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Migranti, Tajani: “Se l’Austria chiude il Brennero viola le regole di Schengen”

"Se l'Austria chiudesse la frontiera con il Brennero, violerebbe

Pubblicato:18-04-2016 14:12
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:35

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antonio tajani

“Se l’Austria chiudesse la frontiera con il Brennero, violerebbe le regole di Schengen e sarebbe inevitabile l’apertura di una procedura di infrazione da parte di Bruxelles nei suoi confronti. Anche perché il flusso migratorio verso l’Austria è del tutto ipotetico, non siamo in presenza di una minaccia immediata. Quindi, se rispetta le regole, Vienna non può chiudere la frontiera”. Lo ha detto a Voci del Mattino, Radio1 Rai, il vicepresidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.

“Bruxelles deve intervenire e devo dire che i segnali da parte della Commissione europea sono stati chiari. Ha già chiesto all’Austria le motivazioni di una iniziativa del genere e, nel dialogo con Vienna, le posizioni di Bruxelles sono in linea con quelle italiane. Il danno che il muro alzato al Brennero rischia di fare all’economia del Nord Est italiano è molto rilevante, considerando che le nostre industrie e imprese vivono molto di esportazione. Bloccando i Tir che portano i prodotti italiani verso l’Est e il Nord Europa, facendoli attendere molte ore, si procura un danno complessivamente ingente, che l’ufficio studi di Confindustria ha già quantificato. Credo che l’Austria debba ripensarci e l’Europa debba riflettere, nel tentativo di trovare una soluzione sulla ripartizione delle quote e attraverso interventi economici da effettuare nei Paesi di provenienza dei profughi. L’Europa non può accogliere tutti. Grande attenzione ai rifugiati, ai perseguitati- ha detto ancora Tajani- ma l’Europa non può farsi carico di tutto, anche dell’immigrazione di natura economica, per cosi dire. Ad esempio, si può pensare di fare con la Libia quello che si è fatto con la Turchia: la rotta balcanica è stata praticamente chiusa, mentre resta aperta quella libica. La chiusura della frontiera con l’Austria rischia di trasformare l’Italia in un’altra Grecia, cosa inaccettabile. Il rischio è ci troviamo stretti tra il flusso di migranti economici dalla Libia e quello della rotta balcanica attraverso l’Albania. Servirebbe dunque un’azione forte, ma non mi sembra che il governo italiano si stia muovendo con determinazione. Ricordiamoci che difendere le frontiere esterne dell’Ue con una forza frontaliera comune, eviterebbe il ricorso alla chiusura delle frontiere interne”.


“Bisogna lavorare di concerto con i Paesi da cui provengono gli immigrati, come venne fatto con l’Albania, o con la Libia di Gheddafi da parte del governo Berlusconi. Un discorso a parte- ha concluso il vicepresidente dell’Europarlamento Tajani- vale invece per la Siria, poiché sino a quando non si chiuderà li il capitolo guerra, non si fermerà il flusso di rifugiati. Ma un conto sono i migranti economici e un altro le persone che scappano da guerre o persecuzioni, come ad esempio i cristiani di Mosul”.

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