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Iori (Pd): “La gara di solidarietà nella Asl di Treviso dimostra la generosità degli italiani”

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Pubblicato:19-02-2019 10:24
Ultimo aggiornamento:19-02-2019 10:24
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ROMA – “In questa epoca buia dove le persone si chiudono spaventate e rancorose nei propri recinti, emergono storie in cui è la solidarietà, l’animo gentile, l’amore per gli altri a farla da padrone”. È quanto afferma in un’ampia riflessione la senatrice del Pd Vanna Iori.

“Storie che raccontano il grande cuore degli italiani- continua la Iori- che sono molto migliori di come qualcuno li disegna o vorrebbe farli diventare. A Treviso, una dipendente dell’azienda sanitaria locale, ha chiesto 30 giorni di ferie solidali previste dal tanto detestato Jobs Act per poter seguire il figlio malato. In poche ore si è scatenata una gara di solidarietà: 215 suoi colleghi, molti dei quali neppure la conoscono, hanno donato le loro ore di ferie fino a raggiungere la quota di 470 ore. Si tratta di più di un anno di tempo che uomini e donne hanno regalato a una madre che ha bisogno di sostegno. L’empatia è l’antidoto che ci salverà da questo tempo oscuro. Si tratta della capacità di comprendere lo stato d’animo degli altri e di accoglierlo, sentirlo dentro. La storia di Treviso dimostra come l’empatia, la forza di mettersi nei panni dell’altro, sia in grado di cambiare le cose. E non c’è nulla di più potente dei comportamenti che trasforma le cose. Salvini può tentare di forgiare lo spirito degli italiani a sua immagine e somiglianza, può tentare di aumentare le paure e intensificare la rabbia, può provare a convincerci che si sta meglio da soli, magari con un arma in mano, ma non potrà mai cancellare l’animo generoso di tanti italiani, la loro umanità, la loro capacità di guardare all’altro da sé. Quello di Treviso non è un gesto isolato. In questi mesi in cui certa politica pretende di rendere gli italiani un popolo chiuso, arrabbiato e diffidente, si stanno moltiplicando i gesti di solidarietà nei confronti di chi ha bisogno, di chi rimane indietro”.

“Poveri, migranti, anziani, giovani, donne- conclude la Iori- C’è un’Italia che non guarda alle distinzioni di etnia, genere, età ma ha rispetto per la dignità umana. E’ l’Italia che si fa carico di ospitare i minori migranti a Milano, quella che offre ore di lavoro a una collega in difficoltà o quella che si autotassa per consentire a una famiglia di superare il lutto della morte di un figlio. L’empatia non è un sentire privato ma è una risorsa politica. E genera risposte che sono antidoto politico all’indifferenza e al cinismo. Per questo parlarne, farla conoscere, diffonderla è un’azione politica. De André diceva ‘nella pietà che non cede al rancore, madre ho imparato l’amore’. Ecco, questo potrebbe essere il sentimento di rinascita cui affidarsi in questo tempo così difficile dove sembra prevalere l’odio”.


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