NEWS:

Acqua, Valotti (Utilitalia): “Italia più vicina al Terzo mondo che all’Europa”

ROMA - Una vera e propria debacle nazionale: "la situazione

Pubblicato:18-02-2016 17:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:00

acqua
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

acquaROMA – Una vera e propria debacle nazionale: “la situazione dell’Italia è più vicina al Terzo mondo che all’Europa”: è tranchant il giudizio sullo stato del sistema idrico di Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia e di A2A, nel suo intervento alla presentazione, oggi a Palzzo Chigi, del dossier sullo stato degli investimenti nel servizio idrico integrato della struttura di Missione #italiasicura contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche. “Serviranno investimenti di almeno 5 miliardi l’anno per i prossimi anni”, avverte Valotti, “abbiamo una nedia di investimento di 30-35 euro per abitante contro una media dei migliori Paesi d’Europa che va tra gli 80 e i 100 euro per abitante e circa 1/3 o 1/4 di quanto stanno investendo i Paesi nei quali il sistena idrico integrato funziona”. Se poi guardiamo alla situazione Nord-Sud, “quei 30-35 euro diventano 18 euro, quindi la metà della media dell’Italia”. Questi numeri “sono impressionanti- prosegue il presidente Utilitalia- perché lo stato delle infrastrutture è assolutamente penoso, abbiamo un deficit sulla depurazione stimato in almeno il 30%, ci sono tantissimi aree del Paese senza depuratori che scaricano nei fiumi, nelle rive o nei mari direttamente, e non è una cosa normale in un Paese civile”. Solita Italia divisa in due? No: “molti di queste situazioni sono a Nord- dice Valotti- a Brescia manca un depuratore importantissimo collegato agli scarichi di una zona industriale, non c’è e va fatto”.

E i numeri pessimi proseguono: per quel che riguarda le perdite di rete “ne abbiamo una media del 37% con punte regionali scandalose- prosegue Giovanni Valotti, presidente di Utilitalia e di A2A- ad esempio in Sardegna sono vicine al 55%, nel Lazio al 47%”. Insomma, “una situazione gravissima” che richiede “un piano straordinario”. Ma “un altro punto drammatico”, prosegue Valotti, è che “anche quando stanziamo risorse” poi non le spendiamo, e si contano “885 interventi avviati e non conclusi, in corso, per 3 miliardi di valore, e 888 interventi finanziati e mai avviati, per 3,2 miliardi di valore”, e di questo ammontare “di mai partiti o non ancora partiti, 2,8 miliardi sono nel Sud”. Ci sono poi “tempi inaccettabili”, prosegue il presidente di Utilitalia e di A2A, servono “5-6 anni in media per realizzare un investimento”, e di questi “2 anni sono per la progettazione”, tempo in cui “progetto il Colosseo”, e in quei due anni “non ho mosso una pietra”. A questi si aggiungono “3,5 anni medi dal momento del finanziamento all’inizio della progettazione”. Tutto ciò “in totale fa 9 anni medi”, lamenta Valotti, “e c’è chi impiega 3 o 4 anni invece di sei mesi, come si dovrebbe, e altri che ce ne mettono 15 di anni”. Nel frattempo “paghiamo infrazioni Ue” e “altre sono in arrivo”, conclude il presidente di Utilitalia e di A2A, “e visto che i soldi li spendiamo in multe tanto vale pagare per realizzare le opere che servono ai cittadini”, che comunque pagano.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it