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Unicusano inaugura l’anno accademico. Il rettore: “Siamo la prima università telematica in Italia”

Unicusano non e' solo in Italia, ma che ha aperto una sede a Londra e una a Barcellona

Pubblicato:18-12-2017 17:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:00

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ROMA – “Il 10 maggio 2017 l’ateneo ha festeggiato il suo undicesimo compleanno. In questi anni si sono concretizzati processi di crescita e sviluppo impensabili in un arco di tempo cosi’ limitato, originati da scelte vincenti e foriere di grandi soddisfazioni che ripagano ampiamente i sacrifici e gli sforzi miei e di tutti coloro che hanno fortemente creduto nella possibilita’ di realizzare una struttura universitaria estremamente dinamica”. Lo ha dichiarato Fabio Fortuna, magnifico rettore dell’Universita’ Niccolo’ Cusano, durante il discorso di inaugurazione dell’anno accademico a Roma.

“L’inaugurazione dell’anno accademico per un rettore e’ un momento di riflessione- ha continuato- in cui tirare le fila di cio’ che si e’ fatto. L’offerta formativa si articola in 6 aree di riferimento – economia, giuridica, politologica, della formazione, psicologica e ingegneristica – in cui sono attivi 13 corsi di studio che, in molti casi, prevedono piu’ indirizzi. Esiste poi un’ampia offerta di corsi post laurea e diploma, costituita, rispettivamente, da master, corsi di perfezionamento e aggiornamento; tali iniziative si collocano nell’ambito della formazione continua che, vista la notevole velocita’ di cambiamento del contesto ambientale, diventa sempre piu’ necessaria per adeguare e migliorare conoscenze, capacita’ e competenze”.


Unicusano non e’ solo in Italia, ma che ha aperto una sede a Londra e una a Barcellona

“Le universita’ e le scuole- ha continuato- le fanno i professori, ecco perche’ abbiamo una continua attenzione al nostro corpo docenti di 90 unita’: 9 professori ordinari, 27 professori associati, 7 professori straordinari a tempo determinato, 14 ricercatori a tempo indeterminato e 33 a tempo determinato”.

Un focus anche su Radio Cusano Campus, che in pochi anni e’ diventata protagonista conquistando un importante spazio e permettendo a tanti ragazzi di fare una vera e propria esperienza di lavoro. “Ricordo che abbiamo vinto il premio Cuffie d’oro nel 2016, un attestato di qualita’ del nostro lavoro”. La vera novita’ pero’ e’ l’ampliamento della sede: “Vi sarete resi conto, entrando, come stia sorgendo un nuovo fabbricato accanto a questo. Un nuovo spazio che ci permettera’ di ampliare le nostre attivita’ e il numero dei nostri iscritti”. In un passaggio del suo discorso Fortuna ha parlato anche alla squadra di calcio dell’Unicusano, la Ternana, “che comunque gioca un buon calcio”. Un ruolo centrale lo ricopre la ricerca, e non potrebbe essere altrimenti per un ateneo come quello della Niccolo’ Cusano che ha da sempre la ricerca al centro del proprio progetto. “Siamo la migliore universita’ tra le telematiche, e ci siamo lasciati alle spalle anche atenei statali e non statali molto piu’ antichi di noi. Siamo sesti in Italia e primi nel Lazio per quanto riguarda ingegneria industriale. Tra i numerosi progetti di ricerca arrivati con collegamenti nazionali e internazionali, mi piace ricordare il programma Hi-Quad – relativo alla creazione di un veicolo elettrico e concluso nel 2016 – e la collaborazione con la Ferrari per la realizzazione di un radiatore innovativo ad elevate prestazioni”.

Spazio anche al contesto economico generale, nazionale e internazionale, in cui la Niccolo’ Cusano si trova ad operare

“Nel 2016 purtroppo le cose non sono andate come ci si aspettava e la ripresa e’ stata ancora fragile e incerta. Nel 2017- ha sottolineato Fortuna- soprattutto per effetto della crescita superiore delle aspettative, la situazione e’ decisamente migliorata, con spiragli concreti e orizzonti migliori”. Un cenno anche all’Unione europea e all’ospite d’eccezione, Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo. “Dobbiamo ritenerci grati che due italiani come Mario Draghi e Antonio Tajani ricoprano ruoli di prestigio a livello europeo. La politica dell’Unione europea deve essere orientata a dare piu’ respiro ai Paesi membri che ne hanno bisogno, magari con l’ausilio di altri, come la Germania, che godono di situazioni migliori”.

