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Report del Consiglio grande e generale del 18 marzo

SAN MARINO - Sanità e istanze d'Arengo sono al centro della seduta odierna. In particolare i lavori in

Pubblicato:18-03-2016 15:41
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:25

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SAN MARINO – Sanità e istanze d’Arengo sono al centro della seduta odierna. In particolare i lavori in mattinata ripartono dal Comma 12, dalle repliche del dibattito in materia di sanità, in cui la maggioranza presenta un Ordine del giorno in aggiunta a quello depositato nella precedente sessione da C10-Su e Upr.
Al termine del dibattito, l’Odg di minoranza che avrebbe impegnato il governo ad “accertare che perdurino i presupposti di nomina del Direttore generale dell’Iss”, è respinto con 21 voti a favore e 31 contrari. Diversamente, ottiene 28 voti a favore e 23 contrari ed è così accolto l’Odg della maggioranza, che  impegna tra l’altro, in particolare, il congresso di Stato a “dare risposta alle criticità della classe medica per mantenere le professionalità presenti nell’istituto”.

L’Aula passa così ad esaminare le due istanze d’Arengo all’ordine del giorno, entrambe respinte.

Sulla n.5, “Per l’inserimento nella normativa sammarinese di disposizioni di legge sull’eutanasia”, si  apre un lungo dibattito con ben 30 iscritti ad intervenire, l’istanza non è infine accolta con  25 voti contrari contro i 22 voti favorevoli e un astenuto. E’ invece approvato un Odg della maggioranza che impegna il congresso di Stato a presentare entro dicembre 2016 una normativa sul consenso informato e l’utilizzo di terapie antalgiche per malattie in fase terminale”.


Allo stesso modo è  respinta con 28 voti contrari, 3 favorevoli e un astenuto l’Istanza n.14, “perché vengano realizzate infrastrutture necessarie quali il bacino imbrifero di Gorgascura e una strada soprastante la diga al fine di collegare Gualdicciolo con Fiorentino e Chiesanuova”, ma l’Aula approva un Odg concordato tra maggioranza e Upr  che impegna l’esecutivo a intervenire per favorire maggior autonomia relativamente al fabbisogno idrico di San Marino.

Terminato l’esame dell’istanze d’Arengo, la seduta viene chiusa.
I lavori consiliari riprenderanno lunedì alle 13.

Di seguito un estratto degli interventi della seduta

Comma 12. Riferimento e dibattito in materia di sanità: a) Dibattito sulla organizzazione dei servizi sanitari, a seguito dell’approvazione dell’Ordine del Giorno in data 23 luglio 2015 sulle questioni riguardanti il personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale b) Riferimento del Segretario di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale sul settore socio-sanitario e successivo dibattito c) Votazione Ordine del Giorno presentato dai Gruppi Consiliari di Unione per la Repubblica, Sinistra Unita e Civico10 affinché il Congresso di Stato accerti il perdurare dei presupposti di nomina del Direttore Generale dell’I.S.S. di cui alla Delibera n.17 del 29 luglio 2014 e per un riferimento in merito entro il 31 marzo / Odg di maggioranza approvato con 28 voti a favore e 23 contrari; Odg di minoranza respinto con 21 voti a favore e 31 contrari.

Repliche

Valeria Ciavatta, Ap: “Vorrei dissociarmi da chi ha descritto l’Iss come un campo profughi, facendo un allarmismo che non fa onore a chi ha responsabilità di natura istituzionale, ma è molto lontano dalla realtà. Va bene fare critiche, come io stessa ho fatto, a tempo debito faremo osservazioni di tenore politico. Non mi è piaciuto l’intervento del consigliere Tonnini, non mi riferisco alle opinioni ma a quello che viene venduto come verità matematica. E’ una falsità dire che i medici non fanno formazione continua, quella che produce crediti formativi, si dà inoltre per scontato che con la formazione si può sostituire l’esperienza della casistica. Nove corsi su dieci sono di natura teorica e la pratica consiste nell’osservazione di interventi altrui. Altra osservazione: l’Iss deve mettersi in rete e questo significa fornire servizi e opportunità che altri soggetti che sono in rete non hanno, quindi è ancora utopia. Sono bei discorsi, ma con i problemi legati all’esigenza di professionalità dentro l’Iss, quindi senza professionalità, è inutile che stiamo in rete”.

Mimma Zavoli, C10: “E’ vero, è importante che non passi il messaggio che c’è una battaglia sulla sanità e che in quest’Aula siano rilevate le criticità che non devono riguardare l’adeguatezza dei servizi. Teniamo fuori dal discorso quella parte e concentriamoci sulle responsabilità, il segretario di Stato sa che ha delle responsabilità e noi glielo ricordiamo. Ricordiamo le scelte fatte male, come quella di voler riorganizzare un servizio che aveva bisogno di altra riorganizzazione. Dai dati possiamo poi imparare e iniziare a lavorare. Non vorrei invece che tutto fosse calato dall’alto, prendendo da altre realtà alcune ipotesi calate poi nella nostra, come temo che sia.  In tutto questo, si registra anche la creatività del comitato esecutivo che propone test antidoping alla politica, quando c’è molto altro da fare. E’ bene che si cominci a lavorare in modo serio e non fare boutade che lasciano il tempo che trovano e servono a continuare a dire che la classe politica deve essere gettata nel fango, anche questa è mancanza di rispetto. Lei segretario ha la sua responsabilità, non si nasconda dietro a responsabilità altrui”.

