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Sgomberata villa Adelante a Bologna, scontro tra occupanti e Polizia

Sgombero a Villa Adelante, l'immobile occupato

Pubblicato:18-06-2015 12:51
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:23

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villa occupata labas bolognaSgombero a Villa Adelante, l’immobile occupato in viale Aldini 116 dal collettivo Labas. La Digos e il Reparto mobile della Questura di Bologna stanno dando esecuzione al sequestro preventivo dello stabile abbandonato, sulla base di un provvedimento firmato dal gip Alberto Ziroldi su richiesta del pm Antonello Gustapane.

La Digos è entrata nella villa alle 11, dopo aver aspettato che fosse terminato il presidio del collettivo che da ieri aveva avviato delle ‘colazioni’ anti-sgombero dalle 6.30 del mattino. Quando è entrata la Polizia, all’interno non c’era nessuno.

Intanto l’Adl Cobas, su Facebook, ha fatto sapere che lo sgombero è avvenuto con forti momenti di tensione. “C’è stata una violentissima la carica contro il presidio di solidarietà formatosi sotto l’occupazione” ha fatto sapere. E anche il centro sociale Tpo, sigla vicina a quelle protagoniste dell’occupazione, parla di “cariche”. Sui profili Facebook dei diversi collettivi coinvolti vengono pubblicate le foto di diverse persone con i segni lasciati dalle manganellate, oltre che di alcuni occupanti sulle balaustre dei balconi (uno ha anche una sorta di cappio avvolto attorno al collo). Si tratterebbe di un “rifugiato politico fuggito dalla guerra in Libia” che “minaccia di buttarsi”, racconta il collettivo Labas, che parla anche di “feriti che sanguinano visibilmente da parecchi minuti”.


Per uno dei due stranieri che protestano sul balcone della palazzina è stato necessario richiedere l’intervento di una ambulanza perchè si sarebbe ferito. Le 10 persone trovate dagli agenti all’interno dello stabile, a fine mattina erano ancora dentro la struttura nella quale le Forze dell’ordine sono entrate dopo che si era concluso il presidio anti-sgombero che da ieri veniva organizzato all’alba dagli inquilini. I momenti di tensione si sarebbero quindi innescati con gli attivisti solidali con l’occupazione accorsi sul posto dopo essere stati informati che era partita l’occupazione perchè la ‘via’ era libera.

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