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Roma, Raggi ricorda il bombardamento di San Lorenzo: “No a rigurgiti, resistenza ogni giorno”

74esimo anno dai bombardamenti alleati su San Lorenzo

Pubblicato:19-07-2017 12:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:32

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ROMA – La sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha deposto stamattina una corona al monumento nel parco dei Caduti del 19 luglio 1943 in occasione del 74esimo anno dai bombardamenti alleati su San Lorenzo. Insieme a lei tra gli altri la presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, il generale Baldassarre Favara, consigliere della Regione Lazio, il partigiano Nando Cavaterra dell’Anpi, oltre a rappresentanti delle associazioni combattentistiche e del reparto del comando militare della Capitale, insieme a tanti cittadini del quartiere.

Siamo qui come ogni anno per ricordare quello che accadde il 19 luglio del 1943 quando gli alleati, volendo interrompere la linea ferrotramviaria dello scalo di San Lorenzo, bombardarono case, scuole e ospedali e fecero tanti morti, quelli che oggi potremmo chiamare ‘danni collaterali'”, ha detto Raggi intervenendo sul palco allestito per l’occasione nel parco.

Si tratta di tantissimi morti innocenti: uomini, donne, bambini, anziani. Li ricordiamo ogni anno e l’Italia ha provato a ricordare l’orrore della guerra con l’articolo 11 della Costituzione, che dice che ‘L’Italia ripudia la guerra’. Questo- ha proseguito la sindaca- noi lo dobbiamo ricordare sempre, perché la guerra esiste ancora nel resto del mondo e i danni collaterali li fa comunque. Avere la forza ogni volta di dire no, noi ripudiamo la guerra è un modo per onorare le persone morte”.


“Non vogliamo più che altre persone subiscano quello che è successo qui. Qui ci sono stati 11.000 feriti e più di 3.000 morti: San Lorenzo è il quartiere che ha pagato il prezzo più alto, ma ce ne sono però altri di quartieri, come Nomentana, Casilina e tanti altri, che hanno pagato e non solo per i bombardamenti” e per questo, ha concluso Raggi, “invito tutti a curare la città e la memoria, a ricordare e a resistere ogni giorno, affinché il seme della violenza non trovi terreno fertile nonostante, in Italia e in questa città anche, ci siano dei rigurgiti: ogni giorno dobbiamo dire no e attuare la resistenza”.

Oggi, ha detto Del Bello, “ricordiamo le vittime del bombardamento di San Lorenzo, il bombardamento che più duramente colpì Roma alla vigilia della caduta del fascismo. La memoria è ancora viva a 74 anni dalla tragedia, come dimostra la presenza di tanti cittadini qui. È una cerimonia che si ripete ogni anno, una ritualità che non è mai stanca o artefatta perché la partecipazione dei cittadini di San Lorenzo vecchi e nuovi è sempre molto sentita”.

Con questa cerimonia, ha detto Favara, “ricordiamo un momento in cui l’Italia era ancora mortificata dal ventennio nazifascista e Roma doveva essere colpita per dare un segno alle ultime resistenze del Pnf. Abbiamo avuto 3mila morti e 11mila feriti con 4mila bombe in due ondate, un evento eccezionale che a 74 anni di distanza fa ricordare la violenza del momento e un dolore che rimane forte e vivo nella memoria di tutti ancora oggi”.

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