Tony Margiotta, Su-Labdem: “Vorrei chiarire una questione tirata in ballo da un intervento precedente sul discorso del campo profughi. L’osservazione l’ho fatta io, ma non ho assolutamente detto che l’Iss è in una situazione critica del genere, ci sono situazioni di eccellenza, lo riconosco. Il ‘campo profughi’ è riferito alla riforma di Medicina di base che ha portato i centri sanitari nel caos. Mi riferivo a quella situazione. Poi è ovvio che tutti vogliamo che l’Iss e la Medicina di base siano efficienti. Ma così come è stata studiata la riorganizzazione è sbagliato”.

Marco Podeschi, Upr: “Ho apprezzato più il ‘Mussoni’ notturno che quello pomeridiano. Mi sembra che lei Segretario di notte abbia ‘issato la tormentina’. Mi sembra poi che in maggioranza ci siano valutazioni diverse sull’Iss. Sarà un caso, ma questa mattina lei Segretario è da solo in Aula, non ci sono altri membri di governo, ma l’Odg è rivolto a tutto l’esecutivo. Il problema è politico, nessuno crede più nel direttore generale dell’Iss, inutile essere ipocriti. Parliamo di indipendenza tra politica e amministrazione: non ho mai visto che il comitato esecutivo si riunisca d’urgenza per emettere una delibera per predisporre test antidoping per i consiglieri proprio in coincidenza di una sessione in cui si discute della dirigenza. In quella delibera ho trovato un linguaggio molto ‘italiano’, San Marino non è in grado di avere un direttore generale sammarinese? Mi piacerebbe sapere il congresso di Stato che idea ha, nessuno a parte Lei è intervenuto nel dibattito”.

Francesca Michelotti, Su-LabDem: “L’argomento che mi ha più colpito nell’audizione è stata la relazione del Collegio sindacale, i tre bilanci degli ultimi 3 anni non sono e non saranno approvati perché non c’erano condizioni per esprimere un’opinione. Ciò denuncia il vulnus di una struttura amministrativa inesistente e incapace di fornire dati necessari per farsi un’idea. Ci è stato detto che mancano presidi di controllo, il vulnus è amministrativo. Per quattro professionisti il quadro è del tutto ineleggibile, è un’emergenza avere un bilancio chiaro e leggibile per dare ai decisori politici le informazioni necessarie. C’è una sola persona che gestisce gli appalti. Una protezione universalistica di sanità richiede conoscenza approfondita della rilevanza economica di ogni azione che si compie nell’Iss”.

Roberto Venturini, Pdcs: “Dal dibattito sono emerse le criticità del momento rispetto al reclutamento di medici, la maggioranz aha trovato accordo sul presentare un Odg che andrei a leggere: ‘Il Consiglio Grande e generale (…) impegna il congresso di Stato a rafforzare l’azione di programmazione e gestione, ponendo in essere gli adeguamenti normativi necessari a superare le criticità emerse nell’ambito del Comitato esecutivo e del Collegio sindacale dell’Iss, con l’impegno a mantenere il livello e la gratuità dei servizi per i cittadini, garantendo le risorse economiche necessarie, pur con attenzione alla razionalizzazione, a dare una forte risposta alle criticità della classe medica per mantenere le professionalità presenti nell’istituto, a seguire con sistematicità lo sviluppo delle azioni in atto verso situazioni emergenti, promuovere un confronto costante e periodico con il comitato esecutivo (…)’.

Ivan Foschi, Su-LabDem: “Quando parliamo di Iss non è in discussione la qualità del servizio erogato e la professionalità del personale presente nell’istituto. Quello che è oggetto di critica è la gestione di questa struttura, sia in termini economici, su cui sono emersi punti critici in questo dibattito, come nell’audizione in Commissione- il fatto che l’Iss debba 29 mln di euro all’Inps e al Servizio sanitario italiano va onorato, le lunghissime liste di attesa- mi sembra che qualcosina da dire ci sia. Se le tempistiche sono queste, scivoliamo verso la sanità privata, ma questa non è equità. Nessuno demonizza la sanità privata, ma non si può non vedere che a qualcuno convenga metterla in concorrenza al servizio pubblico. Si è parlato poi di influenza della politica nell’Iss, il fatto che la segreteria sia ubicata dentro l’ospedale è anacronistico. Dovrebbe essere da un’altra parte”.

Nicola Selva, Upr: “Le osservazioni fatte da consiglieri di opposizione, ma anche di maggioranza, non sono fatte perché ‘sentite al bar’. Molti di noi hanno fatto esempi di episodi capitati personalmente o ai propri familiari. Va bene dire che si sta lavorando, ma vanno prese in seria considerazioni le problematiche emerse, condivido che la politica non deve screditare la nostra sanità. Mi scuso se nel mio intervento è emerso questo. Io ho solo sollevato problemi esistenti: medici che se ne vanno, liste di attesa lunghe, turn over elevato di medici, vedi la pediatria, questo non è screditare, ma è dovere di un consigliere evidenziare quello che non va. Voglio sapere cosa ne pensano di questo tutti i segretari di Stato, visto che un Odg li tira tutti in ballo. Il problema non è tecnico ma politico”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Sintetizzo in modo costruttivo un dibattito interessante in cui, dove il giudizio critico non è sulla sanità, ma semmai sul segretario e sui dirigenti. Mi fa piacere sentire questa correzione di tiro, conferma che tutti i consiglieri hanno valore di sistema. Poi ci sono i problemi, i servizi complessivi sono tanti e ognuno potrebbe fare esempi che vanno benissimo o male. Il giudizio complessivo è che la sanità sammarinese funziona. Oggi noi abbiamo difeso la sanità, ho messo la mia faccia, ma io non sono un ombrello protettivo, sto gestendo, solo o con i colleghi. La necessità ha portato alla riorganizzazione di molti servizi, quando ho parlato di sistemi clientelari non ho puntato il dito contro nessuno, non é più il tempo dei segretari di Stato che sono dentro il Consiglio direttivo dell’Iss e che decidono tutto. Esco dalla polemica e faccio proposte: occorre fare periodicamente delle comunicazioni e conferenze strutturate su dati, liste di attesa e servizi per avere una comunicazione puntuale e non strumentale, propongo audizioni con i tecnici periodiche, come abbiamo fatto in commissione. Poi bisogna portare avanti punti delle relazioni del Collegio sindacale, occorre dedicare risorse specifiche per riorganizzare servizi amministrativi. Su queste complessità vorrei continuare a lavorare, a dare ordine, e che si distingua il discorso politico.La boutade del test antidroga ai consiglieri: io sono segretario di Stato alla Sanità e alla Famiglia. Nel nostro Paese la droga è un problema, allora dico che la politica può fare questa provocazione, dobbiamo dire che siamo contro la droga e fare il test, dov’è il problema?”.

