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Centrale del latte di San Marino, il Governo dà l’ultima chance ai produttori

SAN MARINO - Il governo è disposto a lasciare agli allevatori

Pubblicato:18-02-2015 16:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:07

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latteSAN MARINO – Il governo è disposto a lasciare agli allevatori la gestione della centrale del latte, “a patto che la loro proposta risponda alle condizioni del bando”. In una conferenza stampa convocata due giorni dopo la ricezione del business plan della cooperativa “Latte sammarinese”, il segretario di Stato per il Territorio,  Antonella Mularoni, insieme al collega al Lavoro, Iro Belluzzi, offre l’ultima occasione agli allevatori del Titano per rientrare nella partita. E lo fa nonostante siano già scaduti i termini del bando per la gestione del caseificio di Stato.

Mularoni spiega che ieri il congresso di Stato e la maggioranza hanno esaminato la proposta degli allevatori: “L’esito della valutazione è che le proposte- spiega- così come formulate, non sono accoglibili perché eccessivamente onerose per lo Stato“. Ovvero, “non rispondono alle condizioni del bando- prosegue- gli allevatori dicono di voler pagare un canone di affito per l’immobile, ma non la sua ristrutturazione che resterebbe a carico dello Stato, non fanno riferimento all’acquisizione di macchinari nuovi”. E ancora: “Chiedono il mantenimento della zona bianca e assicurano di reimpiegare il personale della Centrale ma solo se messo in mobilità”. Di conseguenza: “Non è possibile immaginare di gestire l’azienda in forma privata ma con i soldi dello Stato- chiosa il segretario di Stato- sarebbe una falsa privatizzazione”. Al contrario, se come Paolo Bernardi, titolare di Valform, caseificio cuneese unico partecipante al bando, presenteranno una proposta che “risponda ai criteri richiesti”, per i produttori di latte ci sarà una corsia preferenziale.

Belluzzi sottolinea quindi l’esigenza di due condizioni in particolare: “Non vogliamo percorrere la strada della mobilità per i dipendenti, né è possibile assicurare la zona bianca senza limiti- spiega- ora come ora stiamo iniziando un percorso di associazione con l’Ue e non possiamo mettere nero su bianco quello che non possiamo garantire”. Il governo si aspetta una risposta definitiva degli allevatori entro febbraio, lo stesso termine dato da Bernardi all’esecutivo per negoziare la cessione della centrale. “Eravamo a buon punto e avevamo negoziato quasi tutto”, assicura a riguardo Mularoni. La stessa si augura che, in caso la risposta dei produttori di latte sia positiva, l’imprenditore cuneese resti comunque sul Titano per avviare un caseificio dedito alla produzione di formaggi. Ma l’obiettivo principale resta il salvataggio della filiera casearia sammarinese: “Il salvataggio della Centrale ha senso se i produttori continueranno a conferirvi il latte-conclude- d’altra parte lo Stato deve fare la sua parte per sostenere i produttori, dal momento in cui il prezzo a litro è in continua diminuzione”.


 

di Cristina Rossi

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