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In Africa si riaffaccia la minaccia della lebbra

Si torna a parlare di lebbra nell'Africa subsahariana. Secondo quanto

Pubblicato:18-02-2016 14:11
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:59

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bambino_africaSi torna a parlare di lebbra nell’Africa subsahariana. Secondo quanto riportato dal sito Africa News, in Malawi 21 persone sono state allontanate dalle loro rispettive comunita’ per essere ricoverate in un apposito centro a Utale. “La gente del villaggio ha iniziato a evitarci- racconta Giulio Mauzeni, 37 anni, che ha contratto la malattia-. Non volevano che io stessi con loro, non si avvicinavano a me. Ad un tratto mi sono sentito profondamente solo. E malato”.

La lebbra e’ una delle piu’ antiche malattie conosciute al mondo. Anche se il numero di casi e’ precipitato da 5,2 milioni nel 1985 a circa 210mila del 2015, e’ ancora presente in piu’ di cento Paesi. Grazie ad appositi antibiotici, e’ oggi possibile sconfiggere il Mycobacterium leprae causa della patologia. Non e’ pero’ ancora possibile curare le gravi lesioni ai nervi ne’ le deformita’ causate dalla malattia. Proprio per questo e’ fondamentale iniziare la terapia il prima possibile. Nonostante sia ormai curabile, non si conoscono le cause della trasmissione. Si sa che non e’ molto contagiosa. La stragrande maggioranza delle persone che entrano in contatto con il Mycobacterium leprae non si ammala, tuttavia i pazienti con difese immunitarie indebolite da disturbi cronici presentano un maggior rischio di contagio, perche’ i loro sistemi immunitari non sono abbastanza forti per combattere il batterio.

Nel 1970 il Malawi e’ stato dichiarato dall’Organizzazione mondiale della sanita’ libero dal contagio della lebbra. I nuovi casi pero’ fanno temere una ripresa del batterio. Anche perche’ proprio in Malawi si e’ registrato un incremento degli infetti: dai 554 del 2014 a piu’ di 600 nel 2015. Tra gli altri Paesi africani piu’ colpiti c’e’ l’Angola con un numero di contagiati che sfiora i 90 ogni 100mila abitanti e, poi, sebbene con un numero di casi inferiore, Camerun, Centrafrica, Guinea, Liberia, Sierra Leone, Tanzania.


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