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Prato pret a porter e boom di agricosmetici, Coldiretti presenta le tendenze green

ROMA - Dagli 'agridetersivi', interamente realizzati con prodotti dell’orto

Pubblicato:18-05-2015 14:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:20

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pratoROMA – Dagli ‘agridetersivi‘, interamente realizzati con prodotti dell’orto per non inquinare, agli ‘agrivestiti’ cuciti su misura partendo esclusivamente da tessuti e colori naturali e gli ‘ecofunghi‘ prodotti su fondi di caffè fino al il ‘prato pret a porter‘ da srotolare in ogni occasione per assicurarsi senza il minimo sforzo del verde per esclusivi terrazzi. Sono alcuni dei prodotti dell’innovazione Made in Italy in mostra all’Expo nel Padiglione Coldiretti (ingresso sud, inizio del Cardo sul lato opposto all’albero della vita) presentati per iniziativa di Coldiretti ed Univerde alla mostra che rimarrà aperta per tutta la Settimana della biodiversità che si concluderà nella giornata mondiale del 22 maggio.

Come spiega Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti,  “si tratta di esperienze che evidenziano la grande creatività che offre il settore agricolo all’innovazione Made in Italy per battere la crisi ma anche per vincere le grandi sfide ambientali che sono al centro delle riflessioni di Expo”, ricordando che  “l’agricoltura ha fatto registrare un incremento record del 7,1% nel numero di occupati nell’ultimo trimestre del 2014, che è dieci volte superiore al valore medio totale di tutti i settori; una situazione che evidenzia la dinamicità del settore anche grazie ad una rinnovata capacità di attrarre le nuove generazioni perché consente di esprimere grande creatività a contatto con la natura”.

Ecco quindi i primi ‘agridetersivi’ che, spiega la Coldiretti, “sono interamente realizzati con le piante, dalle quali vengono estratte tutte le sostanze utili. La gamma è ampissima: si va dal detersivo per lavastoviglie a base di alloro, ortica, limone e rosmarino, con potente forza sgrassante unita alla presenza dell’aceto che garantisce brillantezza sulle stoviglie, al sapone da bucato a base di sambuco e carota, che donano vitalità e morbidezza a tutte le fibre. In più, contiene indaco e lavanda che garantiscono igiene e freschezza”, prodotti “ecocompatibili ‘dentro e fuori’, talmente sani per l’ambiente che addirittura si consiglia di non sprecarli e dopo averli utilizzati per lavare i pavimenti di riutilizzarli per irrigare piante e fiori”.


Ancora tra i nuovi prodotti anticrisi c’è il prato ‘pret a porter’ in formato ‘tovaglia’ dello spessore di 5-6 centimetri da srotolare e adagiare in qualsiasi luogo dal terrazzino di casa al tavolino del balcone fino agli spazi condominiali, “per tutti coloro che, pur abitando in città, non vogliono rinunciare a un po’ di verde senza fare troppa fatica- continua la Coldiretti- Il tappetino di prato infatti richiede pochissime cure, basta stenderlo e innaffiarlo una prima volta e poi resisterà a sole, vento e intemperie, grazie alla presenza di molte piante particolarmente resistenti e al ‘Sedum’ che cambia colore a seconda della stagione, passando dal verde al rosso e al giallo”.

Inoltre, tra gli innovativi agricoltori c’è anche chi mostra sensibilità per le sempre più diffuse allergie creando in Puglia “una vera e propria linea di agrivestiti ecologici interamente realizzati con tessuti e colori, biologici, ecologici e naturali; per la loro realizzazione infatti vengono utilizzate solo tinture naturali, derivate da estratti di piante e fiori, tinte a mano, che danno all’abito un aspetto talvolta non completamente uniforme, ma ancora più naturale”, con aromi associati alle stoffe, “tenui profumi di rosa, lavanda, vaniglia, sandalo, mirra e gelsomino, per coccolare i sensi e dare un ulteriore valore alla ‘terapia del vestire'”.

Ancora, nasce un’intera linea di accessori naturali “che utilizza esclusivamente colori agricoli per tingere scarpe e borse in pelle- spiega la Coldiretti- partendo da documenti storici un abile imprenditore marchigiano ha recuperato la coltivazione di antiche piante tintorie (guado, reseda, robbia, scotano e mallo di noce); con pigmenti e coloranti vegetali in diversi formati, in polvere, liquidi o in pasta, “dal blu del guado al rosso dorato della buccia di cipolla, fino agli scarti di pomodoro e carciofi e di tanti altri prodotti dell’orto che, con abile alchimia, diventano colore allo stato puro”.

Gli agricosmetici poi, “ultimamente hanno registrato un grande boom. La gamma è molto varia, si va dalla crema viso allo spumante a quella per le mani e corpo alla linfa di vite, dalla linea al latte di asina a quella all’olio di oliva e all’amido di riso a testimonianza che nelle campagne italiane nascono prodotti e tecniche di wellness ideati dagli agricoltori, utilizzando le proprietà cosmetiche dei prodotti agricoli, dal vino all’olio, dalle piante aromatiche al riso”.

In Basilicata, poi due giovani agricoltori della Coldiretti hanno sperimentato “con successo la prima coltivazione di funghi realizzata recuperando fondi di caffè”, e dopo “varie sperimentazioni e analisi sensoriali sui funghi prodotti con questo metodo, oggi sono fortemente soddisfatti e possono affermare con successo di aver fatto di uno scarto da discarica un vero e proprio tesoro”.

Anche in Puglia da uno scarto, la fibra di fico d’India, che viene estratta dalle pale ancora verdi, “nel pieno rispetto dei cicli di vita della stessa, attraverso uno speciale procedimento, meticoloso, in gran parte manuale e completamente ecologico, senza utilizzo di alcun prodotto inquinante”, viene trasformata in “pregiati mobili di design”, e, ancora in Basilicata un produttore Coldiretti dopo i suoi studi universitari, ha individuato un antico canapaio, dove probabilmente in passato veniva già prodotta, e mette in coltura 10 ettari di canapa (cannabis sativa), “di quelle a basso contenuto di principio attivo e ad alto contenuto di proprietà terapeutiche; dalla coltivazione derivano così un olio incredibile per le sue potenzialità, da impiegare nella medicina e nella nutrizione umana, farine e biscotti, pasta e cioccolato. Ma anche fibra, tessuti e materiale per la bioedilizia, oltre a pannelli fonoassorbenti”.

Infine, c’è chi diventa anche ‘agri wedding planner’, come nel caso di un’ imprenditrice agricola laziale che nel suo agriturismo, infatti, organizza “’agrimatrimoni’, con soluzioni utili ed ecocompatibili per il giorno più bello: dall’allestimento floreale in chiesa o in comune, al pranzo nuziale con menù a km zero, dal pic-nic organizzato nel verde attrezzato dell’azienda alla fattoria didattica per intrattenere i bambini durante l’evento, fino all’originalissima linea di bomboniere gastronomiche con eccellenti prodotti del territorio ciociaro e rifinite con lo strame, pianta tipica delle colline laziali”.

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