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Alla Fiera di Rimini parte ‘Enada primavera’, la mostra internazionale dei giochi – FOTO E VIDEO

RIMINI - Tra flipper, videoslot, biliardini

Pubblicato:18-03-2015 16:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:11

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enada (700 x 467)RIMINI – Tra flipper, videoslot, biliardini e videogames di pirati, fantasmi e cowboys, si è aperta questa mattina alla Fiera di Rimini la 27esima edizione di “Enada primavera”, la mostra internazionale degli apparecchi da intrattenimento e da gioco, unico appuntamento in Italia per il mondo dei giochi. A tagliare il nastro, all’inaugurazione ufficiale delle 11, c’erano il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, e il presidente di Sapar (l’associazione nazionale Sezioni apparecchi per pubbliche attrazioni ricreative), Raffaele Curcio, che all’unisono hanno fatto cenno al “momento difficile” per il settore e invocato la necessità di un “rilancio”, in attesa che si chiarisca il tema della delega fiscale ancora in discussione.

Cagnoni, ricordando che Enada è l’unica fiera di settore in Italia e punto di riferimento per tutto il Sud Europa, spiega che “il settore sta attraversando un momento delicato e complicato per molte ragioni”, a partire dal “quadro di incertezza a livello legislativo che non dà all’intero settore la condizione di stabilità, garanzia e sicurezza che il mercato richiederebbe”. Nonostante questo, dall’esposizione arriva una “reazione positiva e dinamica”, sottolinea il numero uno di Rimini Fiera, augurandosi che “questo momento di incertezza si chiuda con un atteggiamento positivo da parte del Governo, che dovrebbe emanare il decreto che tutti stanno aspettando, speriamo entro l’inizio dell’estate”, in modo che il settore possa “trovare condizioni di sviluppo e crescita come merita”. In quel caso la Fiera di Rimini, conclude Cagnoni, “sarà all’altezza del compito”, a partire dalla possibilità di “spingere l’acceleratore sulla componente internazionale”.


Si appella al Governo anche Curcio, presidente di Sapar, che chiede alle istituzioni “provvedimenti equi, equilibrati e proporzionati”, oltre che la “tutela delle aziende coinvolte”, in particolare i gestori che “sono una grossa fetta del settore” e che risultano fortemente penalizzati dalla legge di stabilità. “Andare a ingabbiare ancora di più il settore del gioco legale e penalizzare quelle che sono le aziende sane di questo settore in maniera oltremodo negativa- afferma il presidente di Sapar- non produce altro che un ritorno al passato”, con il riemergere dell’illegalità che era stata in gran parte messa al bando. Dal tavolo di confronto promesso dal sottosegretario all’Economia con delega ai giochi Pier Paolo Baretta e che si dovrebbe aprire a giorni, Curcio si aspetta dunque una discussione che porti a “riequilibrare provvedimenti che per ora pendono dalla parte dei concessionari” e “una forma più equilibrata di razionalizzazione del settore”.

Il settore del gioco “si è evoluto ed è sano”, prosegue il presidente di Sapar, ricordando in particolare l’importante lavoro che è stato fatto a partire dal 2003 e il ruolo che in questo hanno avuto i gestori. “Noi non ci siamo mai sottratti al confronto, abbiamo fatto la nostra parte, facendo sì che l’Erario rinforzasse sempre più le sue entrate. L’intero settore, gestori compresi- prosegue Curcio- ha sottratto una grossa fetta di lavoro all’illegalità e stiamo continuando a farlo, vorremmo che questo fosse riconosciuto”, osserva il presidente di Sapar. Che chiede al Governo “una doverosa tutela del settore come filiera totale, senza pendere da una parte o dall’altra”.

E’ necessario, sostiene Curcio, che “non si vada a danneggiare gestori che hanno creato occupazione e tolto margini all’illegalità”. Per questo servono “provvedimenti equilibrati che mantengano occupazione e aziende sane, e che evitino un ritorno dell’irregolare, come si sta vedendo ultimamente in alcune zone d’Italia e questo dispiace un po’, dopo tutto il lavoro fatto”. Se “un settore lo si costringe troppo- prosegue Curcio- c’è il rischio che si ritorni agli anni 2000, quando c’era una forte presenza di gioco irregolare in Italia”. Del resto il settore ha tutti i numeri per essere considerato importante, fa notare il presidente di Sapar. “Oggi siamo a 5.000 aziende di settore,con circa 180.000 addetti diretti che coinvolgono più di 110.000 punti vendita. Complessivamente si tratta di 400.000 persone, senza considerare l’indotto indiretto legato alle aziende di produzione e ai ricambisti- ricorda Curcio- è un indotto importante, si dovrebbe cercare di tutelarlo perchè tutelando il settore sano si tutela la legalità, il gettito erariale e l’occupazione”.

Stando ai dati del ministero dell’Economia, nel 2014 le entrate relative ai giochi sono in ripresa del 4,7% (+534 milioni di euro): le entrate totali sono 11.875 milioni di euro, mentre considerando solo le imposte indirette il gettito delle attività da gioco è di 11.540 milioni di euro.

A proposito di slot e polemiche, Cagnoni ci tiene a sottolineare che la manifestazione fieristica è schierata dalla parte del “gioco sicuro e affidabile”. In tutti questi anni “ho verificato, visto, controllato la manifestazione fieristica- ricorda il presidente di Rimini Fiera- in tutti i convegni c’è sempre stata una costante, che è quella di tentare di contribuire, ognuno per la sua parte, per un gioco sicuro affidabile”. Anche quest’anno non mancano discussioni su “temi scomodi, anche i più delicati, che non abbiamo mai evitato”.

Insomma, chiude Cagnoni, “gli operatori che stanno qua dentro sono collocati da questa parte, e diventano interpreti e interlocutori sicuri per l’autorità di Governo. Non inseguiamo logiche disinvolte, siamo custodi di un’idea molto seria del gioco“.

di Marcella Piretti

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