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Tg Ambiente, edizione del 18 dicembre 2018

https://www.youtube.com/watch?v=O4MP4QQWH8c&feature=youtu.be CLIMA, CHIUSA LA COP24, RULEBOOK COP21 E POCO PIÙ Quello che ci si aspettava ma poco o nulla in più. Si

Pubblicato:18-12-2018 16:02
Ultimo aggiornamento:18-12-2018 16:02
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CLIMA, CHIUSA LA COP24, RULEBOOK COP21 E POCO PIÙ

Quello che ci si aspettava ma poco o nulla in più. Si è conclusa a Katowice la Cop24, la Conferenza Onu sul clima. I 197 Paesi che tre anni fa alla Cop21 siglarono l’Accordo di Parigi hanno raggiunto, non senza fatica, un’intesa sul come mettere in pratica le azioni concordate in Francia. Il risultato è la firma del cosiddetto ‘Rulebook’, cioè il regolamento che rende operativo quanto deciso fissando condizioni perché tutti possano rendere conto delle azioni salva-clima messe in campo. Cina, Stati Uniti – ancora formalmente nell’accordo di Parigi nonostante Trump – e Unione europea hanno raggiunto un compromesso su come misurare le loro emissioni e target climatici. Delusione da parte ambientalista per il risultato che non va oltre le attese e manca di ambizione. Intanto i mutamenti avanzano senza sosta.


LUPI IBRIDI GRAN SASSO LAGA NON PRIMA GENERAZIONE

Gli studi genetici rassicurano: i lupi ibridi nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga non sono di prima generazione. Buone notizie quindi dai ricercatori del Parco, in prima linea nell’individuazione di esemplari ibridi e nella loro successiva cattura e sterilizzazione: nelle indagini genetiche condotte dall’Ispra sugli esemplari finora catturati non si sono fortunatamente trovati ibridi di prima generazione. “E’ un dato confortante- spiega il presidente dell’Ente Parco, Tommaso Navarra- poiché sta a significare che se si limiteranno nuove introgressioni di geni canini, il livello di ibridazione della popolazione dei lupi non potrà che diminuire”. 

ENEL GREEN POWER, 10 ANNI DI SUCCESSI RINNOVABILI

“Dieci anni fa non pensavamo di fare questi numeri, con questo clima e con questo tipo di riconoscimento. Avevamo l’ambizione del fatto che le rinnovabili diventassero un business competitivo non incentivato globale e assolutamente all’avanguardia dal punto di vista delle tecnologie. Che questo potesse avvenire in dieci anni non ne avevamo idea. E’ avvenuto e siamo contenti di averlo anticipato”. Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale Enel, lo dice celebrando i dieci anni di Enel Green power, la divisione rinnovabili che ha guidato prima di arrivare al ponte di comando della holding. La linea di business globale di Enel concentrata sullo sviluppo delle rinnovabili festeggia con numeri che le conferiscono il titolo di leader mondiale: una produzione di energia che ha raggiunto i 100 TeraWattora, un ritmo di crescita di 3.000 MegaWatt all’anno, oltre 1.200 impianti in esercizio in 30 paesi con una presenza geografica in continua espansione e una squadra di circa 7 mila persone.

ALBERO NATALE FINTO INQUINA 10 VOLTE PIÙ DEI VERI

Un albero di Natale artificiale di circa 1,90 metri ha un’impronta di carbonio equivalente a circa 40 chili di emissioni di gas serra, che è più di 10 volte quella di un albero vero utilizzato dopo le feste come pellet per stufe, emissioni trascurabili o negative se invece viene riciclato o coltivato in un vaso o in giardino. Lo fa sapere Coldiretti spiegando che la maggior parte dell’impronta di carbonio dell’albero di plastica deriva dalla fabbricazione a partire dal petrolio, alla quale si aggiungono le emissioni industriali della produzione dell’albero e della spedizione per lunghe distanze prima di arrivare al negozio, se si tiene conto che la maggior parte viene dalla Cina, a circa novemila chilometri di distanza dall’Italia.

ARRIVA LA NUOVA SEDE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE

Cambio di sede per il ministero dell’Ambiente, anche se non prima di un anno. Lo annuncia il primo inquilino del dicastero, Sergio Costa. Da via Cristoforo Colombo, dove si trova attualmente in affitto, la struttura passerà armi e bagagli nell’edificio che ospitava il ministero del Commercio estero, in viale Boston, all’Eur. Notevole il risparmio: la sede attuale è in affitto per un costo di 6 milioni l’anno, la nuova invece è demaniale. Il trasferimento avverrà non prima di un anno: servono dei lavori di adeguamento nella nuova sede e attualmente l’edificio ospita degli impiegati dello Sviluppo economico. Nel nuovo edificio c’è spazio per tutti, fanno sapere dal ministero, anche per i nuovi assunti che arriveranno con lo storico primo concorso che sarà indetto per rinforzare i ranghi dell’Ambiente.

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