Dichiarazioni di voto sugli Odg:

Luca Lazzari, Indipendente: Dichiaro voto favorevole all’Odg di Ca e Upr. Al di là del clamore mediatico, vero è che il Comitato esecutivo ha fallito. Ne hanno consapevolezza i cittadini, il Consiglio e forse lo stesso segretariodi Stato. Forse nell’Odg si sarebbe potuto inserire la proposta della modalità di selezione del prossimo direttore”.

Paolo Crescentini, Ps: “Ho letto attentamente l’Odg presentato dalle forze di maggioranza, non si aggiunge nulla di nuovo da cammino da portare avanti. Sono principi da programma di governo, sembra di dare spazio a un insieme di parole senza arrivare al nocciolo del problema. Questo Odg ci sembra molto debole e come Ps non lo voteremo, voteremo invece l’Odg di Ca e Upr, che individua responsabilità precise, anche se non lo abbiamo sottoscritto”.

Marco Podeschi, Upr: “L’Odg che abbiamo proposto naturalmente lo voteremo. Rispetto all’altro Odg sono curioso. Per capire, vi interessa discutere nel merito questo Odg e inserire quello che noi chiediamo, ovvero di vedere se ci sono i presupposti per mantenere la direzione generale? L’Odg di maggioranza è un vero zig zag politico in cui dite di tutto e il contrario di tutto, cosa vuol dire ‘dare forte risposta’ ai medici? Altra cosa, si parla di adeguamenti normativi, in che cosa consistono? Continuate a difendere l’indifendibile. Oggi evidentemente la Caruso non andrà a casa e Mussoni continuerà a fare il segretario perché il governo non può cadere sulla sanità”.

Ivan Foschi, Su-LabDem: “Noi voteremo il nostro Odg che individua le responsabilità alle criticità nella gestione dell’Iss, non si può continuare a fare finta di niente. Quello di maggioranza fa solo chiacchiere superflue”.

Marino Riccardi, Psd: “Mi pare di vedere una panoramica dell’Iss molto buia, capisco il ruolo delle parti, ma è una visione troppo disfattista, noi abbiamo una sanità di eccellenza e l’Odg stabilisce con molta chiarezza che, nonostante la recessione, si manterrà lo stato delle cose, una sanità gratuita per tutti. Non si può dire che tutto è sbagliato, ci sono difficoltà e ci impegneremo per trovare soluzioni Rinnovo il voto favorevole all’Odg di maggioranza. L’Odg di minoranza è un modo pretestuoso di fare politica. E’ la prima volta che ascolto un Odg che mette in discussione un funzionario pubblico non nominato dal Consoglio, non è il ruolo che compete all’Aula. Se il governo ritiene che la dott.ssa Caruso abbia terminato il suo ruolo, lo deciderà il governo, non può essere attraverso un Odg. Per queste motivazioni il Psd voterà contro a questo Odg presentato da forze di opposizione”.

Franco Santi, C10: “Il nostro Odg dà proprio mandato al congresso di fare questa valutazione, non si vuole superare questa logica.  Vorrei sottolineare che il direttore generale ha perso un’occasione per fare un’operazione di verità con sua relazione presentata alla Commissione. Quel documento poteva dare un chiarimento politico a 360 gradi, chi gestisce la complessa macchina dell’Iss poteva con più coraggio puntualizzare le reali criticità, sia gestionali che politiche. Il reale nodo da risolvere è la mano lunga della politica che non vuole andarsene. Di mezzo c’è un comitato esecutivo che purtroppo rimane schiacciato da queste logiche, per questo motivo vogliamo mettere in discussione questo organismo”.

