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Vaccini, Toscana leader in Europa su ricerca e sviluppo

Nei giorni scorsi il partenariato europeo Iprove ha presentato al Parlamento europeo la nuova strategia per le attivita'' di ricerca e sviluppo in Europa dei prossimi 20 anni

Pubblicato:18-03-2016 16:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:25

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vaccini

FIRENZE – La Toscana leader nella definizione delle future priorita’ della ricerca e sviluppo nel settore dei vaccini in Europa. Nei giorni scorsi il partenariato europeo IPROVE (Innovation Partnership for a Roadmap on Vaccines in Europe, finanziato nell’ambito del 7° Programma quadro di ricerca e sviluppo dell’UE) ha presentato al Parlamento europeo a Bruxelles la nuova strategia per le attivita’ di ricerca e sviluppo in Europa dei prossimi 20 anni.

Un forte ruolo nel consorzio lo hanno avuto i partner toscani: le attivita’ di consultazione per la definizione della tabella di marcia (“road map”) delle priorita’ R&S (Ricerca e Sviluppo) nel settore dei vaccini sono state infatti coordinate dalla Sclavo Vaccines Association (SVA), un’ associazione no-profit che vede come soci fondatori l’Universita’ di Siena, Novartis Vaccines for Global Health e l’Azienda Ospedaliera Senese. L’Associazione, che ha come membri 12 istituzioni da 6 paesi europei, e’ dedicata alla ricerca scientifica rivolta allo sviluppo di nuove tecnologie di vaccinazione.


“La Toscana, con la Fondazione Toscana Life Sciences, e’ una delle Regioni piu’ avanzate nel settore delle scienze della vita – sottolinea l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Stefania Saccardi – E in particolare, il distretto di Siena e’ un punto di riferimento fondamentale per la farmaceutica. Un patrimonio di competenze, ricerca, occupazione, frutto delle particolari condizioni esistenti in Toscana: presenza di Universita’ e centri di ricerca medica, grandi imprese multinazionali, tante piccole e piccolissime aziende con una forte propensione per l’innovazione. Un patrimonio che la Regione intende non solo salvaguardare, ma anche valorizzare e accrescere”.

(Fonte: Redattore sociale)

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