NEWS:

Voucher salute per gli adolescenti, ecco l’idea della Sima

Si tratta di un bonus per diffondere tra i giovani la cultura della prevenzione

Pubblicato:18-11-2016 12:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:19

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

medico_ospedaleROMA – Un pacchetto di voucher a disposizione degli adolescenti, da utilizzare per effettuare visite specialistiche e prendersi cura della propria salute fin da giovani. Una sorta di Carta salute, sulla scia del bonus Cultura destinato ai neodiciottenni. L’idea, che verrà presentata lunedì alle 11 alla Residenza di Ripetta a Roma, è della Società italiana di Medicina dell’adolescenza, che in questo modo vuole riempire la mancanza di prevenzione nella fascia a cavallo tra l’infanzia e l’età adulta. Una sorta di limbo che si ripercuote nell’assenza di controlli medici programmati, quando non si va più dal pediatra ma non ancora dal medico di famiglia.

“Dopo i 14 anni i ragazzi non hanno punti fermi e non si capisce a chi possono rivolgersi”, spiega all’agenzia DIRE il presidente della Sima, Piernicola Garofalo. Insomma, non esiste un ‘regista della salute’ che indirizzi gli adolescenti. “Non ci sono figure specifiche: il pediatra esce di scena, mentre il medico di famiglia è spesso totalmente assorbito dai problemi dei suoi pazienti per potersi dedicare a scadenzare visite al di fuori delle necessità o delle urgenze”.

Il vero tema è quindi la prevenzione. “Bisogna potenziare la domanda da parte dei ragazzi, stimolarli a pensare alla propria salute fin da giovani”. Ecco perché l’idea del voucher, “semplice e vincente” secondo Garofalo, da ‘spendere’ per “responsabilizzarli e diffondere la cultura della prevenzione, con riferimento particolare alle grandi malattie, fino a farla diventare un’abitudine”. La proposta, precisa il presidente Sima, “non vuole criminalizzare nessuno ma è solo uno strumento da aggiungere a quelli già in uso”. Una volta presentati i ‘Voucher della salute’, la palla passerà ai tecnici per valutare se e come l’idea potrà essere concretizzata. “Come trasferire nero su bianco il nostro stimolo- spiega Garofalo- dipenderà dai vari enti e dalle collaborazioni con ambulatori, grandi ospedali, cliniche accreditate. Starà al legislatore e al Servizio sanitario nazionale ragionare su agevolazioni, accordi e modalità di azione“. Intanto, il discorso “è stato avviato con alcune società scientifiche, il Miur e ovviamente il ministero della Salute”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it