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Turismo, nozze italiane per il 60% dei giapponesi: show dei borghi a Bologna

Il wedding turism è uno dei focus della 22esima edizione della Borsa organizzata da Confesercenti

Pubblicato:19-05-2018 15:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:54

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BOLOGNA – Il 60% dei giapponesi che scelgono di sposarsi in Europa scelgono l’Italia, con una netta preferenza per due grandi classici, la costiera amalfitana e la Toscana. Ma cercano anche altre location, anche invernali, come i lussuosi resort alpini. Parola di Kiyomi Hasegawa, tour operator giapponese specializzata in wedding travel a caccia di proposte interessanti alla Borsa del turismo delle 100 città d’arte che si svolge in questi giorni a Bologna. Naturalmente, tra gli sposini nipponici le grandi città d’arte vanno per la maggiore, “ma le giovani coppie cercano qualcosa di speciale e guardano sempre di più alla Val d’Orcia in Toscana, ai laghi di Como e di Garda, ma anche alla Liguria”. Il wedding turism è uno dei focus della 22esima edizione della Borsa organizzata da Confesercenti: per questo sono stati invitati sette operatori specializzati da Cina, Giappone, Canada e Russia ai quali proporre pacchetti e location nei borghi e nella città d’arte fuori dai grandi flussi del turismo di massa. In tutto sono 70 gli operatori, solo 10 dall’Italia, che oggi, nel workshop di Palazzo Isolani, hanno incontrato 400 seller.

La Borsa delle cento città d’arte è una manifestazione importante per l’economia turistica del Paese: parliamo di turismo culturale, di visibilità dei nostri borghi, che stanno attraendo molti visitatori, turisti stranieri”, osserva la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise. “È chiaro che come Confesercenti dobbiamo continuare a vigilare perché questa sia un’economia sia supportata, perché può diventare davvero la forza trainante del nostro paese, ma dobbiamo fare investimenti importanti in infrastrutture materiali: come possiamo promuovere questi borghi bellissimi se non li rendiamo raggiungibili con strade e trasporti e efficienti?“, aggiunge De Luise.

La Borsa delle 100 città d’arte “qualifica Bologna come punto di riferimento del turismo e della cultura italiana”, riconosce l’assessore comunale al Commercio Alberto Aitini. “A Bologna ormai i turisti stranieri hanno superato i turisti italiani come presenze in città. La città da parte sua sta investendo molto e continueremo a investire in infrastrutture e cultura”, promette Aitini.


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“Il bilancio della manifestazioni è positivo: oggi abbiamo 70 tour operator da 28 paesi del mondo che stanno incontrando gli operatori dell’offerta italiana. Così come ampiamente positivi sono i risultati del turismo nelle città d’arte dell’Emilia-Romagna: a fine 2017 avevamo oltre sette milioni di presenze turistiche, eravamo partiti nel 2010 da 5,4 milioni. Solo nell’ultimo anno c’è stata una crescita superiore all’8%”, sottolinea il direttore regionale di Comfesercenti, Stefano Bollettinari. “Questo ci spinge a continuare in questa direzione: le potenzialità per un’ulteriore espansione di questo prodotto turistico ci sono. Certo bisogna lavorare sul fronte della promo-commercializzazione e su quello del miglioramento continuo del prodotto, con investimenti sui trasporti e sui servizi, per competere a livello internazionale”, conclude Bollettinari.

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