Mario Venturini, Ap: “Non ho mai visto risolvere i problemi del Paese con un Odg. Si può accettare la critica che un Odg sia più o meno evasivo e generico, ma ritengo che risponda i temi del dibattito. Di sanità l’Odg si occupa. Sul passaggio sulla gratuità, non è scontato, è l’opposizione che accusa sempre la maggioranza di voler privatizzare l’Iss e di voler introdurre i ticket, quidi si ribadisce un concetto fondamentale della legge istitutiva perché se l’opposizione ci torna sopra non è pleonastico. Cosa era importante fosse sottolineato nell’Odg? Il fatto che oltre ad alcune disfunzioni che il Comitato esecutivo deve risolvere in fretta, c’è un’emergenza rappresentata dalla fuga dei medici. Bisogna quindi intervenire legislativamente, poi la ‘forte risposta’ significa che bisogna far rimanere chi c’è, il governo deve dare una risposta a questo, non è così scontato. Non è un Odg da buttare nel cestino, ma dà strumenti per intervenire. Faccio questa dichiarazione anche a nome del Pdcs e Ns, Riccardi ha già parlato per il Psd, questo Odg non va sottovalutato”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Ci sono elementi condivisibili in questo Odg, anche noi potremmo votarlo, mi pare un fioretto della maggioranza, nn mi pare che possa risolverei problemi. Noi sosterremo e voteremo l’Odg presentato da alcuni gruppi dell’opposizione, ci spiace non averlo potuto sottoscrivere ma non siamo stati interpellati. Voteremo nonostante tutto a favore. Riccardi ha parlato di una forma non corretta dell’Odg presentato, perché è nomina del congresso. Ma in questa legislatura ci siamo trovati a discutere – per esempio la vicenda Gentili- di nomine del congresso che, senza dibattiti in Consiglio, il congresso non avrebbe avuto il coraggio di ammettere il suo fallimento. E ci sono altri esempi. Il Consiglio ha tra i suoi doveri quello di fare pressione al congresso perché prenda atto delle scelte sbagliate. Noi voteremo quindi dell’Odg presentato da parte dell’opposizione. Sostituite l’allenatore di una squadra non significa che non si ama più quella squadra, ma che si vuole uno che la diriga come si deve”.

Luigi Mazza, Pdcs: “In ordine delle valutazioni sugli Odg, mi rifaccio agli interventi di Mario Venturini, per conto del Pdcs, noi riteniamo di proporre nell’Odg di maggioranza di inserire nei considerati il riferimento dell’Odg del 23 luglio 2015”.

Comma 16, Istanza d’Arengo

Istanza d’Arengo n.5 Per l’inserimento nella normativa sammarinese di disposizioni di legge sull’eutanasia/ Istanza respinta con 22 voti favorevoli, 25 contrari e un astenuto, Odg della maggioranza approvato

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “E’ tema complesso,  a breve sarà ultimato il Pdl sull’ accertamento della morte clinica, per disciplinare e aggiornare l’accertamento dello stato di morte con tutte le valutazioni legate al momento in cui si può sancirla. E’ una legge che aprirà anche la valutazione su eutanasia e su testamento biologico, temi citati all’istanza. Il congresso di Stato non ha svolto una sintesi chiara su questo tema, per poter esprimere orientamento lasciamo all’Aula le sue valutazioni. Dal mio punto di vista, in sede del Pdl citato, si può aprire un lavoro sereno e aperto a contributi per avere una discussione compiuta. L’orientamento è di respingere l’istanza, con l’impegno di aprire un tavolo di lavoro tra politici e tecnici del Comitato di bioetica che ha lec competenze previste dalla legge per dare corpo al concetto espresso nell’istanza”.

Marco Gatti, Pdcs: “E’ un tema etico molto complesso, i dibattiti si sprecano sul valore della vita e su quanto possiamo decidere noi della nostra vita. C’è chi sostiene che l’eutanasia sia un fatto di civiltà, io mi chiedo come possa esserlo, piuttosto che sostenere chi sta male ed aiutarlo ad affrontare le difficoltà della vita. Certo una regolamentazione, anche per evitare gli accanimenti terapeutici, credo vada pensata, per garantire dignità della vita. Dal mio punto di vista, bisogna riuscire a fare convivere una cultura della vita. Stiamo lavorando a un Odg che vorremmo condividere e su cui vorremmo ragionare per chiedere al comitato di Bioetica un’analisi delle norme che affrontano questo tipo di tematica, per vedere se vanno implementate”.

Mimma Zavoli, C10: “L’intervento del consigliere Gatti ha dato una linea all’inizio del ragionamento che non è adeguata per rispetto alla richiesta degli istanti che ci chiedono semplicemente di iniziare a ragionare su questa delicatissima tematica. Un Odg in questa fase non ha molto senso. Il credo non può interferire nelle scelte laiche di uno Stato”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Il mio intervento sarà a titolo personale. Condivido il discorso della salvaguardia della vita del consigliere Gatti. E’ un argomento difficile, ho ricordi legati a familiari e conoscenti molto pesanti, credo che debba esserci un norma per salvaguardare almeno il diritto di scelta. Non esiste fazione politica o religiosa, bisogna avere il buon senso. Io non so se è salvaguardia della vita o meno, non sono Dio o Budda, vorrei però uno Stato in cui la scelta possa essere prevista. E se il comitato di Bioetica darà parere negativo non facciamo niente? E’ un discorso di diritto anche in quel caso. L’istanza chiede solo si inizi un percorso che deve essere politico, perché è la politica che deve legiferare. Allora si approvi l’istanza”.

Maria Luisa Berti, Ns: “L’istanza chiede esplicitamente di normare anche a San Marino una materia, non mistifichiamo la sua richiesta. Una cosa è prevedere l’introduzione di un confronto, un’altra la richiesta esplicita di normare. L’avvio di un confronto ci può stare ma non è quello che viene chiesto. E’ una tematica che tocca la sensibilità personale di ognuno di noi. Zavoli parla di rispetto,  ma diventa tale nel momento in cui ognuno non impone agli altri di doversi spogliare dei propri valori, quando mi si chiede di affrontare questo argomento senza la mia cultura non la vedo una posizione di rispetto. Vorrei rispetto per la cultura, cattolica, che porto in quest’Aula.
Auspico che tra le motivazioni di chi ha presentato l’istanza non ci sia volontà di introdurre divisioni in maggioranza su questioni etiche. Sarebbe una strumentalizzazione grave. Voglio avere elementi in più di valutazione e non penso sia UN errore dare mandato aL comitato Bioetico di avviare uno studio, stiamo valutando l’Odg, sicuramente lo sosterremo”.

