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Vanna Iori: “Volontariato non si piega al tempo del rancore”

ROMA - "Nonostante tutto, l'Italia che accoglie resiste a Milano, per una sera, l'Italia diffidente e impaurita dei respingimenti si è

Pubblicato:18-01-2019 10:50
Ultimo aggiornamento:18-01-2019 10:50
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ROMA – “Nonostante tutto, l’Italia che accoglie resiste a Milano, per una sera, l’Italia diffidente e impaurita dei respingimenti si è trasformata nell’Italia dell’accoglienza. E’ ritornata ad essere il grande e generoso Paese della solidarietà che abbraccia gli ultimi tra gli ultimi, senza timore di essere giudicata. Un Paese che non ha paura della bontà, che crede nella partecipazione e nella condivisione delle responsabilità. La scorsa sera questa Italia, fatta di famiglie più o meno giovani, single, pensionati, giovani coppie ha partecipato all’incontro formativo sull’affido dei minori non accompagnati, organizzato dalla Caritas Ambrosiana. Parliamo di famiglie che si prenderanno carico di qualche decina di minori, dimostrando che siamo ancora capaci di praticare il dovere morale di non voltare lo sguardo altrove, soprattutto quando si tratta degli essere umani più fragili; che siamo ancora capaci di non vergognarci della parola ‘umanità'”. E’ quanto comunica in una nota la senatrice Vanna Iori.

“I minori stranieri non accompagnati sono costretti a fuggire dalla povertà, dalla guerra o dal terrorismo e compiono un viaggio verso l’Europa costoso, lungo e molto pericoloso- continua- Chi di loro non riesce a giungere a destinazione, finisce in campi profughi fatiscenti, nel lavoro nero, nella prostituzione minorile, nella manovalanza dello spaccio. Si tratta di intere infanzie e adolescenze cancellate, da ricostruire, private dei loro affetti. E’ dunque molto importante che, nonostante il clima terribile che si respira nel Paese rispetto al tema delle migrazioni, tanti cittadini si siano attivati per regalare ad alcuni di questi ragazzi una famiglia, e la possibilità di affidarsi, di vivere con serenità almeno un periodo della loro dolorosa esistenza, ponendo le basi per un futuro migliore”.

“E’ molto significativo- spiega Iori nella nota- che alcuni cittadini abbiano provato l’urgenza di far sentire la loro voce attraverso un atto concreto che li impegna realmente, oltre le generiche affermazioni di principio. Aprono le porte delle loro case, laddove l’insistente propaganda del governo, invita a chiuderle. Danno la loro fiducia a giovani uomini e donne, laddove la propaganda del governo ci spinge a temerli, a stare in guardia. Avviano percorsi di integrazione, laddove il governo ha deciso di passarci sopra come un rullo compressore. Questa è la vera disobbedienza civile”.


“Purtroppo, il decreto sicurezza genererà moltissimi problemi per i ragazzi che stanno per compiere 18 anni- dice ancora Iori- che, se non dovessero avere una protezione internazionale, saranno costretti ad interrompere il percorso di integrazione che hanno avviato. In quanto minori hanno diritto a una tutela, ma qualora ricevessero il diniego di protezione internazionale, al compimento del diciottesimo anno rischierebbero di non aver alcun titolo per restare legalmente in Italia. Ebbene, queste famiglie danno un po’ di respiro al futuro. E sarebbe importante che queste iniziative virtuose si moltiplicassero, creando una rete di buone pratiche a cui aggrapparsi in questo periodo così buio per i diritti umani, colpevolmente e ingiustificatamente messi in concorrenza con i diritti sociali degli italiani. Ed è un bel segnale che a dimostrare questo attivismo sia la Caritas, colpita come tutto il mondo del terzo settore, dall’aumento dell’Ires al 24%. Il volontariato non si piega alla narrazione cattivista ma continua a lavorare a testa bassa per gli ultimi di qualsiasi colore abbiano la pelle e qualsiasi sia la loro provenienza. Il tempo del rancore, dell’odio e del risentimento finiranno e saranno proprio le esperienze come queste sulle quali si potrà ricostruire un autentico senso di comunità fondato sul riconoscimento dell’altro e non sulla sua negazione” conclude Iori.

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