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All’Ara Pacis arriva l’arte per non vedenti

Il progetto consentirà esplorazione tattile dell'opera d'arte con innesco simultaneo di ascolto descrittivo

Pubblicato:18-11-2015 15:22
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:35

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ROMA  – All’Ara Pacis arriva l’arte per non vedenti. Si chiama ‘Art for the blind’ l’innovativo progetto promosso dalla Sifi (Società industria farmaceutica italiana) per rendere accessibile a chi è affetto da cecità o da patologie riduttive della vista una delle più grandi opere monumentali della Roma Imperiale. Il progetto, in particolare, consentirà “l’esplorazione tattile dell’opera d’arte, o della sua replica in forma scultorea maneggevole, con innesco simultaneo di ascolto descrittivo delle zone in quel momento sensibilizzate”.

L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma nel corso della conferenza ‘Innovazioni integrate a favore della persona ipovedente e non vedente’, che si è svolta presso l’Auditorium dell’Ara Pacis. Hanno partecipato: Fabrizio Chines, presidente esecutivo Sifi; Alessandro Benetton, presidente di 21 Investimenti (partner di Sifi); Gilda Lombardi, fondatrice di Tooteko Talking Tactile; Deborah Tramentozzi, rappresentante dei non vedenti. “Il progetto ‘Art for the blind’- ha detto Chines- si pone l’obiettivo specifico di rendere accessibile in modo permanente ai non vedenti e agli ipovedenti un monumento di inestimabile valore storico e artistico come l’Ara Pacis, che presto sarà fruibile da turisti di tutto il mondo, in versione poli-sensoriale, grazie ad un’iniziativa in cui trovano espressione non solo valori culturali, educativi e didattici, ma anche di alta valenza sociale”. Ma come funziona, esattamente, questo dispositivo audio-tattile? “Toccando un punto specifico della riproduzione tridimensionale dell’opera d’arte- ha spiegato la fondatrice di Tooteko- chi è affetto da cecità o da patologie riduttive della vista potrà fruire delle spiegazioni via audio guida sull’area specifica che sta esplorando”.


Foto conferenza Ara Pacis (700 x 525)

In assenza di vista, tatto e udito, quindi, il dispositivo consentirà “attraverso lo sfioramento tattile dell’opera- hanno aggiunto gli sviluppatori- l’ascolto simultaneo in cuffia delle spiegazioni audio, stilate da team composti da storici dell’arte, esperti del linguaggio per non vedenti e da creativi specializzati nel campo dell’accessibilità per visitatori con disabilità”. L’opera d’arte, in questo modo, prenderà vita e potrà essere apprezzata in modo diretto: “Questa iniziativa segna un miglioramento della qualità di vita per i disabili della vista- hanno sottolineato nel corso della conferenza- che per la prima volta diventano protagonisti delle emozioni che donano le opere d’arte. In questo modo, inoltre, potranno avere anche una maggiore consapevolezza dell’ambito architetturale che li circonda. E questo accadrà in un luogo suggestivo come il Museo dell’Ara Pacis, simbolo della pace che Augusto volle consegnare alla Storia”.

Secondo Alessandro Benetton, l’impresa oggi “deve essere sociale: secondo me- ha spiegato alla Dire- è un po’ anacronistico il limitare un obiettivo imprenditoriale, nelle proprie attività, che sia confinato puramente al fattore economico. È abbastanza evidente, infatti, che un’impresa oggi deve pensare a 360 gradi per poter stabilire una credibilità forte nel mercato. Dal mio punto di vista- ha aggiunto- questo va oltre quella che si chiama la ‘corporate social responsibility’, cioè quegli ingredienti di minima che permettono alle aziende di essere considerate moderne, ma piuttosto dobbiamo considerare un’azienda come una sorta di laboratorio sociale dove le persone convivono”. Dove c’è lavoro, infatti, “c’è famiglia, dove c’è famiglia ci sono i rapporti sociali e dove ci sono i rapporti sociali- ha concluso Benetton- c’è la potenzialità di crescere e di vivere in una società migliore”.

Il progetto, in fase di allestimento, nasce da una tesi di laurea discussa presso l’Università ‘Iuav’ di Venezia, come tecnologia per consentire ai non vedenti di ricevere informazioni ad hoc quando si trovano in un museo. Due, invece, sono le aziende che lo hanno realizzato: la startup veneziana Tooteko, fondatrice e sperimentatrice dell’Esperienza tattile aumentata (attualmente inserita nel progetto TIM #Wcap accelerator di Bologna) e la società Antenna International, responsabile dell’impianto e della gestione globale dei servizi di video-guide e audio-guide del Museo. Il progetto ‘Art for the Blind’, promosso da Sifi, è patrocinato da: Soi (Società Oftalmologica Italiana), Icm (Istituto dei Ciechi di Milano) e Iapb (International Agency for the Prevention of Blindness Italia Onlus).

di Carlotta Di SantoGiornalista professionista

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