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In Calabria il 97% delle strutture sociosanitarie non è a norma

ROMA  - Il 97% delle strutture socio-assistenziali calabresi non è a norma. Dal mancato rispetto degli spazi comuni

Pubblicato:18-06-2015 10:17
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:23

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ROMA  – Il 97% delle strutture socio-assistenziali calabresi non è a norma. Dal mancato rispetto degli spazi comuni alle metrature minime, dalla regolarità dei servizi igienici alle infinite carenze amministrative: lo stato dei registri, le condizioni del personale, l’assicurazione obbligatoria, il rispetto delle norme Haccp, i sistemi di sicurezza.

Medici

Secondo il dossier realizzato dalla Fondazione Calabria etica (l’ente in house della Regione incaricato di supportare il dipartimento Lavoro nel monitoraggio delle socio-assistenziali autorizzate) che ha passato in rassegna le 408 strutture della regione, al 30 settembre 2013 solo 14 erano in regola con le prescrizioni nazionali e comunitarie. Un esempio su tutti: la sicurezza.


I requisiti richiesti sono presenti e funzionanti solo nel 52% delle strutture regionali, ma l’87% delle residenze sanitarie non rispetta le prescrizioni richieste per i propri dipendenti. Se poi si considera che in media, il 55% presenta carenze o totale assenza di coperture assicurative, il quadro diventa allarmante. Niente polizze per 75 strutture “comunitarie”, 27 “alberghiere” e 35 “a ciclo diurno”.

E poi ci sarebbero le barriere architettoniche, soprattutto per gli istituti che si occupano di assistenza ai più deboli. In Calabria, invece, almeno il 30% delle strutture socio-assistenziali non rispetta i requisiti richiesti dalle normative in vigore.

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