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VIDEO | Musica, due secoli di tradizione napoletana in un “Suspiro”

I Suonno D’Ajere presentano il loro album d'esordio

Pubblicato:18-03-2019 15:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:14

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ROMA – “Non tutto del nostro passato diventa tradizione, ma solo ciò che può servire oggi”. L’antropologo Marco Aime ha ragione nel sottolineare che non tutto ciò che è stato può entrare nel novero del ‘complesso delle memorie’, non tutto merita di essere trasmesso da una generazione all’altra. Anche le manifestazioni artistiche non fanno eccezione. Di alcune ci si dimentica presto di altre, invece, si ha quasi un bisogno ‘carnale’ di riviverle, di riproporle, di reinventarle, di goderne. È questa la loro utilità. Proprio come per la musica napoletana, quella di Bovio, di Viviani e di Di Giacomo fino ad arrivare alla contemporanea di Pino Daniele.

Parole e musiche che, dal giorno della loro creazione, vengono riproposte senza soluzione di continuità e ogni volta che ciò accade acquistano nuova vitalità, forza e freschezza pur restando fedeli a se stesse. Cambiano gli interpreti e gli esecutori ma la loro forza resta immutata a dispetto del tempo.


È così anche in ‘Suspiro’, l’album di esordio dei Suonno D’Ajere edito da ad est dell’equatore. Un disco dove tre giovanissimi musicisti napoletani – la media dei loro anni non supera i 30 – ‘armati’ di voce, quella di Irene Scarpato, mandolino, Marcello Smigliante Gentile, e chitarra classica, Gian Marco Libeccio, fanno rivivere una tradizione che, nel caso specifico, affonda le sue radici nel lontano 1887, anno di uscita di ‘Scetate’ (Ferdinando Russo – Pasquale Mario Costa), per correre attraverso due secoli – quelli di ‘O guappo ‘nnammurato (Raffaele Viviani, 1910), Silenzio Cantatore (Libero Bovio – Gaetano Lama, 1922), ‘E ppentite (Libero Bovio – Ferdinando Albano, 1925) – fino al 2018 quando lo stesso Marcello Smigliante Gentile compone ‘Suspiro’, nuovo mattoncino nella grande muraglia della tradizione musicale napoletana.

‘SUSPIRO’

Sono in tutto dieci i brani riproposti dal trio e ogni singolo rappresenta a modo suo Napoli e la napoletanità. C’è la canzone tipica della sceneggiata, c’è il brano umoristico, la serenata, la ‘tragedia’. “I Suonno D’Ajere – confida Smigliante Gentile alla Dire – nascono per un’esigenza di riscoprire il proprio passato, le proprie radici. Tutti noi ci siamo trovati, per la nostra formazione, a contatto con la canzone napoletana e ne siamo rimasti da sempre affascinati”.

Il “guardare e avere quasi un approccio di sacralità verso la tradizione – rimarca Irene Scarpato – non ci rende così distanti dal panorama musicale contemporaneo. Durante questa riscoperta cerchiamo di essere semplicemente noi stessi con il nostro vissuto di giovanissimi quali siamo ed è questo probabilmente a rendere ‘fresco’ il nostro sguardo sulla tradizione vocale napoletana”.

Dietro il progetto del trio c’è quindi solo la voglia di conoscere e di omaggiare un patrimonio artistico di inestimabile valore. Nessun calcolo sul possibile target da raggiungere, ricorda Libeccio, nessuna operazione studiata a tavolino strizzando l’occhio a brani che tutti conoscono e che tutti hanno già cantato ma “solo una cosa come ci piaceva fare e senza porci troppe domande”.

“La scelta dei brani – spiega ancora Irene – è nata dall’emozione che ci hanno regalato la musica o i testi di alcune canzoni e, nel mio caso, anche le voci di chi ha cantato quei brani prima di me. Mi sono appassionata alla modalità di interpretazione e ho provato a trovare la mia chiave”. Per l’autore di “Suspiro”, poi, c’è nel disco anche il sapore della sfida e “la soddisfazione di aver potuto inserire il brano nel cd senza uscire fuori tema”. Tradizione e omaggio anche nel nome che il trio ha scelto – Suonno d’ajere è, infatti, il titolo di un brano di Pino Daniele inserito nel suo primo album, Terra Mia, del 1977 – per questo progetto che, nel suo restare fedele al patrimonio culturale ha qualcosa di rivoluzionario: spiazzare con la classicità un panorama musicale che sembra essersi appiattivo su una cultura, quella hip hop, che da innovativa si è trasformata in routine e cliché che il mercato sforna e divora a ritmo vertiginoso e che, fatte alcune eccezioni, non diventerà mai tradizione. Due i prossimi appuntamenti dei Suonno d’ajere. Il primo è per domani sera al Palapartenope di Napoli dove il trio prenderà parte al cast per il concerto/tributo a Pino Daniele, il secondo è per sabato 23 marzo, sempre a Napoli, all’Auditorium Novecento dove sarà presentato ufficialmente “Suspiro”.

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