVA DI IMPEDIRE LA CONSEGNA DI RIFIUTI SPECIALI AD AMSA

Tutta la merce sequestrata è stata consegnata al Cobat (Consorzio nazionale raccolta a riciclo) per lo smaltimento autorizzato secondo le norme di legge. “L’attenzione su piazzale delle Milizie nasce su sollecitazione dei cittadini perché queste persone impedivano che si consegnassero rifiuti speciali ad Amsa”, ha raccontato Rozza. “Come sempre- ha concluso l’assessore- quando andiamo avanti in indagini in cui sono coinvolti criminali stranieri scopriamo che ci sono italiani. Questa è la dimostrazione che il crimine non ha nazionalità né colore”.

di Nicola Mente, giornalista professionista

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