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Lavoro, tonfo dei contratti a tempo indeterminato: calano del 32,9%

Boom dei voucher: nel periodo gennaio-agosto 2016 sono stati venduti 96,6 milioni

Pubblicato:18-10-2016 10:15
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:11

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colloquio_lavoroROMA –  Le assunzioni a tempo indeterminato crollano nel 2016. Sono il 32,9% in meno rispetto all’anno precedente. Il motivo? Nel 2015  i dati probabilmente riflettevano la spinta alle assunzioni data dagli sgravi fiscali.

I DATI SULL’OCCUPAZIONE

Nei primi otto mesi del 2016, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +703.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+813.000) e superiore a quello registrato nei primi otto mesi del 2014 (+540.000). Cosi’ l’Inps nel pubblicare i dati dell’Osservatorio sul precariato di agosto 2016. Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro.

Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) ad agosto 2016 risulta positivo e pari a +514.000, compresi i rapporti stagionali. Il risultato positivo è interamente imputabile al trend di crescita netta registrato dai contratti a tempo indeterminato, il cui saldo annualizzato ad agosto 2016 è pari a +518.000. Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-agosto 2016 sono risultate 3.782.000, con una riduzione di 351.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-8,5%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali (447.000). Il rallentamento delle assunzioni ha riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato: -395.000, pari a -32,9% rispetto ai primi otto mesi del 2015. Come già segnalato nell’ambito dei precedenti aggiornamenti dell’Osservatorio, il calo va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-35,4%).


IN 8 MESI VENDUTI 96,6 MLN DI VOUCHER, +35,9%

Nel periodo gennaio-agosto 2016 sono stati venduti 96,6 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto ai primi otto mesi del 2015, pari al 35,9%. Nei primi otto mesi del 2015, la crescita dell’utilizzo dei voucher, rispetto al 2014, era stata pari al 71,3%.

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