PALERMO – Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Armando Siri, è indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta sul settore delle energie rinnovabili, in riferimento all’eolico.
L’inchiesta è partita da alcuni accertamenti della Direzione investigativa antimafia di Trapani ed è coordinata dalle procure di Palermo e Roma. Siri è indagato dai magistrati della Capitale.
Il coinvolgimento di Siri nasce da un altro degli indagati, il ‘re’ dell’eolico Vito Nicastri, imprenditore trapanese arrestato oggi dalla Dia e che ha già subito una confisca perchè considerato vicino alle famiglie mafiose che fanno riferimento al superlatitante Matteo Messina Denaro.
Secondo gli inquirenti, a Nicastri sarebbe servita una modifica al Def del 2018 riguardante i contributi nel settore delle energie alternative: a questo punto sarebbe entrato in gioco Siri, al quale l’imprenditore sarebbe giunto attraverso l’ex parlamentare di Forza Italia Paolo Arata, genovese così come Siri ed anch’egli indagato.
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“Alla luce delle indagini delle procure di Roma e Palermo, con il coinvolgimento della Direzione investigativa antimafia di Trapani, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha disposto il ritiro delle deleghe al sottosegretario Armando Siri, in attesa che la vicenda giudiziaria assuma contorni di maggiore chiarezza. Secondo il Ministro, una inchiesta per corruzione impone infatti in queste ore massima attenzione e cautela”. Lo dice in una nota il Mit.
“Se i fatti sono questi, Siri si deve dimettere dal governo“. Lo dice il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, a margine della riunione di Unioncamere. “Va bene aspettare il terzo grado di giudizio- aggiunge- ma c’è una questione morale e se c’è un sottosegretario coinvolto in un’indagine così grave non è più una questione tecnico-giuridica ma morale e politica. Non so se Salvini concorda con questa mia linea intransigente ma il mio dovere è tutelare il governo. Credo che anche a Salvini convenga tutelare l’immagine della Lega”, termina. “Auguro al sottosegretario Siri di risultare innocente e siamo pronti a riaccoglierlo in governo”, aggiunge Di Maio.
“Il contratto di governo contiene un codice etico in virtù del quale non possono svolgere funzione di ministri e sottosegretari coloro che sono sotto processo per fatti gravi come la corruzione. Ma ‘sotto processo’ significa che ci sia almeno la richiesta di rinvio a giudizio. Adesso siamo nella fase delle investigazioni”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Reggio Calabria.
“Io non esprimo una valutazione in questo momento perchè come premier per prima cosa avverto il dovere e l’urgenza e la sensibilità di parlare con il diretto interessato, con il sottosegretario Siri. Chiederò a lui alcuni chiarimenti. All’esito di questo confronto valuteremo tenendo conto di tutti gli elementi che ho prospettato in premessa”, dice ancora Conte.
“C’è un sottosegretario che ha scoperto di essere indagato. Io lo conosco come una persona pulita, specchiata, integra e onesta. Mi auguro che le indagini siano veloci, veloci per accertare se altri abbiano sbagliato. Lui può tranquillamente restare a fare il suo lavoro“. Cosi’ il ministro dell’Interno Matteo Salvini a proposito dell’inchiesta che riguarda il sottosegretario Armando Siri.
“Non ne so nulla”. Queste le prime dichiarazioni del Sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, raggiunto da Affaritaliani.it poco dopo la diffusione della notizia dell’inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto insieme ad altre 9 persone.
“Non ne so assolutamente nulla, ho saputo che qualcuno mi sta cercando ma ne sapete più voi di me”. E ancora: “Ma chi è Vito Nicastri? Mai sentito in vita mia, mai visto, non so proprio chi sia”. Siri esclude ogni coinvolgimento: “Assolutamente sì, mi state dando un nome che non è fra le mie conoscenze”.
“Piena fiducia nel sottosegretario Armando Siri, nella sua correttezza. L’auspicio è che le indagini siano veloci per non lasciare nessuna ombra”. Così una nota della Lega.
“Ho sempre sostenuto questo Governo, lo sosterrò ancor di più se il sottosegretario Siri si dimetterà il prima possibile. Nessun Governo del cambiamento e nessun Governo che si sta impegnando nella lotta alla corruzione può tollerare che vi sia un proprio esponente indagato per reati così gravi”. Lo scrive su facebook l’ex parlamentare M5s Alessandro Di Battista. “Il sottosegretario Siri- aggiunge- lavora nel ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il ministero più delicato che c’è per via dei lavori e degli appalti che segue. È evidente che debba dimettersi all’istante perché, come diceva Borsellino, ‘i politici non devono soltanto essere onesti, devono apparire onesti'”.
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