Michele Muratori, Psd: “Occorre pensare alla dignità delle persone qualora il dolore sia insostenibile, malgrado le cure portate avanti. La società civile non può più costringere nessuno alla sofferenza. Tutti i malati meritano cure adeguate, per rendere più lievi i dolori, ma anche perché si soddisfino le necessità emozionali. Se il malato vuole comunque anticipare il momento della propria morte dobbiamo imparare che esistono opzioni diverse per vivere e morire. Dichiaro il mio voto favorevole all’istanza”.

William Giardi, Pdcs: “Il tema è estremamente delicato e nelle considerazioni personali rientrano tanti aspetti legati a educazione, cultura, valori, a volte alle esperienze personali e anche di lavoro. Mi occupo per lavoro di persone che si confrontano con tematiche suicidarie. Ma non mi sento all’altezza e non ci sarà mai il mio contributo a una legge che possa normare la morte di una persona. E’ una posizione mia personale, rispetto chi la pensa diversamente. Si parla di passo avanti nella civiltà e rispetto, ma qual è la civiltà che vogliamo? Alla persona che soffre cosa dovrebbe fornire la civiltà? Con una legge decidiamo l’atteggiamento che vogliamo avere in un momento di estrema sofferenza. Io vorrei che ci siano strutture sanitarie che mi permettano di non soffrire all’infinito, la vicinanza delle persone care, ma soprattutto che non mi venga mai a mancare la speranza. A chi sta per morire non bisogna togliere la speranza. E’ questa la scelta di civiltà e il rispetto. Più del discorso ‘io non riesco a vederti star male allora è meglio che muori’, così proiettiamo nell’altro i nostri desideri. Bisogna sforzarsi nella mia visione a sostenere l’altro e fargli capire che si farà di tutto per lui”.

Ivan Foschi, Su-LabDem: “Va bene argomentare anche con visioni personali ma non dimentichiamo che siamo in un’Aula parlamentare. Il segretario prima ha detto che avrebbe lasciato l’Aula libera di decidere, poi si è corretto, dicendo che è meglio aspettare l’avvio di un tavolo di confronto. E’ un’invasione di campo sui compiti di governo e sulle prerogative del Consiglio. Ho sentito poi bei discorsi, ma parliamo di eutanasia, non di persone depresse cui bisogna stare vicino per superare un problema esistenziale. Parliamo di casistiche in cui non c’è speranza, di malattie per cui non ci sono cure. Se no, si rischia di banalizzare un argomento serio e doloroso. C’è l’impostazione di chi rivendica la possibilità dell’individuo di decidere il suo destino, è un diritto che va riconosciuto, poi c’è quella di chi vuole imporre agli altri le proprie convinzione. Rinviare il discorso al comitato di Bioetica mi sembra un modo per accantonare il problema. Ricordo poi che Su ha presentato un Pdl sul testamento biologico, ma non per questo diciamo che l’istanza vada respinta. Sono complementari.Voler affossare la semplice richiesta dell’istanza significa che non si vuole intervenire per motivi ideologici o elettoralistici, non ci si dica che si aprirà un tavolo”.

Luca Santolini, C10: “Anche a me Mussoni è sembrato contraddittorio quando ha detto che il tavolo servirà a dare corpo a quanto detto dall’istanza che chiede semplicemente di andare a normare la materia e non capisco perché vada bocciata. Speravo in un dibattito sereno e slegato a dogmi, ma non mi pare che abbiamo iniziato con il piede giusto. Legiferare in un Paese laico significa questo. Egoismo è limitare la scelta in nome di convinzioni personali. Proprio perché si parla di diritto alla vita e non dovere, è giusto richiede di dare la possibilità di lasciare libertà di scelta”.

Enrico Carattoni, Psd: “Pongo all’Aula una breve e personale riflessione. Il ragionamento non riguarda la costrizione verso qualcuno a voler cessare la vita. Se non c’è condivisione, nessuno può costringere una persona ad evitargli le cure, non possiamo al contrario però impedire a una persona in condizioni di vita drammatiche, malati in fase terminale, che sia lo Stato a dire che un’altra persona decida per lui. Non pretendo di portare la verità assoluta, ma un dibattito su questo tema è importante. Non mi interessa quello che hanno fatto gli altri Stati, ma credo che sia il momento di affrontare il tema del ‘fine vita’ a San Marino, la libertà e dignità delle persone è un valore che questa comunità deve tutelare”.

Andrea Zafferani, C10: “Credo che rspetto queste tematiche quello di Carattoni sia l’approccio giusto per chi è stato eletto dai cittadini, non per imporre le proprie convinzioni nelle leggi del Paese, ma per cercare di creare normative affinché tutti i cittadini possano muoversi nelle proprie convinzioni e non solo nelle nostre. Siamo lontani invece da questo atteggiamento laico. L’istanza chiede una normativa, mi sembra normale che uno Stato civile abbia una normativa su questo, è intollerabile non sia così”.

