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Tg Sanità, edizione del 17 dicembre 2018

https://www.youtube.com/watch?v=AxeRewGyMck&feature=youtu.be PER I MEDICI È TEMPO DI 'MAGNA CARTA' Arriverà la 'Magna Carta' del Medico e della Medicina e sarà scritta il

Pubblicato:17-12-2018 11:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2018 11:55
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PER I MEDICI È TEMPO DI ‘MAGNA CARTA’

Arriverà la ‘Magna Carta’ del Medico e della Medicina e sarà scritta il prossimo anno negli Stati Generali della Professione Medica, che saranno presentati giovedì alla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri). Sostenibilità economica e maggiore partecipazione dei cittadini alla cura e alle scelte mediche rappresentano due punti nodali dei cambiamenti che hanno condizionato l’esercizio della professione medica. “Nella nostra storia recente- ha sottolineato Filippo Anelli, presidente della Fnomceo- nessuna discussione sulla professione è stata mai affrontata su scala nazionale”. Un impegno che non può più essere rimandato anche per “la contestuale presa di coscienza dei propri diritti”, ha ricordato Anelli, che riguarda ormai i cittadini-pazienti.


CONTRATTO MEDICI, “TROVATE RISORSE, ALMENO QUEST’ANNO”

Toni rassicuranti e un impegno è la risposta che il ministro della salute, Giulia Grillo, ha dato a fronte della minaccia di un nuovo sciopero dei camici bianchi, ventilato da Anaao Assomed, che rischia di essere ancor più forte di quello di novembre, indetto sempre per il mancato rinnovo dei contratti del settore.
“Le risorse le abbiamo trovate- ha dichiarato il ministro Grillo- Dobbiamo attendere il passaggio definitivo della legge di bilancio al Senato per chiudere almeno quest’anno su queste richieste, ma per il futuro si vedrà”.

SPERMA AVVELENATO, ECCO MOTIVO INFERTILITÀ MASCHILE

Lo sperma perde di qualità e non è colpa di stress, alcol e pantaloni attillati. Sono le sostanze tossiche ‘ad aver rotto le palle’, come titola l’istituto spagnolo Institut Marques che ha condotto il primo studio in Italia sull’ infertilità maschile.
“Gli uomini- secondo la direttrice Marisa Lopez- Teijon- sono più esposti alle sostanze inquinanti rispetto alle donne e quindi all’infertilità”. Sei coppie su dieci, proprio per problemi legati al liquido seminale del partner, in Italia ricorrono alla riproduzione assistita. Il problema non è solo urbano e non riguarda solo gli inquinanti cittadini, esiste anche nelle aree rurali per l’impiego dei pesticidi.

DOPO IL TRAPIANTO UN’APP PER TUTTA LA VITA

Il 2017 è stato un anno da record per donazioni e trapianti. Sono stati 1.763 i donatori complessivi (+9% rispetto al 2016 e +29% rispetto al 2013-2017) e i trapianti di organo hanno raggiunto quota 3.950: 1.934 di rene e 1.296 di fegato. Se è vero che il trapianto offre una nuova vita, non si può prescindere, dopo la chirurgia, dall’aderenza al complesso programma terapeutico successivo. È stata presentata a Milano, proprio per aiutare i pazienti a seguire il percorso post-trapianto, l’app ‘Renew’, con il supporto di Chiesi Italia. Dosi e orari per i farmaci, andamento della pressione, peso e attività fisica sono parametri che l’app aiuterà a monitorare e a condividere con lo specialista. “Uno strumento che conferma- come ha dichiarato Raffaello Innocenti, Direttore Generale di Chiesi Italia- l’importanza di una visione che sia paziente-centrica”.

IN ITALIA 12 MLN DI FUMATORI. ARRIVA IL MEDIA TUTORIAL SUI DANNI

Un terzo dei tumori ha a che fare con il fumo di sigaretta, e non parliamo solo di polmone, ma anche cavo orale, faringe, esofago e distretto cervico-facciale. Lo ha ricordato Francesco Cognetti, direttore di Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena di Roma, in occasione dell’avvio di un programma di lezioni dedicate ai danni del fumo in cui è stato presentato un media tutorial per i giornalisti sulla ‘Riduzione del danno nel forte fumatore’. “Sono 12 milioni i cittadini che fumano”, ha dichiarato alla Dire Cognetti, che ha aggiunto alcuni dati significativi sull’andamento del tabagismo nel 2018 e sull’aumento delle donne fumatrici. Ascoltiamolo.

IN CONGO L’EBOLA È KILLER DI BAMBINI

Più di un terzo dei casi di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo riguarda bambini. Uno su dieci ha meno di cinque anni e il loro rischio di morire è più alto degli adulti. È la denuncia di Unicef che lancia un allarme anche sui bambini lasciati soli da genitori malati o morti per il virus. Ad oggi sono più di 400 e sono concentrati nei centri di Beni e Butembo, epicentri della malattia. L’Unicef, che prosegue il suo lavoro sul campo, finora ha raggiunto 91.000 bambini con messaggi di prevenzione, formato 4.310 insegnanti, dotato 444 scuole in aree ad alto rischio di impianti di lavaggio delle mani e fornito accesso all’acqua a 889.440 persone.

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