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In oltre 23mila all’Auditorium per Libri Come VIDEO

Dosal, ad Fondazione Musica per Roma: "C'e' una visione molto bella, importante, densa di contenuti"

Pubblicato:19-03-2017 19:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:01

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ROMA –  Si e’ chiusa con oltre ventitremila presenze l’ottava edizione di ‘Libri Come’, la festa del Libro e della Lettura all’Auditorium Parco della Musica.

Dopo la giornata di ieri che ha visto il sold out per gli incontri con gli scrittori stanieri Emmanuel Carrere e Ian McEwan e per gli italiani Luca Ricci, con ‘I difetti fondamentali’, e Mauro Covacich con ‘La citta’ interiore’, oggi e’ stata un’altra giornata intensa e appassionante fin dal mattino, con l’arrivo di Vladimir Sorokin, lo scrittore russo strenuo oppositore di Putin. Autore del romanzo ‘La tormenta’, Sorokin ha ribadito le sue preoccupazioni per la sorte della Russia: “C’e’ un regime da molti anni, ma la popolazione e’ sempre piu’ povera e la situazione e’ imprevedibile, nessuno puo’ dire cosa accadra’, neanche Putin”.


Franco Arminio e Paolo Cognetti hanno raccontato le loro esperienze di montagna, mentre Paolo di Paolo e Nadia Terranova hanno presentato il romanzo di Massimiliano Boni, ‘Il museo delle penultime cose’, storia di Pacifico Lattes, giovane studioso del museo della Shoah di Roma a confronto con un sopravvissuto alle deportazioni nazifasciste. Vanni Santoni ha introdotto i romanzi di Luciano Funetta (‘Dalle rovine’) e Luca Bernardi (‘Medusa’) pubblicati da Tunue’, mentre il pubblico piu’ giovane ha affollato la Sala Petrassi prima per ridere e ragionare con Zerocalcare, poi con Gipi che ha dialogato con l’attrice Jasmine Trinca su ‘La terra dei figli’.


Pienone anche per lo scrittore israeliano Eshkol Nevo che ha presentato il romanzo ‘Tre piani’ (Neri Pozza), nato ascoltando le conversazioni delle persone sui mezzi pubblici. “Ormai ci sono persone che raccontano i propri fatti privati ad alta voce- ha detto Nevo- Tutto viene condiviso, mi chiedo che fine abbia fatto la privacy“.

Chiara Valerio e Nicola Lagioia hanno raccontato la loro esperienza da neo direttori della Fiera di Milano e del Salone del Libro di Torino. Clou della giornata l’arrivo di Juan Pablo Escobar, che ha raccontato la vera storia del piu’ grande narcotrafficante del mondo, suo padre, Pablo Escobar. “E’ stato molto buono con me- ha detto- ma ha commesso grandi atti criminali, la sua vita e’ stata una contraddizione permanente”.

Infine il pubblico romano ha riempito le sale per gli incontri con Carlos Ruiz Zafon, Paul Beatty, Alessandra Sarchi, Mario Fortunato e Sandra Petrignani (con i racconti di Virginia Woolf) e la maratona finale per il decennale del libro ‘La Casta’ di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella con Enrico Mentana.

DOSAL ORGOGLIOSO: “LIBRI COME HA VISIONE DENSA  DI CONTENUTI”

“Sono felice e orgoglioso perche’ ‘Libri Come’ ha superato le ventitremila presenze, senza contare tutte le persone che giovedi’ scorso hanno partecipato all’inaugurazione nelle quattordici biblioteche di Roma. Posso dire davvero che da quest’anno inizia la consolidazione di ‘Libri Come’ come festival nazionale e internazionale”. Lo ha detto l’amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Jose’ R. Dosal, incontrando i cronisti. “C’e’ una visione molto bella, importante, densa di contenuti– ha aggiunto Dosal- Oggi c’e’ stato l’incontro con il figlio di Pablo Escobar, un appuntamento speciale per Roma. Siamo quindi felici perche’ ‘Libri Come’ ha iniziato a consolidarsi”.

SINIBALDI: “A LIBRI COME SI LAVORA SULLE IDEE”

“Ventitremila presenze e’ la somma non solo degli incontri sold out con Carrere, Zafon, McEwan, Escobar, ma di tutti quelli con gli scrittori, anche i meno noti, che hanno attirato pubblico in tutte le altre sale dell’Auditorium. C’e’ una nuova dimensione di ‘Libri Come’ frutto di un progetto che lavora sulle idee“. Lo ha detto il curatore di ‘Libri Come’, Marino Sinibaldi, incontrando i cronisti all’Auditorium Parco della Musica. “I saloni sono ormai quasi l’unico spazio di discussione pubblica in questo Paese- ha spiegato Sinibaldi- Viene vissuto come lo spazio dove portare la discussione che altrove o e’ virtuale o e’ rancoroso”. Sinibaldi ha poi annunciato che il prossimo 12 giugno l’Auditorium ospitera’ Arundhati Roy che presentera’ ‘Il ministero della felicita’ assoluta’, secondo romanzo a distanza di vent’anni da ‘Il dio delle piccole cose’.

di Alessandro Melia, giornalista professionista

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