Filippo Tamagnini, Pdcs: “Non voglio sentire dire in Aula che quello che dico è in funzione del mio credo religioso. Io voterò contro l’istanza perché mi spaventa che, quando si affrontano questi temi, vi siano scudi incrociati. Sono fermamente convinto che c’è qualcosa che lega la natura di ogni uomo, noi compresi che abbiamo idee diverse. C’è qualcosa che ci unisce e per questo dico che bisogna passare attraverso un processo di consapevolezza della materia. Adesso non siamo in quelle condizioni, per questo voterò contro l’istanza, non mi si dica che lo faccio per motivi religiosi”.

Augusto Michelotti, Su-LabDem: “Sono favorevole all’istanza perché ognuno ha diritto di decidere il proprio destino fino al suo ultimo momento. Sono contrario alla pena di morte. Eutanasia è morte accompagnata di chi ha deciso di morire. Poi c’è l’eutanasia passiva per chi non è cosciente da anni e si decide di staccare la spina. Mi arrogo il diritto di essere cittadino libero che decide nel rispetto del modo di pensare di altre persone. Leggerò una poesia che mi sembra adatta al tema. ‘Ognuno sta solo sul cuor della terra/trafitto da un raggio di sole/ ed è subito sera’”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “Un tema difficile che smuove le coscienze di tutti, a maggior ragione chi ha avuto a che fare da vicino con malattia e sofferenza.  Credo valga la pena partire dal testamento biologico per evitare che siano altri a prendere decisioni in momenti estremamente difficili, di fronte alla malattia e consapevolezza di avere i giorni contati è difficile essere lucidi, e difficilissimo prendere decisioni per altri quando non possono più farlo. Ognuno deve essere libero di scegliere per sé stesso, perché ognuno può scegliere in libertà cosa fare per la propria vita. Per concludere, nel merito vedrò gli Odg, ma ragionerei necessariamente si deve partire dal testamento biologico”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Perché oggi si parla di necessità di normare eutanasia? Una volta si moriva in casa, senza medicalizzazioni, lo sviluppo della medicina fa sì che si finisca spesso la propria vita in una stanza dell’ospedale, attaccati a una macchina. Non credo sia un problema di civiltà, ma di modernità. Non c’è dubbio che il tema va affrontato. Sono tanti i sammarinesi che fanno, al di là del valore legale, un testamento biologico. Concordo è un ambito privato e non confessionale, ma concordo anche con Tamagnini, che tutti gli uomini sono legati tra loro. Ci sono cliniche nella vicina Svizzera che acconsentono di accompagnare chi decide di non voler più vivere, si parla di suicidio assistito. Si dovrebbe aprire il dibattito sul diritto di morire e gli interessi economici legati. La sofferenza provoca reazioni diverse, c’è chi reagisce e chi decide di farla finita. Di queste tematiche non si può più non parlarne. Io voterò a favore dell’eutanasia, ma non so, se dovesse capitare a me, se la farei arrivare fino in fondo. Sono questioni che hanno bisogno di sensibilità e di una società che sappia trovare equilibrio al di là delle proprie convinzioni. Credo che possiamo impegnarci per un dibattito approfondito e non delegato a un comitato bioetico”.

Franco Santi, C10: “Non ho maturato nella mia vita una convinzione su questo tema, gli istanti non ci chiedono di scegliere, ma di avviare un iter per introdurre nel nostro ordinamento regole che possano meglio delineare alcuni percorsi possibili. Stiamo parlando di diritti e di libertà. Di una sfera personale a cui è impossibile per ognuno di noi dare un segno. L’opportunità e la scelta più laica è quella di lasciare al singolo questa libertà. Non riesco neanche a immaginarmi in questa situazione. L’istanza credo vada supportata per aprire questo capitolo indipendentemente dalla convinzioni di ognuno di noi”.

Vladimiro Selva, Psd: “A chi si trova in una condizione così drammatica, si deve permettere di stabilire il proprio destino. Quando una persona ha facoltà di comunicare può decidere di non continuare le cure, ma i problemi emergono quando la comunicazione non può essere data. Avere norma che consenta che il singolo, nella pienezza delle proprie facoltà mentali, possa prendere una decisione sull’autodeterminazione delle cure, su questo – quello che viene chiamato altrove testamento biologico- è assolutamente necessaria per questo Paese”.

Francesca Michelotti, Su-LabDem: “E’ un tema che chiama in causa l’etica di tutti quanti, la religione, la cultura. Lo scontro etico e giuridico è tra chi ritiene la fine della vita umana un evento disponibile, e chi ritiene che la vita è un valore inviolabile. Oggi abbiamo modalità che esigono l’alleanza di un medico in quella che è l’alleanza medico – paziente – famiglia. Giardi ha una qualità: è capace di toccare il cuore dei problemi. Non sono d’accordo su tutte le cose che ha detto. Ha usato un termine travolgente: speranza. C’è un’altra cosa che mi ha colpito dell’intervento di Giardi. La pedagogia del dolore. Il parente che sta morendo nel dolore, che è stoico, non si lamenta, insegna ai suoi figli. E’ giusto che si possa pensare che valga per qualcuno, ma non per tutti. Credo nel diritto all’autodeterminazione”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “E’ una tematica complessa. L’istante, che pone una questione importante, nel momento in cui presenta l’istanza, lo fa in maniera semplificata. Tipo: l’eutanasia c’è da tutte le parti, la dobbiamo fare anche noi. Il problema è complesso. Il diritto di autodeterminarsi: fino a quanto l’autodeterminazione di un soggetto sulla propria vita è vincolante? Un certo tipo di eutanasia prevede il coinvolgimento di una persona che toglie la vita a un’altra persona. Quindi l’eutanasia coinvolge la vita di un’altra persona. Nella deontologia del medico è espresso che deve curare e salvare la vita della persona. Non toglierla. Qui c’è un problema notevole. Non è sensato l’utilizzo di macchine quando la vita in sé non è capace di autosostenersi. Darò lettura a un ordine del giorno che impegna il governo alla stesura di una normativa in questo senso. Ma l’istanza va bocciata”.

