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Pd, Giachetti in sciopero della fame: “Fissare subito la data del congresso”

ROMA - "Sono incazzato nero. Penso che non sia accettabile quello a cui abbiamo dovuto assistere per ore a proposito di

Pubblicato:18-09-2018 10:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:34
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ROMA – “Sono incazzato nero. Penso che non sia accettabile quello a cui abbiamo dovuto assistere per ore a proposito di cene, di incontri, cene a quattro… Quell’altro che gli risponde che fara’ la cena con il professore, lo studente, l’imprenditore… Non e’ piu’ possibile andare avanti cosi'”. E’ un Roberto Giachetti (Pd) visibilmente irritato quello che in diretta facebook chiede l’immediata convocazione del congresso del partito. “La giornata di ieri- prosegue- e’ culminata con il sondaggio di La7 che ci da sotto il 17 per cento. Ma davvero al nostro popolo possiamo offrire uno spettacolo di questo tipo? Uno spettacolo indecoroso per il quale veniamo presi alla berlina da tutti”.

“Io ho spiegato in mille occasioni che non era possibile rimandare il congresso– sottolinea l’esponende dem-, che la situazione che avevamo di fronte necessitava una reazione immediata. E noi invece traccheggiamo, diciamo che lo faremo. Ognuno si alza la mattina e dice la sua. Io sono d’accordo, per me il Pd e’ ancora l’unico argine a questa destra”. Pero’, penso, che “è arrivato il momento in cui ognuno si assuma le proprie responsabilità. Ho detto in tutte le salse che il congresso andava fatto subito e adesso lo scenario che abbiamo davanti ai nostri occhi e’ quello che vedete tutti”. Per me, continua, “l’unico modo di reagire a questo scenario indecoroso, l’unica possibilita’ ci esprimere energia e’ quella di tornare alle mie origini. Questa notte quando la frustrazione cresceva di domandavo cosa potessi fare di piu’… Ecco e’ quello che ho iniziato a fare dalla mezzanotte di ieri sera e cioe’ iniziare uno sciopero della fame. Di farlo con un solo obiettivo: che sia immediatamente fissata la data del congresso, che sia convocata una assemblea straordinaria. Io il congresso lo voglio subito, i tempi ci sono. E’ inutile che ci avventuriamo in congressi regionali staccati da un disegno nazionale. Chiedo di unificare i percorsi congressuali e fare il congresso entro novembre”.



“Dobbiamo smetterla di continuare a suonare la nostra musichetta come faceva l’orchestrina sul Titanic- sottolinea Giachetti- non rendendosi conto che sarebbe andata a sbattere contro un iceberg. Il nostro iceberg e di fronte a noi. Chiedo che ci sia una reazione. Acceleriamo tutti i tempi. Si vuole sciogliere il Pd? Il Pd non lo scioglie ne’ Calenda con i suoi coinvitati a cena, ne’ Orfini quando si alza la mattina. Il Pd, se si decide, lo scioglie l’unico proprietario: il famoso popolo. Ci si candidi al congresso con la linea dello scioglimento del Pd. C’e’ un popolo, ci sono i militanti che ancora credono che il Pd sia l’unico argine a quello che abbiamo di fronte a noi, ma deve camminare. Non puo’ stare senza benzina e con le gomme sgonfie aspettando qualcuno che gli dia una spintarella. Ci sono idee e progetti? Ci si metta la faccia e si usino le primarie”. “Il mio sciopero- conclude- è vincolato alla data del congresso. Serve una risposta seria al ridicolo che abbiamo messo in campo in questi giorni”.


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