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Turismo, la “Riviera” non c’è più. La Regione: “Valorizzare l’intera Romagna”

BOLOGNA - Non più la promozione del singolo prodotto, ma una strategia di marketing territoriale per aree vaste.

Pubblicato:19-01-2016 18:27
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:48

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BOLOGNA – Non più la promozione del singolo prodotto, ma una strategia di marketing territoriale per aree vaste. E così, nell’elenco dei “prodotti tematici” dell’Emilia-Romagna che saranno spinti sul mercato, sparisce la Riviera romagnola. Nei piani della Regione, “la costa rientrerà infatti nella commercializzazione complessiva della Romagna, a cui dovrà collaborare anche la provincia di Ferrara”. I prodotti tematici trasversali d’eccellenza su cui puntare saranno invece le città d’arte, le terme, l’Appennino e i parchi, i tre brand legati alla via Emilia (motor valley, food valley, wellness valley) e il turismo congressuale. E’ la svolta decisa dalla Regione Emilia-Romagna, con la nuova legge sul turismo presentata oggi dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore Andrea Corsini. “Le unioni di prodotto vengono superate- spiega Corsini- d’ora in poi si parlerà di destinazioni di area vasta”, su cui viale Aldo Moro attende proposte da Comuni e Province.

Bonaccini-CorsiniNei fatti, la nuova legge sul turismo prevede il passaggio dalla promozione del singolo prodotto turistico alla valorizzazione di un mix fra destinazioni e prodotti d’eccellenza dell’Emilia-Romagna. Un “nuovo approccio”, segnala Corsini, che è stato “mutuato dal modello anglosassone” e che permetterà di “sviluppare politiche di marketing territoriale su destinazioni di aree vaste. Ma non abbandoneremo i nostri grandi prodotti”. Inoltre, ricorda l’assessore, “per il 2016 abbiamo investito due milioni di euro in più per la promozione turistica“, arrivando a quota 18,5 milioni di euro. La nuova legge prevede anche “il rafforzamento di Apt Servizi” e il mantenimento della collaborazione fra pubblico e privati, ai quali la Regione chiede però “un salto di qualità”.

turismoNei primi nove mesi del 2015 “abbiamo registrato 1,5 milioni di presenze turistiche in più- sottolinea Corsini- sarebbe stato più facile lasciare tutto com’era. Invece dopo 17 anni era giusto definire un nuovo modello, per poter essere ancora davanti alle altre Regioni” in termini di competitività e di innovazione. “Il tema della valorizzazione territoriale è fondamentale- afferma Bonaccini- perché è cambiato il comportamento delle persone”. L’aumento di presenze nel 2015 “dimostra che possiamo essere sempre più attrattivi se mettiamo a sistema le tante eccellenze che abbiamo”. Con questa legge, continua il presidente, “frutto di un grande lavoro di squadra con i territori e i soggetti interessati al turismo, creiamo le condizioni per portare al 10% l’incidenza del turismo nel Pil dell’Emilia-Romagna e aumentare la competitività dell’intera regione”.


Sarà però “fondamentale tenere insieme gli interventi sul turismo con quelli sulle infrastrutture- rimarca Bonaccini- necessarie affinché i turisti si spostino nel più breve tempo possibile”. In questo senso, manda a dire il governatore, “il People mover è sempre più utile”. Non a caso, nella nuova legge regionale sul turismo è previsto che la concertazione fra i soggetti pubblici e privati avvenga all’interno di una cabina di regia che coinvolgerà anche l’assessorato ai Trasporti, considerato “di importanza strategica”. Infine, nel 2016 si attende anche qualche ritorno dall’Expo. “Abbiamo seminato molto- afferma Bonaccini- si aspettiamo i frutti”. La prossima settimana il governatore, in qualità di presidente delle Regioni, accompagnerà il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina in Kazakistan, dove l’anno prossimo si svolgerà l’Expo di medio termine in attesa dell’edizione 2020 di Dubai.

di Andrea Sangermano, giornalista professionista

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