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “Bisogna essere consapevoli della complessità del tema dal punto di vista normativa e anche etico”.

William Giardi, Pdcs: “Ho notato un tentativo banale di legare la discussione a un dualismo cattolico – non cattolico, cristiano – laico. L’individuo viene considerato un bene per la comunità. Se tu pensi di suicidarti, io te lo impedisco per legge. Questo succede a San Marino. Un medico fa una richiesta al giudice per autorizzare il trattamento sanitario obbligatorio”.

Mimma Zavoli, Civico 10: “Non va bene pensare che le contrapposizioni debbano essere i termini su cui uno Stato laico deve affrontare, in un modo o nell’altro, un tema difficile come questo. Siamo aperti al confronto. Cercheremo di portare il nostro contributo senza “io” e senza “voi”, saremo coerenti con le scelte che questo Consiglio, sulle basi di un confronto serio e non strumentali, vorrà intraprendere”.
Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi: “Colgo con favore la disponibilità di Mimma Zavoli. Avevo invece dubbi sul rispetto delle posizioni degli altri. Zavoli aveva firmato personalmente questa istanza d’Arengo”.

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “E’ in elaborazione un accertamento dello stato di morte, legato alla donazione degli organi. Il mio impegno è di avviare un confronto con serietà, coinvolgendo gli interessati, che sono comunque coinvolti dalle commissioni consiliari preposte. Ci sono i tempi e le modalità per entrare nel tema con maggiore consapevolezza”.

Ordine del giorno presentato dalla maggioranza

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Leggo l’ordine del giorno. Il Consiglio Grande e Generale impegna al Congresso di Stato a presentare entro dicembre 2016 una normativa sul consenso informato e l’utilizzo di terapie antalgiche per malattie in fase terminale”.

Francesco Mussoni, Segretario di Stato alla Sanità: “Ritengo che il governo non debba entrare in questioni che sono discusse nell’ambito dell’Aula. L’Odg esprime una tendenza prudente, consapevole delle complessità”.

L’ordine del giorno è approvato a maggioranza.

Istanza d’Arengo n. 14, “perché vengano realizzate infrastrutture necessarie quali il bacino imbrifero di Gorgascura e una strada soprastante la diga al fine di collegare Gualdicciolo con Fiorentino e Chiesanuova con possibilità anche di collegarsi verso la regione Marche della Repubblica Italiana”/ Istanza Respinta con 28 voti contrari, 3 favorevoli e un astenuto. Odg approvato a maggioranza

Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato al Turismo: “Il parere della Giunta di Castello di Acquaviva la ritiene non prioritaria. Il parere della Giunta di Castello di Fiorentino è negativo, servirebbe una relazione tecnica di fattibilità. Torno al ragionamento sull’istanza d’Arengo da parte del Congresso di Stato. Si parla di questo progetto dagli anni 80. Abbiamo portato avanti azioni di studio preliminare verso tutto il contesto e il circuito della nostra capacità di gestire le risorse idriche. In termini di approvvigionamento e utilizzi. Possiamo fare sulla parte della viabilità dei ragionamenti per migliorarla, senza però stravolgerla. Sarebbe più opportuno pensare a migliorare, mantenendo una tutela della zona, di forte vocazione naturalistica.
Le considerazioni sull’entità del trasporto del torrente fa sì che l’area sia problematica dal punto di vista dell’intervento. Si può fare tutto, ma a quale tipo di costi? Anche le Giunte di Castello hanno espresso dei loro pareri, che non sono di chiusura verso la capacità di studiare fattori di gestione delle risorse idriche, ma non pensano di farlo senza essere riusciti ad avere un quadro completo della circostanza infrastrutturale. In periodi di siccità, il nostro consumo medio è ben oltre le stime che solitamente che con le ordinanze chiediamo alla cittadinanza di mantenere. Dobbiamo incominciare a lavorare sollecitando la cultura del risparmio verso un’importante risorsa, evitando l’abuso, e mettere in campo l’iniziativa progettuale per dotarsi di un’infrastruttura in grado di lavorare sull’approvvigionamento. Propongo di respingere l’istanza. Propongo alla maggioranza un ordine del giorno con degli obiettivi. Non avevo letto il parere della Giunta di Castello di Chiesanuova, sempre negativo”.

Ivan Foschi, Su-LabDem: “Ci sono esigenze di migliorare l’approvvigionamento idrico. Dobbiamo cercare di andare verso l’autonomia. Più ottimizziamo e gestiamo le nostre risorse senza dipendere dall’esterno, meglio è per tutti. Sull’invaso ricordo che è dal 2010 che ne parliamo. Abbiamo presentato addirittura emendamenti in quest’Aula sulla necessità di andare in questa direzione e avviare le procedure per la realizzazione di un invaso. Nel territorio, prima si fanno le scelte e più ci si guadagna. Ottimizzare significa risparmiare e reperire nuove risorse”.