L’augurio finale e’ stato rivolto a tutti gli attori dell’ateneo

“Sono convinto che l’Universita’ Niccolo’ Cusano, continuando su questa strada ed espandendosi con determinazione a livello europeo e internazionale, registrera’ un processo di crescita sempre piu’ intenso e significativo; certamente, continuero’ a impegnarmi con grande determinazione per contribuire in modo rilevante alla realizzazione degli obiettivi descritti. I primi undici anni sono passati velocemente con grandi risultati e straordinarie soddisfazioni: andiamo avanti con la medesima determinazione e ne verranno altri che forse oggi sembrano impensabili. Con questo auspicio- ha concluso- dichiaro’ ufficialmente aperto l’anno accademico 2017-2018”.

TAJANI ALLA CUSANO: UN ATENEO DEVE TRASMETTERE VALORI

“Il messaggio che parte oggi da qui e’ un messaggio di fiducia per i giovani”. Lo ha dichiarato Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2017-2018 dell’Universita’ Niccolo’ Cusano, a Roma. “Una societa’ che non si preoccupa della formazione dei giovani e’ una societa’ destinata a essere sempre piu’ debole. Un’universita’ telematica come questa- ha continuato- e’ di grande aiuto per esempio per chi ha una disabilita’, ed e’ giusto che non sia limitata la loro liberta’ alla formazione e, di conseguenza, a lavorare potendo contribuire allo sviluppo della societa’. Una telematica poi puo’ svolgere un ruolo sociale importante per l’aggiornamento professionale di chi gia’ lavora, aiutando la competitivita’ del sistema. Fate bene a puntare su innovazione e ricerca- ha sottolineato- ma se rimangono qualcosa di rinchiuso dentro il sapere di chi lavora qua dentro si rischia di non produrre gli effetti positivi che potrebbero avere. Impresa e scuola devono collaborare per riuscire ad evitare la fuga dei cervelli all’estero, valorizzando i giovani capaci. Al centro di tutto, come ha ben sottolineato il magnifico rettore, ci devono essere gli studenti, perche’ poi saranno loro i lavoratori del futuro e tocchera’ a loro contribuire per far fare il salto di qualita’ al Paese. Per questo servono educatori, non solo professori. Il professore e’ un titolo, un educatore e’ qualcosa di piu’, e’ trasmissione di sapere, non ci sarebbe stato Giotto senza Cimabue, non ci sarebbe stato Rembrandt senza Caravaggio”. Poi rivolgendosi direttamente agli studenti, Tajani ha aggiunto: “Quando la vostra universita’ sceglie di aprire altre sedi in Europa significa che si sente parte di un modello culturale europeo, senza dover rinunciare alla nostra identita’ italiana, proprio perche siamo italiani siamo europei. Il 2018 sara’ l’anno europeo della cultura, le universita’ dovrebbero farsi carico anche di questo progetto perche’ non puntare sull’Europa sarebbe un errore”. Un passaggio e’ totalmente dedicato al tasso di disoccupazione giovanile ancora troppo alto in Italia, “una formazione di alto livello vuol dire garantire lavoro a questi ragazzi”. Tajani ha concluso sottolineando come “i valori devono essere al centro, una universita’ deve trasmettere valori perche’ il sapere non sono solo nozioni. Le nozioni si dimenticano i valori no. Una societa’ che non si preoccupa di difendere i valori e’ come una quercia con le radici mangiate dalle termiti. L’unico valore non possono essere i soldi, un po’ come l’Europa che non puo’ essere ridotta solo all’euro, ma rappresenta qualcosa di piu’: la nostra storia, la nostra cultura”.

UNIVERSITÀ. BANDECCHI: LO STATO DOVREBBE FINANZIARE DI PIÙ REALTÀ COME LA CUSANO

“Le universita’ telematiche non ricevono dallo Stato italiano nessun finanziamento, noi riceviamo per 27mila studenti 75mila euro. Ricordo che questo ateneo, solo di stipendi, paga ogni anno oltre 20 milioni di euro, quindi capite bene come la cifra sia irrisoria”. Lo ha dichiarato Stefano Bandecchi, presidente della Societa’ delle Scienze umane, fondatore dell’Universita’ Niccolo’ Cusano, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. “I nostri studenti- ha continuato- pagavano prima 2.400 euro di retta adesso ne pagano 3mila e noi con questi soldi riusciamo a fare tutto cio’ che deve essere fatto in una universita’, e lo facciamo bene. La domanda e’: ‘Come fanno le altre universita’ a non farcela nonostante la retta e, in alcuni casi, con i finanziamenti pubblici?’. A Roma stiamo ampliando la nostra sede, oltre ad aprirne anche in Europa”.Unicusano ha gia’ un sede a Londra e a Barcellona, ma Bandecchi non si vuole fermare: “Vogliamo aprire una sede anche in Germania, siamo una universita’ europea e vogliamo confrontarci con gli atenei piu’ importanti del nostro continente. E ai ragazzi auguro tanto successo”.

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