NEWS:

Incendi, Coldiretti: “Caldo e siccità, è allarme”. Conapo: “Vigili del fuoco insufficienti”

Seconda primavera climatologica più calda dal 1800 ad oggi

Pubblicato:18-06-2017 10:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:26

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Il rischio incendi è elevato anche in Italia per effetto del caldo e della prolungata siccità con una primavera climatologica che è stata la seconda più calda dal 1800 ad oggi, con un’anomalia di +1,9 gradi e la terza più asciutta con un deficit di quasi il 50% dopo che anche l’inverno si era classificato al terzo posto tra i piu’ asciutti con il 48% di precipitazioni in meno, con valori di temperatura superiori di 0,49 gradi alla media di riferimento, secondo il Cnr”. E’ quanto afferma la Coldiretti che, in riferimento al drammatico incendio divampato in Portogallo con decine di vittime, ha divulgato un decalogo contro gli incendi estivi.

“In Italia infatti i primi mesi del 2017- riferisce la Coldiretti- sono stati caratterizzati da ‘fenomeni diffusi con un numero di richieste di concorso della flotta aereo antincendio di Stato in forte aumento in confronto agli anni precedenti, al punto da risultare la stagione invernale più complicata dal 2004, dopo quella del 2012’, come dice uno dei passaggi delle Raccomandazioni del capo del governo per l’avvio della Campagna di prevenzione della protezione civile il 15 giugno”.

“Caldo e siccità sono un mix esplosivo che- sottolinea la Coldiretti- si somma all’avanzata del bosco che senza alcun controllo si è impossessato dei terreni incolti e domina ormai, con 12 miliardi di alberi, più di 1/3 della superficie nazionale, con una densità che li rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza. Si moltiplicano negli ultimi giorni i provvedimenti restrittivi per l’accensione dei fuochi nelle Regioni, gli ultimi in Toscana e Liguria, e la Coldiretti ha elaborato un decalogo per combattere gli incendi”.


“La prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio nel bosco è quella di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e, nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi, verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi”.

“Inoltre- continua Coldiretti- non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che, con le elevate temperature, potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente”.

“Nel caso in cui venga avvistato un incendio- consiglia Coldiretti- non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili”.

“Dal momento che un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi- conclude Coldiretti- occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali”.

Conapo: “Vigili del fuoco insufficienti, sistema da rivedere”

“I compiti di lotta agli incendi boschivi sono sotto la responsabilità delle regioni. I vigili del fuoco vi concorrono solo dal 2017 avendo ereditato i compiti del soppresso Corpo Forestale dello Stato senza però un correlato sufficiente numero di uomini e questo, tenuto conto dei 3 mila pompieri che già mancavano dall’organico, mette in crisi anche il sistema di spegnimento a terra, non solo aereo. Molte regioni inoltre non hanno valorizzato questa attività dei vigili del fuoco e non hanno ancora stipulato le convenzioni che stanziano i fondi di potenziamento del servizio o lo hanno fatto in modo insufficiente”.  Lo dichiara Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo dei Vigili del Fuoco, commentando le indicazioni in materia di incendi boschivi fornite alle regioni da parte del Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

“Ne discende che in alcune regioni la coperta è corta e quando i vigili del fuoco sono impegnati negli incendi boschivi si rischia di non poter garantire le attività di soccorso pubblico urgente. Un quadro variegato a fronte di un rischio incendi diffuso su tutto il territorio e alimentato dal gran caldo, che necessita di soluzioni politiche e linee di indirizzo univoche”, conclude Brizzi.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it