Elena Tonnini, Rete: “E’ un tema assolutamente attuale. Concordo con chi dice che per San Marino sarebbe necessario trovare soluzioni per permettere al Paese di essere autonomo dal punto di vista energetico e per l’approvvigionamento idrico. Autonomia non significa per forza intervenire con un bacino idrico. Partendo dai consumi, dovremmo capire quanto margine potremmo avere nel ridurre i consumi. San Marino è estremamente dipendente dalle piogge. Il 60% del nostro approvvigionamento dipende dal Marecchia, che è a carattere torrentizio. Se non piove l’acqua non c’è. Per il resto l’approvvigionamento dipende da Ridracoli ed Hera. Dovremmo smarcarci da queste dipendenze. Ci sono molte perdite nella nostra rete idrica. Voteremo contro l’istanza”.

Marco Podeschi, Upr: “Cito cose che conosco: nel 2008 l’Azienda dei Servizi durante una siccità avviò un progetto che fu definito H2O. Si avvalse del beta Studio di Padova. Ci fu un’analisi di fare un bacino imbrifero collegandolo all’andamento demografico. Il 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua. L’evoluzione climatica in atto porterà nei prossimi 15 – 20 anni una diminuzione drastica della disponibilità delle acque. Occorre pensare dei piano corposi, serviranno risorse economiche pluriennali. Ci sarà la volontà politica di fare investimenti per ridurre le perdite? Confermo la posizione di Upr, che voterò “no” all’istanza d’Arengo”.

Annamaria Muccioli, Pdcs: “L’istanza chiede un’opera imponente. Un bacino di grandi dimensioni e la creazione di un’importante rete viaria di collegamento. Da molto temo si è affrontato il tema dell’approvvigionamento idrico, che è fondamentale per uno Stato. Ci sono problemi che risalgono a tempi addietro. L’istanza parla anche della creazione di una viabilità importante. L’istanza non pare accoglibile. Sei mesi non basterebbero per fare gli approfondimenti. Gli istanti hanno portato all’attenzione dell’Aula un tema importante”.

Franco Santi, Civico 10: “Studi di professionisti e di tecnici, che hanno competenze, dicono che quella zona presenta più problemi che soluzioni. E’ presente il grande tema del recupero, del risparmio, di una politica volta a porre delle azioni concrete in questa direzione. Spero che l’Azienda possa, con l’ordine del giorno preannunciato dal Segretario, volgere la propria azione su alternative dal mio punto di vista più percorribili e più concrete. Il voto del nostro movimento sarà contrario”.

Vladimiro Selva, Psd: “E’ vero che la risorsa idrica è estremamente preziosa e con il tempo diventerà uno degli elementi che determinerà la qualità della vita nelle società. Di acqua a San Marino ne cade 500 volte in più di quanta se ne consuma. Ci sono margini enormi su cui lavorare. Fare un bacino unico a Gorgascura avrebbe problematicità. Lonfernini ha fatto un’apertura rispetto a bacini per l’utilizzo irriguo. Per l’irrigazione potremmo pensare a una rete parallela che prenda acqua per orti e attività industriali che non necessitano di acqua potabile”.

Oscar Mina, Pdcs: “Oltre confine lo Stato è proprietario di un lago. La manutenzione ha costi rilevanti. Potete immaginare cosa significa avere un’invaso di queste capacità a disposizione. Non siamo contrari all’infrastruttura. Ma Gorgascura ha problemi idrogeologici e altro. Parlo della regimazione delle acque di scolo. Ci sono punti in cui lo scarico avviene attraverso terreni incolti. Al momento il tutto non crediamo sia un asset strategico ai fini di un approvvigionamento diretto. Leggo l’ordine del giorno. ‘Il Consiglio Grande e Generale, considerata la complessità dell’opera, valutato l’ordine di grandezza dell’investimento economico, tenuto conto dell’importanza del contesto naturalistico dell’area, visti i problemi espressi dalle Giunte di Castello, condivide gli obiettivi dell’istanza d’Arengo, impegna il governo a intervenire prioritariamente su questi ambiti, da avviare il miglioramento della performance sulla acque distribuite in termini quantitativi e qualitativi, ad avviare ipotesi di collaborazione per gli apporti idrici necessari, ad avviare campagne di sensibilizzazione sulle modalità di utilizzo delle acque, a eseguire una valutazione approfondita sulle acque reflue e il loro riversamento’”.

Teodoro Lonfernini, Segretario di Stato al Turismo: “C’è volontà rispetto alla capacità di autonomia. Non significa realizzare chissà quali infrastrutture. Possiamo concentrare la nostra attenzione verso circostanze più semplici e compatibili con il nostro territorio. Abbiamo la volontà di smarcarci da dipendenze che negli ultimi anni si sono acuite”.

Oscar Mina, Pdcs: “Ridò lettura del testo modificato. ‘Il Consiglio Grande e Generale, a seguito del dibattito sull’istanza d’Arengo circa l’approvvigionamento idrico e la realizzazione di un invaso a Gorgascura, tenuto conto delle conseguenze dell’eventuale invaso sul contesto naturalistico dell’area in oggetto, visto il parere delle Giunte di Castello, condivide l’obiettivo dell’istanza sull’autonomia relativa al fabbisogno idrico nel territorio e impegna il governo a intervenire su questi ambiti per valutare la realizzazione di riserve di acqua di dimensioni contenute a uso irriguo, ad avviare il miglioramento delle prestazioni relative alla qualità delle acque distribuite, a consolidare con enti pubblici non sammarinesi le collaborazioni in corso per collaborazioni strutturali finalizzate al fabbisogno interno, ad avviare campagne di sensibilizzazione volte a risparmio dell’acqua potabile’”. 

Marco Podeschi, Upr: “Voteremo a favore”.
Ordine del giorno approvato a maggioranza

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