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Milano, nasce gruppo Interconsiliare per assistere malati di cancro

Oltre 564.000 persone vive dopo diagnosi e nel 2017 circa 63.000

Pubblicato:18-07-2018 13:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:23
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MILANO – Presentato negli spazi della sala Gonfalone al Palazzo Pirelli di Milano il nuovo Intergruppo consiliare regionale lombardo. E’ composto da tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, e costituito nell’ambito del movimento ‘La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere’, ideato da Salute Donna Onlus, al quale hanno aderito altre 20 associazioni impegnate nella tutela dei diritti dei pazienti oncologici ed ematologici.  In Lombardia sono oltre 564.000 le persone vive dopo una diagnosi di cancro e il numero stimato di nuove diagnosi nel 2017 e’ di circa 63.000: numeri che definiscono l’entita’ del carico diagnostico-assistenziale che pesa sulla Regione Lombardia. Con l’incontro organizzato oggi rinasce, dunque, l’intergruppo consiliare per la tutela dei diritti dei pazienti. “Sono felicissima sia per la ricostituzione in questi giorni dell’Intergruppo consiliare lombardo, sia per i nomi che ne fanno parte”, dichiara Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus e coordinatrice del progetto. “Nella scorsa Legislatura l’Intergruppo lombardo, il primo in assoluto ad essere costituito a livello nazionale- prosegue Mancuso- ha lavorato su temi importanti, quali l’esenzione del ticket per le pazienti con mutazione Brca e l’adozione di un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale per il tumore al seno metastatico”. Mentre “le priorita’ sulle quali vorremmo lavorare insieme al nuovo Intergruppo sono il Pdta (percorsO diagnostico-terapeutico assistenziale)delle donne con mutazione Brca e la costituzione del registro dei tumori ereditari”. Con una conferenza stampa a Palazzo Pirelli le associazioni dei pazienti hanno dunque presentato e condiviso un accordo di legislatura in 15 punti finalizzato a una migliore presa in carico e uniformita’ di trattamento dei pazienti oncologici e onco-ematologici. Fra i punti dell’accordo vi sono le Reti oncologiche, le Breast Unit, i Registri tumori, il Piano oncologico nazionale, l’adozione di Pdta per le varie forme di cancro, la valorizzazione della psico-oncologia, il rilancio del programma di comunicazione sulla prevenzione ‘Guadagnare Salute’ e la lotta alle fake news.

L’Intergruppo sara’ coordinato da Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega. “Con grande entusiasmo mi sono fatto promotore della ricostituzione dell’Intergruppo lombardo- dichiara Corbetta- ad oggi sono ben 19 i consiglieri regionali, di tutti gli schieramenti politici, ad aver aderito”. Corbetta rende poi noto che il sistema sanitario lombardo e’ stato capace di mettere in campo diverse politiche di assistenza sanitaria, prevenzione e screening che hanno reso la Lombardia la regione “dove si riesce a vivere di piu’: noi- specifica- dobbiamo cercare di potenziare ancora di piu’ questo trend”. Con i numeri evidenziati, la Lombardia e’ di gran lunga la regione italiana che sopporta il maggior carico diagnostico-assistenziale legato alle malattie oncologiche. Solo attraverso reti, modelli organizzati e percorsi diagnostici-assistenziali standardizzati e applicati in modo omogeneo sul territorio si possono gestire questi numeri e assicurare la migliore presa in carico ai pazienti oncologici. “È estremamente importante il ruolo che possono giocare le associazioni di pazienti come interlocutore per le forze politiche”, dichiara Sandro Barni, primario in oncologia medica all’ospedale di Treviglio. “Credo- prosegue- che il medico oncologo debba essere un po’ il collettore delle tante necessita’ espresse o inespresse del paziente, che debba elaborarle e renderle il piu’ possibile evidenti a tutti in modo che si possa insieme arrivare ad una soluzione”.  Per Paolo Corradini, direttore ematologico dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, anche in ematologia e’ cresciuta l’attenzione alle esigenze dei pazienti grazie all’impegno di associazioni come Ail. “Le esigenze dei nostri pazienti- dice- le stesse di tutte le persone che convivono con una malattia oncologica, sono legate al trattamento: sentirsi bene, mantenere la propria qualita’ di vita e non vederla stravolta, non avere grandi limitazioni alla propria liberta’, riuscire a mantenere un buon rapporto con i medici e gli infermieri, poter essere seguito da un caregiver in famiglia. Il fattore determinante, per tutti questi pazienti, e’ essere presi in carico come persone all’interno degli ospedali, essere seguiti nei momenti chiave del percorso di cura- conclude- e sentire di avere l’attenzione del team specialistico”.


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