NEWS:

Ru486 negli ambulatori, Lorenzin: “Non in coerenza con la legge 194”

Lorenzin interviene in merito al progetto della Regione Lazio per consentire la somministrazione della pillola abortiva Ru486 nei consultori familiari

Pubblicato:19-04-2017 15:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:08

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA  – “Secondo quanto comunicato dalla Regione Lazio, la sperimentazione della somministrazione di farmaci per l’interruzione volontaria di gravidanza nei consultori, di cui hanno dato notizia nelle scorse settimane gli organi di stampa, costituisce oggetto di una decisione esclusiva dell’amministrazione regionale, la quale, allo stato attuale, non sembra essere fondata su alcuno studio sperimentale approvato né su novità scientifiche sopravvenute né su pareri di comitati etici”. Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo oggi al question time alla Camera in merito al progetto della Regione per consentire la somministrazione della pillola abortiva Ru486 nei consultori familiari, dunque in regime ambulatoriale, al di fuori degli ospedali.

LEGGI ANCHE La Ru486 nei consultori del Lazio, il Vicariato si indigna

“Ricordo infatti che le condizioni per effettuare l’aborto farmacologico- ha proseguito Lorenzin- in coerenza con la legge 194, sono innanzitutto quelle indicate dalla legge stessa, che ha previsto che esso debba avvenire presso gli ospedali, le case di cura autorizzate dalla Regione e presso i poliambulatori pubblici, adeguatamente attrezzati e funzionalmente collegati agli ospedali, parimenti autorizzati dalla Regione”.

La legge 194 non sembra prevedere, quindi, che i consultori possano essere considerati “fra le sedi in cui effettuare interventi di Ivg- ha sottolineato il ministro- ed è dunque evidente che la legge ha voluto garantire, prima di ogni cosa, le massime condizioni di sicurezza per la salute della donna”.


Lorenzin ha infine ricordato che la Regione Lazio “ha chiarito che, per ciò che riguarda la sperimentazione della somministrazione di farmaci per Interruzione volontaria di gravidanza nei consultori, i tecnici partecipanti al Gruppo di lavoro regionale procederanno ad elaborare un’ipotesi progettuale per la sperimentazione, della durata di 18 mesi, di un protocollo operativo sulla Ivg farmacologica presso un consultorio familiare in collegamento funzionale con il reparto di ostetricia e ginecologia di una struttura ospedaliera di primo livello, dotata di strumentazione idonea all’assistenza delle utenti”, ha concluso.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it