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Migranti, Gentiloni: “Siamo a – 36.000 sbarchi, ora la Ue ci aiuti”

Domani e dopodomani a Bruxelles si terrà il Consiglio europeo

Pubblicato:18-10-2017 08:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:48

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Paolo Gentiloni

P. Gentiloni

ROMA – “Dal 1 gennaio al 17 ottobre l’anno scorso gli arrivi sono stati 146mila, quest’anno sono stati 110 mila. Una riduzione avvenuta in modo particolarmente marcato nel corso dell’estate, dove il calo degli sbarchi è stato particolarmente rilevante. E’ il risultato di un’azione complessa portata avanti dal governo e dobbiamo riconoscere che questi risultati sono molto positivi”. Così il presidente del consiglio Paolo Gentiloni riferendo alla Camera sul Consiglio europeo di domani e dopodomani.

“Abbiamo contribuito a ridurre i morti in mare ed è un fattore di orgoglio per un Paese”. Inoltre, “abbiamo ridotto il numero di arrivi degli irregolari nelle nostre coste e nel nostro Paese”.

“BASTA SCARICARE SUI PAESI DI CONFINE”

L’Italia, aggiunge ancora Gentiloni, ha lavorato perchè si realizzi la “transizione dal modello irregolare gestito dai trafficanti di esseri umani a un modello civile organizzato, gestito sul piano umanitario. A questo dobbiamo continuare a lavorare e questo possiamo rivendicare in Europa a testa alta“.


Ma finora l’Europa, osserva il presidente del consiglio, “non si è impegnata all’altezza delle sue potenzialità. I paesi di confine devono essere aiutati dall’insieme dei paesi europei. L’idea di scaricare” su di loro il problema “è non solo sbagliata sul piano etico, ma completamente illusoria sul piano politico”.

“NOI IL PAESE PIU’ IMPEGNATO DAL PUNTO DI VISTA UMANITARIO”

L’Italia si presenta “al dibattito sulle questioni migratorie come un paese orgoglioso di dare il buon esempio e di mostrare i risultati di quello che abbiamo portato avanti”, dice Gentiloni. L’Italia, prosegue, “è stato e continua a essere il paese più impegnato dal punto di vista umanitario e del salvataggio di vite umane in mare” che, come ha detto Juncker, “ha salvato l’onore dell’Europa. Il Paese che è riuscito con le sue politiche attive ad assestare un colpo rilevante al predominio assoluto dei trafficanti di esseri umani nel corridoio del Mediterraneo centrale”. Penso, aggiunge, che questi “risultati non solo vadano rivendicati con orgoglio, ma che ci consentano di essere molto esigenti nei confronti di altri paesi oltre che in Ue”.

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