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La (nuova) vita sulla Terra di Samantha Cristoforetti

La nostalgia dello Spazio. La riabilitazione alla vita sulla Terra. Samantha Cristoforetti si racconta in videoconferenza da Houston

Pubblicato:19-06-2015 11:02
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:24

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ROMA – L’astronauta dei record è tornata sulla Terra. Samantha Cristoforetti, prima donna italiana a volare sulla Stazione spaziale internazionale e astronauta Esa con il periodo più lungo di permanenza a bordo grazie ai suoi 199 giorni di missione, è rientrata a casa. Casa che fino a metà estate almeno è a Houston, allo Space Center. E’ li’ che gli astronauti imparano a riabituarsi alla gravità ed è sempre lì che continuano a sottoporsi a esami medici per verificare le loro condizioni fisiche e, di fatto, fare da cavie per tutti quegli esperimenti iniziati in orbita che prevedono la prosecuzione anche a Terra.

Approfondimento su Samantha Cristoforetti dal minuto 03’49”


Il rientro è pesante. Tornare a fare i conti con il peso di tutti gli oggetti che quotidianamente usiamo e con quello del nostro stesso corpo non è facile. Lo ha raccontato la stessa Cristoforetti durante la sua prima videoconferenza da Houston, da dove si è collegata con l’Agenzia spaziale italiana.

Ascolta Cristoforetti dal minuto 04’42”

Nella seconda metà dell’estate Samantha Cristoforetti è attesa a Colonia, in Germania, dove fanno base tutti gli astronauti dell’Esa. Per quanto riguarda invece il ritorno in Italia non ci sono ancora date certe, ma è verosimile che da ottobre in poi sia pianificato il post flight tour dell’intero equipaggio nel nostro Paese.

Cristoforetti, nei sei mesi della missione Futura, è diventata una star sulla Terra.

Ascolta il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston dal minuto 06’23”

Ma il capitano dell’Aeronautica ha le idee chiare: sono un’astronauta, non una celebrità, dice. E l’esperienza mediatica avrà termine.

Ascolta Cristoforetti dal minuto 06’58”

Ci vorranno mesi per avere i risultati degli esperimenti, le attività a Terra continuano. Ma cosa rimane dopo tanti mesi in orbita? Sicuramente molta nostalgia

Ascolta Cristoforetti dal minuto 07’42”

La Stazione spaziale internazionale potrebbe ospitare di nuovo Samantha Cristoforetti: come i colleghi Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano anche lei è ancora in attività. Da qui a cinque anni l’Italia avrà diritto a vedere tra le stelle altri due astronauti tricolore.

Ascolta Battiston 08’37’

Le news di questa settimana

Philae si è svegliato, il lander della missione Rosetta ha mandato un segnale 

Il lander Philae, atterrato sulla cometa 67P Churyumov Gerasimenko nello scorso novembre, ha mandato un segnale. Ha dialogato per 85 secondi con il team di scienziati dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a Darmstadt, in Germania, alle 22:28 del 13 giugno, inviando pacchetti di dati che suggeriscono che il piccolo lander sia attivo già da tempo.Philae si sta comportando molto bene- spiega il Philae Project Manager, Stephan Ulamec-, sta lavorando a una temperatura di 35 gradi sotto zero e ha ancora 24 Watt disponibili”. Gli scienziati ora fremono aspettando il prossimo contatto. Ci sono ancora 8000 pacchetti di dati nella memoria del lander che possono spiegare cosa sia successo sulla superficie della cometa, la prima mai raggiunta dall’Uomo grazie alla missione Rosetta. Philae si spense lo scorso 15 novembre dopo aver trasmesso dati per 60 ore in seguito al suo atterraggio, che fu più complicato del previsto per una serie di rimbalzi e per un ancoraggio malfermo. La sonda Rosetta ha acceso, dal 12 marzo, l’unità di comunicazione destinata a ricevere messaggi dal lander. Finalmente sono arrivati.

Scoperte le prime stelle nate dopo il Big Bang

Alcuni astronomi, usando il Very large Telescope dell’European Southern Observatory (Eso), hanno scoperto la galassia più brillante mai trovata nell’Universo primevo. Non solo. Hanno anche trovato evidenza che essa contenga esempi di stelle di prima generazione. La nuova galassia, chiamata CR7, è tre volte più brillante della più brillante galassia distante nota finora. Si tratta di oggetti massicci e brillanti, finora solo previsti delle teorie, che hanno prodotto i primi elementi pesanti della Storia – gli elementi necessari per forgiare le stelle oggi intorno a noi, i pianeti che le orbitano e la vita come la conosciamo. Ora uno di questi è stato individuato, e al suo interno sono state trovate le cosiddette stelle di Popolazione III, nate dalla materia primordiale del Big Bang.

Nei prossimi 5 anni altri due italiani sulla Iss

Da qui a cinque anni l’Italia avrà altri due astronauti in missione sulla Stazione spaziale internazionale (ISS). Lo conferma il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, a margine dell’incontro per la prima video conferenza da Houston di Samantha Cristoforetti, in collegamento con la sede Asi di Tor Vergata. L’Italia ha attualmente quattro astronauti ‘in servizio’: Paolo Nespoli, Roberto Vittori, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti. “Esistono due accordi distinti- precisa Battiston-. Uno con la NASA, che è quello tramite cui sono volati in orbita Parmitano e Cristoforetti, e uno con l’Esa, che abbiamo stabilito nell’ultima ministeriale. I due accordi garantiscono che il nostro Paese avrà due astronauti in orbita da qui a cinque anni”.

I neutrini possono cambiare ‘faccia’

I neutrini capaci di cambiare identità esistono. La scoperta, annunciata da un’osservazione del fenomeno già nel 2010, è arrivata grazie all’esperimento Opera condotto nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. All’esperimento partecipano 140 fisici di 26 istituti di ricerca di 11 Paesi. Dopo altre 4 osservazioni dopo quella di cinque anni fa è stato annunciato il risultato che mette in dubbio il Modello Standard, vale a dire la teoria di riferimento della Fisica, la quale sostiene che i neutrini non abbiano massa. Questo esperimento dimostra il contrario.

di Antonella Salini

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