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Regionali Lazio, Grippo: “Azzerare liste d’attesa per gli asili e promuovere la pet therapy”

Ecco il programma della candidata Pd al Consiglio regionale del Lazio, Valentina Grippo.

Pubblicato:18-01-2018 18:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:22

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ROMA – Azzerare le liste d’attesa negli asili nido, aiutare le persone a orientarsi nel campo dell’offerta socio sanitaria, promuovere la pet therapy con gli asinelli per la riabilitazione dei bambini, ma anche sostenere i giovani nel mondo del lavoro, promuovere la diffusione culturale e portare innovazione sul territorio. Sono alcuni dei punti qualificanti del programma della candidata Pd al Consiglio regionale del Lazio, Valentina Grippo. L’ex assessore alla Scuola del III Municipio e vicepresidente della commissione Scuola del Comune di Roma ne ha parlato in un’intervista con l’agenzia Dire.

“Vengo da esperienze istitiuzionali ma in questi anni ho continuato la mia professione di giornalista e dirigente dei beni culturali- ha detto Grippo- perché ritengo che parte della nostra vita sia giusto che sia dedicata all’attivismo civico, alla partecipazione. L’ultima volta ho avuto un consenso sopra le aspettative perché nasceva da una rete di mamme, amici, professionisti, fuori dalla strutture di partito, e sono stata la donna più votata nel Lazio. Questa responsabilità mi fa pensare che sia importante essere a disposizione del cambiamento e del lavoro sul territorio. Il presidente Nicola Zingaretti ha fatto un grande lavoro di rimessa in ordine della macchina amministrativa, ma adesso servono le nostre migliori forze per far ripartire Roma e il Lazio”.

– Quali sono i temi su cui punterà?

“Un consigliere si occupa di tutto, ma ci sono temi come la scuola, la formazione, il sostegno alle giovani generazioni, ma anche la cultura e la valorizzazione del sapere, che mi sono cari. Roma negli ultimi anni ha subito una grandissima crisi come tutte le capitali, non si è mai davvero riposizionata a partire dal suo patrimonio che è il turismo, la cultura, le università, noi abbiamo 30 sedi estere di università. Quindi si deve lavorare per far tornare Roma ricca a partire dai propri tesori”.


– Che lavoro c’è da fare negli asili nido e nelle scuole primarie?

“Da assessore feci una battaglia per azzerare le liste d’attesa degli asili nido e penso sia una cosa che vada estesa in tutto il Lazio. Ogni bimbo che nasce dovrebe avere diritto di poter accedere, a tariffe agevolate, a un asilo nido comunale, non per forza pubblico, ma non deve essere un salasso per le famiglie che oggi se non hanno a disposizione il welfare familiare dato dai nonni, non ha possibilità di avere figli. Chiaramente chi fa figli non fa solo im atto bellissimo di prosecuzione della vita, ma fa un investimento per la collettività. Tutti noi ce ne dobbiamo fare carico e quindi penso che gli asili nido siano il primo tema da cui partire”.

– Dopo dieci anni la sanità del Lazio esce dal commissariamento. La Giunta Zingaretti ha fatto un grande lavoro per risanare i conti, ma adesso arriva il momento della ricostruzione, soprattutto nel campo dell’integrazione socio sanitaria. Su cosa bisogna puntare?

“Senza il lavoro straordinario di questi anni non sarebbe possibile oggi parlare di programmazione. Serve però un salto di qualità nel servizio alle persone. Noi abbiamo anziani, bambini, mamme che si recano al Pronto soccorso perché non ci sono strutture sul territorio, così come abbiamo cittadini che perdono anni a orientarsi fra cosa offrono i Municipi o le Asl. Il servizio pubblico deve identificare la risposta sanitaria ma contestualmente deve pensare a modelli di servizi diversi, come ad esempio la pet therapy, che nella crescita, nello sviluppo, nella vicinanza a un disabile o a un minore con dei problemi porta dei risultati. Ci sono delle Asl fuori Roma che la utilizzano come parte integrante del percorso terapeutico. Noi dobbiamo fare in modo che anche Roma e la provincia abbiano una ricchezza di proposte sociosanitarie complete.

– Nel campo della riabilitazione, quindi, pet therapy anche con l’uso di asinelli?

“Su questo ci sono esperimenti molto belli fatti dalle Asl fuori Roma o da associazioni private. Questo è l’esempio di come non si debbano avere pregiudizi nella scelta di soluzioni e modelli avanzati e complessi, perché il cittadino spesso ha bisogno di soluzioni che non sempre sono le più complicate. Sulla pet therapy si è visto che sui bambini con alcune difficoltà che non si riuscivano a sciogliere, la vicinanza degli asinelli ha portato dei risultati importanti. Purtroppo c’è sempre diffidenza verso le cose che non sono totalmente strutturate nell’ambito sanitario ordinario. Noi dobbiamo avere un po’ di fantasi e crescere come Regione Lazio”.

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